Ogiva Piercing Hunt Carbon Technology

pesca sub

La Hunt Carbon Technology, azienda Toscana già nota per le sue produzioni di fucili e pinne in carbonio, continua nella costante ricerca e cura dei particolari, anche per quanto riguarda l’accessoristica per la pescasub esclusivamente Made in Italy. Fra questi accessori oggi scopriamo le nuove ogive Piercing per legature.

Questa leggerissima ed essenziale ogiva è realizzata con due palline in acciaio aisi 316 da 5mm di diametro invece di quelle abitualmente utilizzate di 8-10mm e un piccolo spezzone di filo di acciaio da 2mm di diametro, realizzato sempre in acciaio aisi 316, ma armonico quindi ad alta resistenza.

Il risultato è un ogiva estremamente leggera, essenziale, ma resistente, che rende ancora più pulita la linea di mira. Tali accorgimenti contribuiscono a determinare una maggior accelerazione in fase di rilascio dell’asta, e al contempo garantiscono un minor ingrossamento degli elastici sotto trazione in corrispondenza delle sferette.

Questo fenomeno, oltre a creare un minimo di effetto paracadute, logora l’interno dell’elastico e lo consuma fino anche a lacerarlo ed è causa di attrito tra elastici e fusto durante il tiro. Tale soluzione è ancora più apprezzata nell’utilizzo di diametri di elastico sottili, come ad es. i 14mm, molto spesso utilizzati come doppi elastici o per i roller.

Unica accortezza in questo caso, sarà quella di utilizzare un carichino per roller con gancio abbastanza largo, per non concentrare tutto lo sforzo di carico in 2mm nel centro dell’archetto, che si potrebbe così chiudere eccessivamente e rompere.

L’ogiva Piercing presenta indubbiamente un buon numero di vantaggi rispetto alla concorrenza: il minor peso di un componente in movimento, la miglior idrodinamica, minori attriti, linea di mira più libera e pulita, oltre a minori danni per i fusti in legno nelle zone d’impatto a fine contrazione degli elastici.

Credo di poter dire che questa ogiva è al momento la soluzione più simile alle ogive in Dynema, ma molto più duratura e resistente. Ideale nel Tiro al Bersaglio Subacqueo, ma strepitosa anche su un medio arbalete leggero allestito con elastici da 14-16-17 non esasperati, asta fine con tacche, per la pesca nella schiuma o al razzolo del pesce bianco. L’accoppiamento di questa ogiva nelle tacche standard delle aste è semplicemente perfetta, ma io l’ho testata anche su aste con perni con ottimi risultati.

In arrivo anche due misure più lunghe, maggiorate di 7 e di 15 mm.

per info:

http://www.huntechnology.it/it/carbont.aspx

 

6 Commenti

  1. lucante ha detto:

    bella recensione, condivido quasi tutto quello che hai scritto….
    personalmente non mi fido del filo metallico…potrà anche essere resistente, ma prima o poi si romperà…
    io ho visto sui miei guanti e sulle mani nude di un amico cosa può fare un archetto che cede improvvisamente e senza dare segni premonitori della rottura…
    e non lo auguro a nessuno…

    • Stefano.Oggioni ha detto:

      assolutamente d’accordo, infatti consiglio di usare sempre i guanti e un’ogiva del genere va bene solo su armi non esasperate, meglio se con asta a tacche e in mani esperte che sanno come effettuare un corretto caricamento senza aprire l’ogiva. Al minimo segno di incisione o logoramento va sostituita prevenendo l’evenutuale rottura.
      D’altronde se vuoi qualcosa di estremo, c’è sempre un prezzo da pagare…
      comunque ottima e utile considerazione la tua, soprattutto per i neofiti

  2. gigi8703 ha detto:

    Scusate, ma con l’ogiva in dyneema il discorso cambia? Mettiamo il caso che ad elastico carico si rompesse l’ogiva, cosa succederebbe? Come mai con una ogiva del genere si rischia di tagliarsi le mani??

    • Mytom ha detto:

      Perché lo spezzone di acciaio riamane rigido e tagliente, mente il dynema, non più in tensione, ritorna morbido. Non sarebbe una cattiva idea, per chi usa questo tipo di ogive, utilizzare i guanti antitaglio dei fabbri: dovrebbero ridurre le conseguenze di una rottura accidentale.

  3. andrebartali ha detto:

    io le ho montate e mi si è aperto un mondo davanti, in senso letterale

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