Guida veloce al doppio elastico

Finalmente ecco l’arbalete doppio elastico fai-da-te! Come da titolo non voglio dilungarmi in calcoli complicati come quelli che si leggono in giro, qui faremo un discorso pratico e veloce su come allestire un arbalete con il doppio elastico, che a differenza del mono elastico ci pone delle scelte quasi obbligate.

Cominciamo dal fucile, che deve essere di buona fattura e dal fusto resistente, più ha massa e meglio è (in modo da assorbire il rinculo). Infatti i migliori arbalete per doppio elastico sono quelli in legno, ma visto i costi possiamo accontentarci del nostro attualmente in possesso. Ovviamente con un arbalete predisposto per il doppio elastico potete fare tutti gli esperimenti che volete ma se vogliamo apprezzare la gittata che stiamo per raggiungere è preferibile fare questa modifica ai modelli dal 90 in su.

Nuovo fucile, Arbalete o Pneumatico?

Vuoi comprare un nuovo fucile e non sai cosa scegliere?  E’ meglio l’elastico o il fucile a pressione? Quale è più potente? ecc.. ecc..

Queste sono le domande che sicuramente molti di voi si stanno chiedendo in questo momento, cerchiamo insieme di venire a capo dell’argomento più discusso su internet per la pesca subacquea e che ancora oggi è un pensiero che spesso mi sovviene. Infatti il mio attuale arsenale di pesca comprende 4 arbalete (ad elastici) e 3 pneumatici (a pressione), tutti di misura diversa e usati a dovere in diverse occasioni. Ovviamente dedico la lettura di questo articolo a chi non ha ancora trovato il suo naturale feeling con la propria arma, quella che per molti pesca sub diventa il naturale prolungamento del braccio e che ti fa fare centro 9 volte su 10 (una la si perde sempre per il fattore sfiga).

Schienalino Mares Brown

Lo schienalino serve a distribuire i pesi anche sulla spalla in modo da non avere tutta la zavorra in cintura e quindi raggiungere un assetto corretto e naturale. Dopo aver provato un paio di modelli mi sono fermato sul questo nuovo della Mares che uso abitualmente e mi trovo molto bene.

Ho scelto questo per tre motivi fondamentali: in primis la sicurezza, avendo infatti le clip sugli spallacci è possibile in caso di emergenza liberarsene rapidamente; ha lo spazio per i comuni piombi da cintura quindi non bisogna spendere molto per attrezzarlo ed è facilmente riconfigurabile; ha una forma anatomica che lascia ampio spazio di movimento alle braccia.

Io ho acquistato la versione mimetica brown (c’è anche nero), una fantasia della Mares veramente bella, poi sono andato a trovarmi 4 piombi gommati da 1kg di quelli più piatti e larghi perchè mantengono meglio nelle sacche predisposte. Provato in mare lo schienalino Mares ha confermato la sua comodità, rispetto ai modelli classici di forma quadrata questo non lo senti molto perchè è sottile e distribuisce i pesi per tutta la colonna vertebrale.

Un Cressi SL 70… anni 70!

Cressi SL 70Il fucile smontato nel mio tavolo di lavoro è un Cressi SL 70 degli anni 70. Uno di quelli, ormai rari, con il grilletto in metallo. Il modello in questione ha una piccola perdita d’aria dall’astina del variatore di potenza, che spero di aver risolto con la sostituzione di un o’ring.
Dico “spero” in quanto nel frattempo mi si è rotto il raccordo del compressore che si avvita alla valvola di precarica (solita sfiga).
Comunque, il fucile è in ottime condizioni, ma presenta alcuni difetti progettuali. Innanzi tutto sostituirò il pistone in metallo con uno mares in plastica, al fine di scongiurare fenomeni di corrosione e, particolare non trascurabile, poter contare su una massa di impatto inferiore.
La testata originale ha dei fori di scarico insignificanti, e anche a volerli lavorare non c’è lo spazio sufficiente. Ho pensato di sostituirla con una cressi di più recente produzione , con fori svasati e inclinati, ma la lunghezza della parte filettata non consente un perfetto accoppiamento con canna e ogiva. Ho optato per una testata Tigullio, con grandi fori svasati e dimensioni del filetto che più si avvicinino a quelle della testata originale Cressi. Per scongiurare perdite ho aggiunto un o’ring alla canna. Portato il fucile a 5/6 atm sembra reggere senza perdite, ma finché non riuscirò a collaudare il fucile a 30 atm non avrò la certezza che tutto funzioni a dovere.
L’esigenza di sostituire la testata nasce anche dal fatto che quella originale dispone di una boccola di ammortizzo metallica, non sostituibile con quella attualmente in produzione in quanto il diametro risulta leggermente differente.
L’ultima (per ora) modifica consta nella sostituzione della valvola di precarica di serie con una seac (ho trovato quella, ma appena riesco prendo la mares) per poter caricare il fucile tramite il compressore.
Appena avrò un po’ di tempo cercherò di sostituire il perno del dente di sgancio con uno di diametro ridotto, utilizzando il metodo SVL o quello Paolork (oppure comprandone uno apposito, vedremo).
L’ideale, infine, sarebbe dotare il fucile di una testata sottovuoto. Ma per quello ci sarà tempo.

Consigli per Allestire la Boa

La boa segna sub nasce come accessorio obbligatorio per la sicurezza e diventa immediatamente un vero coltellino svizzero pel il pescasub, prestandosi infatti a tantissime personalizzazioni pratiche e a supporto per portarsi dietro di tutto. Ogni azienda ha in catalogo più di un modello di diverse misure a accessori ma fondamentalmente tutte uguali, quindi potete acquistare qualunque tipo senza particolari attenzioni, personalmente preferisco i modelli più piccoli perchè sono comodi da portare in auto e in acqua hanno poco attrito, come ad esempio la Seac Sub piccola.

Per iniziare diciamo che la regola principale per me è avere tutti i componenti separati e dotati di anelli e moschettoni, in questo modo posso rapidamente variare la configurazione e avere sempre tutto ordinato. Quindi se volete seguire il mio consiglio procuratevi un po di anelli d’acciaio (come quelli per le chiavi ma assicuratevi che siano veramente d’acciaio) e moschettoni affidabili, io uso quelli in plastica della omer che trovo ottimi sia per la robustezza che per la praticità. Il concetto è semplice, ho messo l’anello alla boa, al pedagno e al fucile, poi tengo tutto insieme da una sagola con i moschettoni.

Calcolo per Elastici Arbalete

A tutti gli amanti di fucili arbalete prima o poi capita di dover acquistare o realizzare un nuovo elastico circolare (o coppia di elastici) e addirittura realizzare un potente arbalete a doppio elastico. Indipendentemente dal diametro dell’elastico, che va scelto sopratutto in base all’asta, il problema che più ci arrovella è la lunghezza, in questo articolo cercherò di darvi tutte le informazioni a riguardo.

Diciamo innanzitutto che l’elastico di un arbalete va caricato tirandolo per circa 3 volte la sua lunghezza a riposo (300%), poi a questa semplice regola possiamo aggiungere diverse variabili. Se vogliamo essere precisi dobbiamo tenere conto anche della posizione delle tacche, la dimensione della testata, l’ogiva e infine il fattore di allungamento.

Il fattore di allungamento normalmente va da 3 a 3,5 (in casi eccezionali anche a 4) , questo parametro va scelto in base alla qualità del nostro elastico e alla forza che ci vuole per caricare l’arbalete, ricordiamoci che un elastico calibrato a 3,5 avrà bisogno di un notevole sforzo, sopratutto se parliamo di gomme da 18mm in su di diametro.

Allestimento arbalete mono elastico

Allestire il proprio arbalete è sicuramente uno degli argomenti più discussi nella pesca in apnea, scegliere asta ed elastici giusti è tra i più grandi dubbi dei principianti. Cominciamo con il dire che NON esiste una regola generale ma in base alla propria esperienza, massa del fucile, tecnica e tanti altri fattori l’allestimento può avere decine di varianti personali.

In questo articolo vorrei proporre alcuni allestimenti in base alla mia esperienza e seguendo sopratutto una importante regola: l’arbalete deve essere equilibrato e versatile. Il mare oggi ci offre poche occasioni di catture importanti e vista la sua grande imprevedibilità dobbiamo essere preparati a sfruttare ogni occasione. Se vogliamo concludere positivamente la famosa mezza giornata di spasso che ci siamo concessi siamo obbligati a cambiare spesso tecnica passando dall’aspetto all’agguato o dal razzolo alla tana. A tutto questo si aggiunge poi la variabile del posto in cui ci siamo recati, che se non lo conosciamo bene è difficile a priori decidere il tipo di arbalete da portare con noi.

Sommozziello: Cam o non cam ???