Prova: Fucile Pneumatico LG Sub Manilu 90

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Fucile LG Sub Manilu 90
Ho avuto modo di provare finalmente il fucile pneumatico Manilu 90, prodotto da LG Sub, durante una mezza mattinata di pesca.
Il fucile è stato allestito con un bellissimo mulinello in alluminio, prodotto anch’esso da LG Sub, e caricato con trecciato in dynema. L’asta è una Sigal doppia aletta con conetto da 6,5 mm. di diametro.

Pur essendo un maniaco della personalizzazione, che metto in atto non tanto per ottenere incrementi prestazionali quanto per raggiungere un feeling perfetto con l’arma, ho deciso per questa prima uscita di non modificare nessuna componente del fucile. Mi sono limitato ad innalzare la precarica fino a 23 atm, rispetto alle 20 iniziali, e a interporre tra scorrisagola e dynema  tre passate di monofilo in nylon Asso Tripla Forza  da 1,04 mm.

Per la prova ho scelto un tratto di costa bassa, dove spesso faccio carniere, solitamente frequentato da spigole e orate di discrete dimensioni. Purtroppo la zona non è immune dalle giornate di “nulla” assoluto, e ieri ho beccato una di quelle.
Ma andiamo per ordine.

Carico il fucile con estrema facilità, senza impuntamenti o incertezze. Il caricamento è fluido e continuo lungo tutta la lunghezza della canna. La precarica  relativamente bassa mi permette uno sforzo contenuto, e non escludo che per una prossima pescata decida di salire di qualche atmosfera. L’asta Sigal da 6,5 mm. è molto rigida, a livelli impensabili fino a poco tempo fa su questi calibri, e la poca forza necessaria per il caricamento la rende immune da serpeggiamenti vari.

A rendere facile il caricamento contribuisce il pistone realizzato da LG Sub, dotato di un solo o’ring toroidale perfettamente calibrato sul diametro della canna. Ricordo che al diminuire del diametro interno di un fucile corrisponde un valore di post carica superiore. Ciò nostante il caricamento a fine corsa rimane lineare ed equilibrato, tale da non richiedere sforzi particolari.

Per procedere alla manovra di caricamento bisogna inserire il codolo dell’asta all’interno della testata e spingere in basso il particolare scorri sagola realizzato in alluminio anodizzato. Lo scorri sagola dispone di un oring interno che “sigilla” l’asta, evitando infiltrazioni d’acqua. All’interno della testata invece sono presenti altri due oring, che agendo nella superficie esterna dello scorri sagola garantiscono il funzionamento del sistema di tenuta del liquido.

Rispetto ad altri sistemi utilizzati in passato, concettualmente simili a quello adottato nel Manilu, la tenuta del liquido non viene assolutamente compromessa dalle piccole oscillazioni laterali che possono determinarsi in fase di caricamento, specie con aste di diametro contenuto. È permesso in oltre un minimo arretramento dell’asta in fase di carica, che comunque deve rimanere contenuto. Tutto ciò è garantito dalla regolazione al decimo di millimetro di tolleranze e spessori.

Le dimensioni dello scorrisagola sono contenute, simili a quelle di un Devoto. Il fucile o il solo kit possono essere ordinati con scorrisagola per aste di diametro diverso. Importante sottolineare che il diametro esterno dello scorri sagola rimane identico per tutte le aste, e questo permette di non dover intervenire nel finale della testata qualora si decidesse di cambiare il diametro dell’asta. A fucile carico l’assetto in acqua è negativo in punta, simile a quello di qualsiasi altro pneumatico sottovuoto, ma con serbatoio da 40 mm. mentre il peso sul braccio è paragonabile a un fucile canna 13 allagata con serbatoio da 40.

Pur essendo dotato di serbatoio da 35 mm., e di conseguenza con un minore volume d’aria interno, l’assetto del Manilu viene compensato dalla presenza di una canna di diametro esterno inferiore rispetto a quella dei normali “canna 11”. Ciò determina un consistente abbattimento del peso.

Il colore bronzo/dorato scelto per l’anodizzazione di serbatoio e testata, oltre a renderli esteticamente molto belli, li rende mimetici nei fondali caratterizzati dalla presenza di granito e alghe. Ho avuto modo di verificarlo immediatamente appena entrato in acqua.
Ormai abituato alla linea di mira del mio Spark, ho avuto paura di dover faticare  per adattarmi a quella del Manilu. L’occasione mi si presenta dopo circa un’ora passata a vagare in mezzo al nulla. Durante un aspetto tra massi e coralligero, su un fondale di un metro e mezzo, un sarago di piccole dimensioni si avvicina sulla mia sinistra. In realtà rimane abbastanza distante, tuttavia provo ad allineare e a scoccare il tiro. Padellato di poco. L’occasione sfumata mi serve più che altro per prendere le misure al fucile e constatarne l’ottimo brandeggio, diretta conseguenza dell’utilizzo di un serbatoio di soli 35 mm. di diametro. Al momento il Manilu è l’unico fucile presente in commercio ad adottare questa importante soluzione.

Dopo un’altra ora spesa a guardare la minutaglia in mangianza e ad evitare le lenze dei cannisti mi ritrovo al cospetto di un piccolo branco di saraghi di dimensioni modeste, comunque “sparabili”. Imposto un aspetto dietro un masso in mezzo alla sabbia, su un fondale di quattro metri, aspetto quel tanto che basta a far avvicinare il meno peggio del gruppo e scocco il tiro. Sarago insagolato sulla coda. Il tiro è bruciante – impossibile vedere l’asta uscire dal fucile – e il rumore sufficientemente contenuto.
Sento distintamente lo strattone e fine corsa, tanto che l’asta mi porta via un altro po’ di sagola dal mulinello, nonostante avessi lasciato quest’ultimo parzialmente serrato. Da notare l’ottimo passasagola del Manilu, con foro passante in direzione dell’uscita del filo. È realizzato in metallo ed offre una resistenza quasi nulla all’uscita del filo.

Ripongo il sarago sul filo in cintura e ricarico il fucile. Qualche piccola onda disturba la manovra di caricamento, che comunque si conclude senza nessuna incertezza.
Riprendo l’azione di pesca. Mi sposto di pochi metri e tento un secondo aspetto, questa volta senza cercare il riparo di un masso. Altro sarago che si avvicina, un pizzuto, altro tiro e pesce nuovamente in sagola, centrato in pieno. Decido di non infierire, e così mi avvio lungo il tragitto di ritorno. Ho giusto il tempo per avvistare un’orata guardinga e sfuggente e qualche micro muggine.

La prova del fucile è comunque perfettamente riuscita. Si tratta di un’arma pratica e potente, che anche un principiante saprebbe gestire senza particolari complicazioni, tanto è semplice l’armamento e grazia alle buone prestazioni disponibili a precariche contenute.
Aumentando precarica e diametro dell’asta (sono disponibili scorrisagola per asta da 6,5/6,75/7 e 8 mm.) si possono insidiare prede importanti sulla lunga distanza, soprattutto con le versioni del fucile nelle misure di 100 e 110 cm.

Il 90 si dimostra particolarmente azzeccato per agguato e aspetto nel bassofondo. Si ha comunque la consapevolezza che grazie alla riserva di potenza a disposizione si può tranquillamente tentare il colpaccio su prede di mole.
Il prezzo del fucile, 240,00 € comprensivo di sottovuoto LG SYSTEM e asta Sigal Sub, è assolutamente adeguato alle caratteristiche dell’arma. Addirittura concorrenziale se lo si raffronta ad altri fucili pneumatici che non dispongono di serie di un sistema sottovuoto.

12 Commenti

  1. gioacchino ha detto:

    Bene,ottimo riscontro,da parte di un utilizzatore abituale di oleo,ti chiedo queste precisazioni tecniche:Questa canna da 11 ha quindi il diametro esterno più ristretto della normale canna di serie del Cyrano?In questo caso il Manilu è proprio un fucile che di mares ha solo i componenti dell’inpugnatura,per il resto è studiato su diametri e filettature diverse,anche la testata dev’essere abbastanza sottile?G

    • Mytom ha detto:

      La canna ha un diametro esterno di 15 mm., tranne che alle estremità, dove conserva il diametro standard di 16 mm.
      La LG costruisce autonomamente tutti i componenti del fucile, eccezion fatta per l’impugnatura mares.
      Quindi canna, serbatoio, raccordo, pistone, ogiva e finale sono totalmente originali.

  2. ivan.palumbo ha detto:

    Vedo dalla foto che il mulinello è un po’ più avanti del solito, non è possibile arretrarlo? (il brandeggio dovrebbe migliorare)

    • Mytom ha detto:

      Non è possibile: la slitta nella quale è innestata la bobina lavora in aderenza al serbatoio, e il raccordo nero impugnatura/serbatoio ne impedisce un ulteriore arretramento.

  3. gioacchino ha detto:

    Penso che con una minima modifica,spessorando i 2,5cm di gradino del raccordo tra impugnatura e fusto si possa,forse c’è già qualcosa allo studio,forse tra i mulinelli più piccoli ce n’è qualcuno che ha un attacco più corto

    • Mytom ha detto:

      L’unico modo per arretrare il mulinello consiste nell’inspessire il serbatoio da 35 mm., portandolo a 40, e farsi mandare l’anello apposito per serbatoio da 40 mm.
      Ma io lo preferisco così, in modo da conservare la pulizia della linea di mira. Tra l’altro l’altezza del mulinello è molto contenuta, e alla fine incide poco nel brandeggio.

  4. Mytom ha detto:

    Approfitto per segnalare che ho corretto e ampliato l’articolo, che a causa di notevoli disagi con la connettività internet non ero riuscito a rivedere adeguatamente.

  5. Lucante ha detto:

    Ho avuto modo di brandeggiare e sparare con LG90 con asta da 6,5
    Le mie impressioni sono molto simili alle tue Tom…
    Ottimo progetto e a un prezzo assolutamente concorrenziale, visto il sottovuoto di serie.
    I lati parzialmente negativi che ho riscontrato di questo bel fucile sono:
    1 – assetto – troppo negativo in punta, anche con la 6,5…se lo comprassi, di sicuro gli metterei un galleggiante sagomato…peccato, perchè per me l’assetto è qualcosa di irrinunciabile.
    2 – scorrisagola – fa un pizzico di attrito di troppo sull’asta, ma la cosaè sicuramente migliorabile.

    bel test comunque…
    Luca Enna

    • Mytom ha detto:

      Ciao Luca,
      Si, è vero, è negativo in punta e l’ho anche scritto. Però per me è stato facile, ad esempio, fare un paragone con un cressi sl 70 dotato di sottovuoto e asta da 6,5 (e ovviamente serbatoio da 40 mm.). E il risultato è che l’assetto è molto simile.
      Anch’io vedrò vi migliorare l’assetto con qualche galleggiante, anche perché ormai mi sono abituato a pescare con il fucile quasi neutro (deve cadere in punta molto lentamente). Credo tuttavia che sui modelli lunghi, 100 e 110, la situazione sia migliore.
      Per quanto riguarda lo scorrisagola, l’attrito che genera è ad asta asciutta. Ad asta bagnata è inferiore. In più ho aggiunto sull’oring interno del grasso, e la situazione è ulteriormente migliorata.
      L’attrito dello scorri sagola ha comunque effetti, trascurabili, sul caricamento. In fase di sparo invece l’effetto è annullato dal fatto che lo scorri sagola abbandona immediatamente la testata.

  6. Mytom ha detto:

    Ho inserito una gallery in coda all’articolo con una serie di foto “ravvicinate” del sistema sottovuoto LG System.

  7. Mytom ha detto:

    Nella sezione racconti del forum ho inserito la descrizione della cattura di un barracuda, effettuata con questo fucile. Mi sembra importante sottolineare che per la cattura, avvenuta mentre il pesce mi sbuca improvvisamente di lato, mi sono avvantaggiato dell’ottimo brandeggio laterale del Manilu.

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