Nuovi mulinelli LGsub con bobina e maniglia in derlin

pesca sub

copertinaNo, non si tratta di un “plasticone”, ma di un oggetto davvero solido, ben rifinito e leggero. La nuova serie di mulinelli realizzati dalla mano di Gianluca non deluderà tutti coloro che già hanno apprezzato la qualità dei mulinelli LG, ma anche tutti coloro che ancora non l’hanno fatto. E le novità, stando al sito ufficiale, non finiscono qui:  per il 2014 una rivoluzione anche sulla gamma dei fucili sottovuoto, e forse altro ancora! Innanzitutto molti di voi si chiederanno: “Perché un mulinello in polimero?”.  Con l’adozione dei metalli, essenzialmente,  l’assetto del fucile è fortemente penalizzato per via del maggior peso. Compreso l’alluminio che è uno dei metalli più leggeri. Se si decide di allestire un fucile per grosse prede , l’alluminio è la scelta forzata. Ma se si decide di allestire il fucile di tutti i giorni, fatto per catturare saraghi, spigole e pesce bianco allora la scelta della LG sub ha il suo perché.

La scelta di un polimero robusto, lavorato dal pieno rappresenta la differenza che distingue questi mulinelli da quelli commerciali in plastica, formati da diversi pezzi uniti da punti di saldatura e che dopo un certo periodo di utilizzo  manifestano  la fragilità dei materiali, che posti sotto trazione flettono, si deformano, fanno aloni bianchi e risultano davvero troppo morbidi; quasi fossero dei giocattoli. A volte il loro gioco crea fastidiosi impuntamenti ed attriti e la frizione non tarda a consumarsi dopo un mese di utilizzo, perdendo buona parte della progressione che aveva inizialmente con la relativa regolazione della manopola. Se avete anche voi provato tutto questo con altri mulinelli plastici, allora è il caso di dire che non incorrerete in queste problematiche con la nuova gamma di mulinelli LG. Di seguito illustrerò le caratteristiche di questi oggetti tecnici e di ottima manifattura.

Per l’occasione ho voluto provare un mulinello diametro 60, il più piccolo della serie.

20140110_152234E’ un mulinello molto più leggero del modello dotato di maniglia in alluminio, ma ne che ha ereditato buona parte delle caratteristiche, oltre a condividerne la marea di apprezzamenti. In primis non sfugge l’efficiente sistema anti parrucche, formato da tre guide; due delle quali sottendono una guida mobile che grazie alle geometrie è libera di muoversi con ampi margini di tolleranza pur non incastrandosi e non creando attriti.

La frizione e la relativa manopola che la comanda, è molto ben studiata, rilascia la trazione progressivamente ed è ben  azionabile grazie all’ottimo grip, dato dalla attenta lavorazione della superficie della stessa. Ruotando la manopola si avvertono degli scatti, che ci indicano le molteplici configurazioni attuabili, ognuna delle quali aumenta o diminuisce a seconda del senso di rotazione, la resistenza alla quale la bobina è sottoposta.

Si va dal completo serraggio della stessa fino al completo rilascio privo di resistenze. Ovviamente tutto è subordinato alla forza che eserciterà il pesce o lo strattone finale dell’asta. tuttavia c’è da considerare che i mulinelli commerciali ben presto perdono la capacità di frazionare la resistenza. si avrà quindi alla fine la sola possibilità di bloccare o di liberare la bobina. Ciò è controproducente perché è opportuno poter tenere la bobina con una trazione intermedia, che consente all’asta di non portar via metri di sagola ogni volta che si fa un tiro a vuoto, ma che consente al pesce catturato di poter “mangiar” sagola dal mulinello con una certa libertà. Soprattutto subito dopo esser stato trafitto, perché eseguirà la sfuriata più energica e fulminea.

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La bobina del mulinello è davvero rigida e ridotta all’osso. Sembra quasi un traliccio: una struttura povera ed esile, ma a prova di bomba. Le geometrie ed il foro praticato, eseguito con macchinari a controllo numerico, non presentano alcuna irregolarità né giochi. le tolleranze sono chirurgiche e tutto questo contribuisce a rendere questi mulinelli dei veri e propri strumenti professionali, accessibili a chiunque per via del prezzo che è nella media.

Non presenta alcun foro di ritenuta iniziale della sagola, che quindi andrà fissata con un nodo specifico. sulla versione più piccola si può sfruttare però uno dei fori più piccoli della trama per fissare la sagola con un nodo semplice o meglio savoia. Altra particolarità delle bobine è data dalla loro altezza. A parità di diametro, si può optare fra un modello più ingombrante ed uno meno ingombrante a seconda dei gusti personali.

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Ed ora veniamo al punto forte della nuova gamma: la nuova maniglia. nelle geometrie è tale e quale a quella delle precedenti versioni in alluminio. Questo significa che non sono invalidate le tolleranze ben progettate, quindi a parità di funzionalità presentano un peso molto ma molto minore, che contribuisce a mantenere un assetto simile a quello che il fucile avrebbe senza il mulinello. Sulla maniglia sono state sagomate anche le filettature che ospiteranno le viti in acciaio inox, in dotazione al mulinello.

La mia impressione è che questo sia un mulinello con poco ingombro e poco peso. E’ molto funzionale e conferisce un gradevole e professionale look al fucile, senza ingombri eccessivi. Si tratta di un oggetto molto raffinato e che una volta acquistato difficilmente finirà in vendita su qualche mercatino, perché ha tutto quello che un pescatore si  aspetta da un mulinello.

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Un commento

  1. Tommaso Mytom ha detto:

    Bravo Francesco, ottima recensione. Ho avuto in passato un mulinello LG Totalmente in alluminio, fantastico dal punto di vista estetico e funzionale, e decisamente affidabile. Tuttavia gravava troppo nell’assetto del fucile, e così l’ho ceduto a chi poteva trarne maggiore giovamento.
    Ho invece acquistato da poco un mulinello LG simile al tuo ma di dimensione maggiore: un 80. Bene, trovo sia il più bel mulinello che abbia mai avuto. Leggero, preciso, robusto e affidabile. Ha tutte le qualità.
    A me non piace troppo l’anello che serve a fissarlo al serbatoio, perché sporca un po’ la linea di mira, tuttavia con mola, carta vetra fine e tanta pazienza sono riuscito a diminuirne lo spessore là dove da più fastidio, rendendolo identico a quello delle fascette che usavo in precedenza.

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