Articoli in Accessori Pesca

Zavorra, piombi e pesi. Quanti e come…

La zavorra del pescasub è un’argomento abbastanza importante e complesso, spesso viene generalizzato o sottovalutato dando come unica soluzione un abbinamento fra muta e quantità di chilogrammi in cintura. In realtà non è così semplice, per avere la nostra giusta misura c’è sempre alle spalle l’esperienza e le prove personali.

Sappiate che non esiste un numero di pesi in particolare per ogni muta, perchè oltre allo spessore del neoprene c’è da conteggiare anche la massa del nostro corpo (o meglio il peso specifico), inoltre i piombi vanno scelti in base alla profondità operativa.

Dobbiamo prima di tutto scegliere il nostro stile di pesca, sapere a che profondità normalmente effettuiamo i nostri tuffi. Più abbiamo intenzione di scendere giù e meno piombo ci serve perchè man mano che aumenta la pressione si schiacciano le microbolle del neoprene (e tutte le cavità che contengono aria, polmoni compresi) quindi diventiamo sempre meno galleggianti, fino ad un certo punto che il processo si inverte e invece di avere una spinta verso la superficie diventiamo “negativi” e veniamo spinti verso il basso.

Sporasub Sacco Zaino Dry Backpack

Borsa, borsone, zaino, sacco o vasca, ogni sub ha il suo sistema per portare avanti e indietro tutto il fardello come un mulo della frutta. Parliamo principalmente dei pescatori che partono da terra come me, che quando vogliamo andare in un posto più esclusivo siamo costretti a caricarci tutto e percorrere decine di metri su una scogliera angusta e spigolosa. Dopo varie soluzioni di borse o borsoni, ho trovato il mio prodotto giusto: il sacco a zaino della sporasub.

La prima cosa che mi è piaciuta di questo modello è la possibilità di indossarlo come uno zaino a spalla, lasciandomi le mani libere per prendere altre cose. Il Dry Backpack è inoltre completamente stagno (un sollievo per il baule dell’auto) e molto resistente. Dentro è enorme, con la sua lunghezza ci permette di infilare dentro tutto, e quando dico tutto intendo proprio pinne, muta, pesi, ecc ecc, volendo ci sta pure il fucile ma questo preferisco portarlo a mano.

Schienalino Mares Brown

Lo schienalino serve a distribuire i pesi anche sulla spalla in modo da non avere tutta la zavorra in cintura e quindi raggiungere un assetto corretto e naturale. Dopo aver provato un paio di modelli mi sono fermato sul questo nuovo della Mares che uso abitualmente e mi trovo molto bene.

Ho scelto questo per tre motivi fondamentali: in primis la sicurezza, avendo infatti le clip sugli spallacci è possibile in caso di emergenza liberarsene rapidamente; ha lo spazio per i comuni piombi da cintura quindi non bisogna spendere molto per attrezzarlo ed è facilmente riconfigurabile; ha una forma anatomica che lascia ampio spazio di movimento alle braccia.

Io ho acquistato la versione mimetica brown (c’è anche nero), una fantasia della Mares veramente bella, poi sono andato a trovarmi 4 piombi gommati da 1kg di quelli più piatti e larghi perchè mantengono meglio nelle sacche predisposte. Provato in mare lo schienalino Mares ha confermato la sua comodità, rispetto ai modelli classici di forma quadrata questo non lo senti molto perchè è sottile e distribuisce i pesi per tutta la colonna vertebrale.

Consigli per Allestire la Boa

La boa segna sub nasce come accessorio obbligatorio per la sicurezza e diventa immediatamente un vero coltellino svizzero pel il pescasub, prestandosi infatti a tantissime personalizzazioni pratiche e a supporto per portarsi dietro di tutto. Ogni azienda ha in catalogo più di un modello di diverse misure a accessori ma fondamentalmente tutte uguali, quindi potete acquistare qualunque tipo senza particolari attenzioni, personalmente preferisco i modelli più piccoli perchè sono comodi da portare in auto e in acqua hanno poco attrito, come ad esempio la Seac Sub piccola.

Per iniziare diciamo che la regola principale per me è avere tutti i componenti separati e dotati di anelli e moschettoni, in questo modo posso rapidamente variare la configurazione e avere sempre tutto ordinato. Quindi se volete seguire il mio consiglio procuratevi un po di anelli d’acciaio (come quelli per le chiavi ma assicuratevi che siano veramente d’acciaio) e moschettoni affidabili, io uso quelli in plastica della omer che trovo ottimi sia per la robustezza che per la praticità. Il concetto è semplice, ho messo l’anello alla boa, al pedagno e al fucile, poi tengo tutto insieme da una sagola con i moschettoni.

Sommozziello: Cam o non cam ???

Omer Sub MIK1 – reset e problemi

Il MIK1 è un orologio computer dedicato ai pescatori in apnea. Io lo uso ormai dal giorno della sua uscita, e mi trovo benissimo anzi tanto bene che lo ho anche eletto a mio orologio preferito di quasi tutti i giorni, indipendentemente dalla pesca, peccato però che non va daccordo con giacca e cravatta .

Il computer è bellissimo, ha tutte le funzioni che servono, oltre alla temperatura e profondità ha una funzione secondo me molto importante per la sicurezza: un conto alla rovescia per il recupero in superficie. In pratica, alla fine di un tuffo, possiamo premere un pulsante e riposare (per il tempo da noi prestabilito), i beep emessi alla fine alla fine del conteggio ti permettono di stare rilassato senza osservare il quadrante, al successivo tuffo ritorna da solo nella modalità apnea.

Provato lo schienalino Saplast Tortuga

schienalino Saplast Tortuga

Ottimo, sotto tutti i punti di vista, o quasi. Lo schienalino Tortuga della Saplast, che ho indossato per la prima volta domenica scorsa, ha la capacità di rimanere letteralmente incollato alla schiena. Niente più piombi che ti sbattono sulla nuca in fase di immersione. Niente più cintura porta piombi che ti sale sulla vita per via dell’aggancio allo schienalino.
Se poi aggiungiamo altre pregevoli caratteristiche, quali la colorazione mimetica, la collocazione dei piombi ben bilanciata, l’asciugatura immediata una volta fuori dall’acqua… Bè, i pregi si sprecano.
Ci sarebbe anche qualche piccolo difetto. Le cinghie in gomma, infatti, per lavorare al meglio, devono essere regolate in modo da farle aderire per bene. Per questo motivo lo schienalino risulta abbastanza scomodo da indossare e, soprattutto, da levare, costringendoci a fastidiose contorsioni delle braccia. Tra l’altro, durante la pescata, un po’ di fastidio possiamo avvertirlo sotto le ascelle, ma niente di particolarmente gravoso.
Il peso è fisso, 3 Kg., in quanto I quattro sono inglobati nella struttura in gomma, pertanto il peso di tre kg. non può essere variato. Tuttavia un foro centrato nella membrana in gomma permette la collocazione di un quinto piombo, o fornito come accessorio dalla stessa Saplast, o fatto in casa artigianalmente.
Insomma, non posso che dirmi pienamente soddisfatto, e anche il prezzo, tutto sommato, è da considerarsi abbastanza contenuto.

Alcune idee di Gioacchino: coltello nello schienalino e collegamento schienalino cintura

coltello su schienalino

Gioacchino, affezionato utente di questo blog (e possessore di un mirage che non smetterò di invidiargli), mi ha inviato alcune foto che mostrano un paio di interessanti soluzioni che rendono la vita più comoda al pescatore subacqueo.
La prima consiste nell’installazione di un piccolo coltello ausiliario nella cinghia dello schienalino. Il vantaggio offerto da questa soluzione consiste nel poter avere un coltello di riserva utilizzabile con entrambe le mani. L’alternativa, il posizionamento del coltello sul braccio, si rivela purtroppo tragicamente inutile nel caso in cui, per qualche motivo, dovessimo avere l’altro braccio bloccato.
Anche se mi auguro di non doverne mai avere bisogno (e gli scongiuri si sprecano), adottare una soluzione come quella proposta da Gioacchino può rivelarsi, in talune circostanze, un vero e proprio salvavita.
Anche l’altra soluzione ha a che fare con lo schienalino.
A meno che non utilizzate un gilet tipo quello Omer, spesso e volentieri lo schienalino presenta lo spiacevole inconveniente di spostare la cintura dei piombi alla quale è collegato, soprattutto nelle manovre di immersione.
L’idea di Gioacchino consiste nel prolungare l’elastico di collegamento alla cintura, farlo passare sotto il cavallo e collegarlo in prossimità della fibbia. In questo modo la trazione esercitata dallo schienalino, questa volta verso il basso, dovrebbe lasciare la cintura li dov’è.