Test Seatec Geko 90, potenza e controllo

pesca sub

Era da tanto tempo che vedevo la pubblicità del Geko sulle riviste ed ero curioso di provarlo, adesso finalmente grazie ad un baratto sono riuscito ad essere un felice possessore di questo cannone del mare. Non esagero chiamandolo cannone, infatti la cosa più evidente (e che in foto non si evince) è la massa dell’arbalete, difficile da descrivere fino a quando non lo impugni, è massiccio e dal peso importante, nonostante sia solo un 90 è il fucile più pesante che ho, anche più di quelli in legno.

Sicuramente la Seatec con il Geko ha pensato di realizzare un prodotto per le grandi occasioni, infatti di serie viene fornito con doppio elastico da 17,5mm e asta da 7mm. Immaginatevi quindi la potenza di impatto, devastante per qualsiasi pesce, tonni compresi. Per questo la massa del Geko è stata progettata per ospitare qualsiasi genere di allestimento. Ovviamente non dobbiamo aspettarci il brandeggio particolarmente agevolato, però la forma del fusto suggerisce una certa cura per la disposizione degli elastici e rende il fucile molto idrodinamico.

L’impugnatura VG9 del Geko è ottima, preformata e comoda, lo si avverte subito provando a impugnarlo con una presa salda e ben dimensionata, infatti la Seatec è sempre stata famosa per questo dettaglio. La testata è quasi uguale al modello Snake, cioè aperta e semplice con due fori tagliati per l’inserimento agevolato degli elastici. Il fusto del Geko è leggermente morbido, internamente è di alluminio ma fuori è rivestito di poliuretano, la forma parte stretta e si allarga fino a formare un leggera pancia poco prima del mulinello, comunque è di dimensioni generose sia in larghezza che in altezza. Sotto il fusto c’è un canale per far passare la sagola e mantenere pulito il fucile armato.

Anche sul Geko c’è il solito sgancia-sagola ribaltabile, tipico di molti modelli Seatec, funzionale ma che a me non piace molto come sistema, infatti direi che è l’unico neo di tutto il fucile. Oltre ad essere un po’ scomodo, a volte provoca l’usura del monofilo. Per questo alcuni utenti sia del Geko che dello Snake hanno provveduto a rivestire con del nastro gommato. Di serie abbiamo un mulinello molto capiente e ben fatto, si regola con facilità e non si impunta.

Nonostante l’allestimento e la massa il fucile in acqua è abbastanza agile con una leggera negatività in punta, a vederlo quasi non te l’aspetti, si capisce subito che è un prodotto per l’aspetto e che difficilmente useremo in agguato. Devo fare i miei complimenti alla Seatec per la forma del fusto, i due elastici si incassano alla perfezione e rimangono paralleli, mai visto su un arbalete una disposizione così ben fatta. Con questo allestimento il rinculo c’è ma molto gestibile, basta tendere il braccio e il tiro risulta sempre preciso. La Seatec ha fornito due elastici da 17,5mm molto tirati, più dei miei abituali canoni, infatti il tiro è fortissimo, due passate di sagola sono poche e per questo motivo sono costretto a tenere il mulinello semi aperto.

Confermo la bontà del meccanismo Seatec, il grilletto è dolcissimo e abbastanza sensibile, uno dei migliori mai provati. Invece trovo più laboriosa la procedura di riarmo della sagola a causa del ponticello in testata poco inclinato e lo sgancia-sagola un po’ scomodo.

Purtroppo per i miei luoghi di pesca partendo da terra tutta questa potenza è sprecata e quasi inutile, dovrei andare con qualche amico sulle secche in cerca di ricciole o grossi dentici, ma per il momento non è possibile quindi dopo varie prove di tiro decido di ritentare cambiando allestimento. Metto da parte asta ed elastici originali e mi preparo un bel kit composto da asta di 6,5mm e doppio elastico da 16mm tirato fino al 330% come fattore, di per sè anche questa è una configurazione molto potente.

Adesso il Geko è più neutro in punta, inoltre ho lievemente migliorato il brandeggio e ridotto il rinculo. Con questa versione posso pescare tranquillo alle solite prede, lascio perdere l’agguato e mi dedico all’aspetto, infatti un’orata e dei bei cefali vengono insagolati come fogli di carta, cerco il dentice ma non è il giorno adatto per questa preda.

Mi piace questo allestimento “light”, che comunque è abbastanza forte per qualsiasi pesce, anche per un eventuale incontro di mole. Inoltre il tiro con l’asta da 6,5mm è velocissimo e i due giri di sagola vengono stesi molto bene.

Concludendo non posso che essere soddisfatto del Geko, un fucile studiato non per la pesca quotidiana del sottocosta ma per le occasioni più impegnative. Preciso e affidabile, da usare quasi esclusivamente all’aspetto, in caduta o al libero nel blu. Sinceramente per questo tipo di fucile il 90 come misura mi sembra poco, nei panni della Seatec lo produrrei dal 100 in su.

Oggi costa circa 250 euro, la metà di un fucile artigianale di pari performance.

37 Commenti

  1. saviot73 ha detto:

    Ho sentito già parlare di questo cannone da chi lo usa abitualmente e mi parlava estasiato della potenza che sprigiona. Volevo prenderlo, ma come primo arbalete preferisco rimanere più leggero perchè sembra abbia bisogna d’esperienza per poterlo gestire al meglio. Forse uno snake è meglio.
    Cmq bella la soluzione light, ma se ti capitasse una preda di taglia come la metti?? Ciao

  2. ivan.palumbo ha detto:

    Come ho detto, il geko non è il fucile ideale per tutti i giorni, piuttosto è il fucile ideale per chi va a pesca con il mezzo nautico sulle secche.

    La soluzione Geko Light, asta 6,5mm e doppio 16mm non teme nulla, ovviamente per un tonno oltre i 50kg non basta il solo fucile, ci vuole tutta l’organizzazione del caso.

  3. Gioacchino ha detto:

    Ciao Ivan, a parte che per me un allestimento con doppio da 16 e asta 6,5 non è affatto “light”,bucherebbe qualsiasi cosa,solo una grossa ricciola o un tonno sarebbero graziati,con la 7mm e più potenza in questa stagioni vai a scogli,non si può sperare di avere in mano sempre il fucile giusto per ogni pesce e ogni situazione,ma col doppio 16 il Geko è molto più eclettico;molti legni sono allestiti di serie così,come il Seawolf,già avere la massa per sopportare il doppio 16 è buono,il doppio 17,5 è raro,infatti anche col Geko occorre tendere il braccio,mi pare però da come scrivi che non sia una tensione e un rinculo forte,posso chiederti quanto pesa il fucile col mulinello e senz’asta?così faccio un confronto.Io utilizzo su alcuni fucili lo sganciasagola Seatec,è differente dal precedente Marc Valentine che mi pare fosse più curato nella parte dove aggancia il nylon,i miei li ho passati con la carta doppio zero per renderli lisci e non taglienti,poi cerco di non tendere molto il nylon.
    Un fucile come il geko,nella versione di serie,vale un monogomma di almeno 10cm più lungo.

    • ivan.palumbo ha detto:

      Infatti, l’ho chiamata “light” in proporzione a quella originale, pesante e micidiale.
      Ha un bel rinculo però viene in parte assorbito dal peso del fucile, non so esattamente di quanto, a occhio direi di circa 3kg. Cioè sparare con il geko e un doppio 17,5mm è come sparare con un arbalegno a doppio 16mm. Invece in versione “light” è come un monogomma ben tirato.

  4. fabioblu ha detto:

    Ciao Ivan,
    sono nuovo del Forum ma volevo dirti che io ho il Geko 110 e confermo tutto alla grande e ti dirò di più anche io ho modificato l’allestimento, mettendo un’asta doppia aletta con conetto da 6.5 e doppio da 16 ed la perfezione. Rinculo quasi annullato dalla mole del fucile e tiro fluiodo e preciso. Mi ritengo un felice possessore di questa arma.

  5. Pietro85 ha detto:

    bel fucile… quindi conviene comprare un fucile del genere invece di andare a spendere il doppio da dapiran (per esempio)???

    • Mytom ha detto:

      Se la discriminante fosse soltanto il prezzo ti direi si si, ma in questo genere di cose sono diverse le caratteristiche da analizzare.

    • ivan.palumbo ha detto:

      Bella domanda, ma rimane senza risposta perchè ogni utente ha i propri gusti, agli amanti del legno è inutile proporre altre soluzioni, al contrario tanti altri preferiscono i fucili commerciali ben fatti, altri vogliono tutto e spendere poco, altri ancora vogliono solo oggetti di prestigio. Una cosa è sicura, tutti i fucili svolgono il medesimo lavoro, e la variabile di successo non è il fucile in sè ma l’abbinamento uomo-fucile.

  6. gix ha detto:

    Il legno è sempre un legno, se poi ci metti la manifattura pregiata…..

    • Spongy Sub ha detto:

      Ognuno di noi instaura il proprio feeling con la propria arma. C’è chi preferisce il legno, chi il carbonio e chi qualcosa con cui sparare.
      Un amico (in comune con Ivan) è un agonista, nonché istruttore di apnea, e se gli proponi gli ArbaLegno inizia a bestemiare. Usa comuni arbalete catturando prede di notevole importanza (dentici, cernie ed orate di peso notevole).
      Se gli chiedi qual’è il miglio fucile semplicemente ti risponde “Quello che si adegua alle mie carettaristiche”.
      No fa l’arma un bravo pescasub, ma lo stesso pescasub.

      • gix ha detto:

        Ciò che dici e giusto altrimenti ci sarebbero solo arbalegni in commercio, e non esisterebbero arbaleti ne in carbonio ne in composito e ne in alluminio, senza entrare in merito alla balistica e dati tecnici, non si può negare certamente la bellezza dell’arma in legno.

  7. Gioacchino ha detto:

    Il Geko ha proprio la caratteristica di avere il peso di un arbalegno ma non i problemi di manutenzione,un 110 pesa poco meno di 3kg,prima o poi me ne acchiappo uno,forse un 100

  8. cubanos ha detto:

    Ciao Ivan…secondo te un geko con un mono elastico come sarebbe???e secondo te cm dovrebbe essere settato in caso di mono???saluti

    • ivan.palumbo ha detto:

      Con un solo elastico va bene come qualsiasi altro fucile, se mi permetti il paragone, sprecato come avere un coupè turbo 3000 e andare piano come una city car (e comunque mantenere la difficoltà di parcheggio in città).

      In caso di monoelastico gli metterei la mia solita configurazione di asta 6,25mm e gomma 18mm.

  9. Nelide Toraldo ha detto:

    ho avuto il piacere di provare il geko 90 di un amico… devo dire che la recensione di Ivan è molto precisa ed oculata; devo dire che dal basso della mia esperienza il fucile in questione è un arba per prede importanti in situazioni particolari non di certo in acqua libera e limpida….. di recente sto testando diverse armi di aziende diverse sia artigianali che di aziende blasonate….. mi piacciono molto i lavori del genio GRASSI ma devo convenire con Ivan che è un fucile nato è dedicato per l’aspetto (non di certo per l’agguato in bassofondo) e per le prede di mole; pertanto la misura 90 è un pò sovradimensionata per un uso tradizionale!!!! penso che nella misura 100 o addirittura 110 non abbia a che temere un confronto anche con un arbalegno…… diventa solo una questione di piacere personale.

  10. Bernie ha detto:

    Salve, sono felice possessore da Giugno 2010 di un geko 90.
    Dopo averlo utilizzato diverso tempo nella configurazione standard (asta 7mm x 130cm e doppio seatec coestruso da 17,5) sono passato a una configurazione più leggera, ovvero asta da 6,75mm x 125cm con aletta singola posta sotto e doppio elastico L400 Alemanni stirato al 350%.
    Questo perchè, nella configurazione originale, il fucile risultava troppo pesante in testa (anche dopo aver rimosso i piombi di testata), affaticava maledettamente il braccio e risultava poco agile nel brandeggio.
    Con questa soluzione ho ovviato ai suddetti inconvenienti, mantenendo al contempo una notevole “potenza di fuoco”.
    Confermo ciò che è stato scritto sopra, e cioè che sia prevalentemente un fucile per l’aspetto, tuttavia nella configurazione light se la cava egregiamente anche nell’agguato, escludendo ovviamente la pesca nella schiuma.
    Confermo inoltre che è preferibile distendere ed irriggidire il braccio al momento dello sparo perchè il fucile rincula discretamente (è pur sempre un doppio elastico!), e anche se la sensazione non è così evidente, lo si può notare bene filmando lo sparo.
    Mi è capitato infatti di padellare clamorosamente un paio di saraghi di grosse dimensioni sorpresi a mangiare in parete, proprio perchè, mea culpa, nel tiro d’imbracciata dimenticavo di irriggidire sufficientemente il braccio.
    In conclusione, per mia personale esperienza lo ritengo un ottimo fucile che richiede tuttavia un po’ di tempo per essere “compreso” e sfruttato a fondo.
    Mi scuso se mi sono dilungato troppo.
    Buon Mare.

    • ivan.palumbo ha detto:

      Grazie per aver riportato la tua esperienza, credo che se provi con l’asta da 6,5mm e mantenendo gli stessi elastici, il fucile diventa ancora più “scattante” e leggero da brandeggiare. In questo modo forse puoi permetterti dei tiri più istintivi.

  11. Bernie ha detto:

    Salve Ivan, in effetti è la configurazione che ho intenzione di adottare questa primavera, provando l’ Alemanni L400 da 16 accoppiato al 14 (su consiglio di un amico che si è trovato molto bene, mi ha parlato di rinculo assente), cosa ne pensi?
    Per il momento, visto che vado in acqua piuttosto di rado, ed esclusivamente nel bassofondo e in acqua piuttosto torbida, entro in acqua col solo mr.carbon 79, nel quale vorrei provare una configurazione più potente, vista la possibilità non remota d’incontro con lecce, serra e grossi barracuda, tu cosa mi consiglieresti?
    Grazie per l’attenzione e Buon Mare.

    • ivan.palumbo ha detto:

      Il geko è obbligatorio a doppio elastico, e sicuramente da 16mm, magari senza esagerare con un fattore di 330% spara benissimo e da poco rinculo.

      Invece il tuo C4 è preferibile tenerlo monoelastico per evidenziare le sue doti di brandeggio, quindi un buon 18mm al 320% e asta da 6,25mm. Inoltre quel tipo di fucile è molto esile in punta per questo se lo carichi troppo rischi di sbagliare mira a causa del rinculo.

  12. antonello1970 ha detto:

    ciao ivan,complimenti per l’ottima recensione.come tu hai ben precisato l’unica grossa pecca sono gli sgancia sagola che a mio modesto parere,oltre a logorare i monofilo, generano una lieve interferenza sull’asta al momento dello sparo.inoltre le gomme originali vengono fornite con un fattore di stiramento eccessivo,che compromette la precisione del tiro,generando sull’asta sollecitazioni che inficiano la precisione.sul mio snake 110 ho adottato il fattore 320% su gomme da 16 e il fucile,seppur leggero, ne ha acquistato in precisione.inoltre ho eliminato il classico sganciasagola basculante e utilizzo con successo il vecchio e caro “coccodrillo”.ciao e complimenti ancora per l’ottimo sito pescasub.

    • ivan.palumbo ha detto:

      grazie antonello, infatti il 90 lo lascio con asta da 6,5mm e doppio 16mm, mi piacerebbe trovare una soluzione alternativa di scangia sagola, vedremo nella prossima bella stagione cosa riesco a combinare.

  13. alex ha detto:

    ciao ivan, innanzi tutto complimenti per il sito/blog, era da tanto tempo che cercavo un sito dove poter confrontare le mie problematiche!ho un geko 90 da ormai 2 anni e sinceramente stavo cominciando a perdere le speranze sull’effettiva efficenza del mio fucile, vivo a taranto e pratico la pesca sub da circa 5 anni.DA 3 cerco di specializzarmi nell’aspetto e quindi ho comprato il geko,cannone allo stato puro!!con la configurazione light la mia vita è cambiata ma ho notato con dispiacere che gran parte delle mie padelle proviene dallo sgancia sagola,sono convinto che devia l’asta…spero in un tuo tempestivo consiglio…

    • ivan.palumbo ha detto:

      Ciao alex, in un primo momento anche io ho avuto difficoltà, poi con l’asta SigalSub da 6,5mm (monoaletta con perni) e doppio 16mm (ogiva dynema + sigal ml) ho trovato il feeling giusto.

      Lo sgancia-sagola è particolare, un po’ scomodo, però se i giri di sagola non sono tesi dovrebbe essere indifferente al tiro. Da tempo sto cercando una soluzione alternativa, ma non mi viene.

  14. gioacchino ha detto:

    Leggo ogni tanto che lo sganciasagola seatec,taglia il nylon e/o devia l’asta,non è così,se poi ci sono motivi diversi qualcuno mi deluciderà.
    Lo sganciasagola dei fucili seatec non dà e non può dare nessun problema nè all’asta nè al nylon:quando si carica il fucile,agganciando le volute del nylon e tirandole un po’,si vede la parte di sganciasagola che passa sotto l’asta che per forza di cose la fa alzare,ma solo perchè si sta tendendo il nylon,cosa che,a fucile armato e durante il tiro non accade:quando il nylon è al suo posto,non c’è nessuna azione di sollevamento sull’asta che resta giù,tanto più quando sono carichi gli elastici,poi quando il colpo parte non c’è nulla che agisca sul nylon per tirare lo sganciasagola e farlo sollevare contro l’asta,il nylon tira lo sganciasagola solo quando il codolo dell’asta è già fuori dalla testata di una lunghezza quasi pari al fusto e,a meno di non aver fatto l’errore di stringere troppo le viti e/o di deformare lo sganciasagola e impedirne il normale capovolgimento completo e che deve essere fluidissimo,con sforzo totalmente nullo,altrimenti sì che il nylon,rallentato dallo sganciasagola,trazionerebbe l’asta deviandola.
    Il nylon potrebbe subire danni solo se,facendo i masochisti,venisse tirato con lo sganciasagola bloccato,scorrendo ripetutamente sul filo del metallo,che però è liscio anche se sottile,e si potrebbe,volendo essere zelanti,comunque scartavetrarlo con la doppio 0 però,oltre al fatto che non bisogna tirare il nylon alla morte,lo scorrimento dello stesso sul bordo dello sganciasagola è quasi senza pressione e avviene facendolo ribaltare senza resistenze,con le vite strette il giusto,come detto sopra.
    Occorre tenere presente che quello sganciasagola proviene da un ottimo fucile,il Marc Valentin,che ha armato schiere di sub d’oltralpe e molti altri anche qua,quindi è super collaudato,io lo utilizzo da anni sui vecchi T20 Omer,sugli Apache e su qualsiasi altro arba senza sganciasagola,magari modificandolo o tagliandone via una parte se l’impugnatura è troppo larga e utilizzando solo un lobo per agganciare;una versione allargata e autocostruita è utilizzata sui fucili in legno ed è senz’altro migliore degli sganciasagola a unghia che,a volte,premendo lateralmente sull’asta,la spostano e fanno attrito nel momento del tiro,perchè,diversamente dal seatec,quando parte l’asta,lo sganciasagola rimane teso contro l’asta e,per sganciare,deve andare in avanti e può farlo solo quando il codolo dell’asta lo ha superato.
    Nella mia esperienza col Marc V. prima e il Seatec poi non ho mai avuto problemi di usura del nylon,solo pieghe che non lasciavano problemi,anche se lo tendo abbastanza perchè le mie testate spesso sono modificate e temo che col nylon poco teso si sposti l’asta,questo sganciasagola è così semplice e utile da permettermi di avere finalmente lo sganciasagola su fucili che non lo avevano mai avuto,al posto del coccodrillo e dell’elastico che fanno resistenza e/o sono per me scomodi.
    Se avete domande,obiezioni,rimostranze e proteste meglio,così mi ne saprò di più

  15. alex ha detto:

    gentile gioacchino,l’unica modo che ho per dimostrarti le mie problematiche con lo sgancia sagola è: tenendo il fucile a secco senza caricarlo con le molle, premo il grilletto e faccio scorrere l’asta a mano molto lentamente notando che subito dopo l’uscita dal suo alloggio all’interno del grilletto, l’asta si impenna a causa della forza del nylon sullo sgancia sagola.diminuendo il tiraggio del nylon stesso la situazione migliora ma leggermente…il meccanismo non ha nessun blocco dalle viti di sostegno e non ho modificato per niente la forma dello sgancia sagola stesso.cmq a me non è mai capitata l’usura del nylon.l’unico tentativo che non ho fatto è quello di adoperare un nylon di diametro inferiore attualmente penso che ho il 1,6 ma non sono convinto che ne pensate???

  16. gioacchino ha detto:

    Ciao Alex,certo non ho in mano il fucile nè ho provato a sparare e tutto può essere,in effetti il nylon,se tirato e magari di tipo più elastico del solito come il triple force,può far sollevare l’asta a vuoto,se poi è un nylon spesso occorre un po’ più di trazione per posizionarlo,ma provando lo sgancio a vuoto manca la spinta degli elastici che schiacciano l’asta giù,se la spinta in alto è irrisoria,non cambia la traiettoria e l’asta rimane schiacciata nella guida,senza elastici basta poca spinta per far alzare l’asta,certo che se a vuoto,quando sganci l’asta e esce dallo scatto e lo sganciasagola si alza con una certa forza,vuol dire che è proprio troppo tirato il nylon.
    Anche il diametro del nylon,se troppo spesso,ho letto che potrebbe deviare l’asta e mi pare che 1,6mm sia un diametro generoso,sapendo che più sottile è il diametro più l’asta viaggia veloce e precisa con differenze sostanziali,più è spesso più rallenta e rende imprecisa l’asta,forse il nylon ha qualche responsabilità e,forse,come gli elastici,va proporzionato al diametro e peso dell’asta e al tipo di pesca,ma sugli effetti dello spessore del nylon ho poche esperienze significative,a parte le differenze di velocità e gittata.
    Come sempre occorrerebbe piazzarsi in acqua con un bersaglio e fare tiri di prova con differenti spessori,cosa che qualcuno ha fatto anni fa forse su una rivista,attestando proprio le differenze di cui sopra,ma non saprei come trovarla.

  17. Tonino Giunta ha detto:

    Salve Ivan,
    circa sei mesi fa ho acquistato un geko carbon 100, settato con due circolari da 17,5x 56 cm, asta 7mm devoto.
    Il fucile ha subito fatto sentire il suo coraggio con dei tiri azzardati e rispettivi successi.
    La novella non e` questa ma quella di essermi accorto che il fusto e il gruppo impugnatura ruotavano e si disinnestavano senza nessun blocco, il problema e stato evidenziato al rivenditore che con stupore si e` prontato a rispedirlo alla rispettiva casa costruttrice.
    la domanda e` :
    cosa tiene attaccato i due pezzi sugli altri modelli della stessa serie?
    grazie mille per questo magnifico spazio tecnico sul web,
    saluti
    Tonino Giunta

  18. Benedetto ha detto:

    Salve
    Prima di tutto complimenti per i tanti consigli che vendono dispensati in questo fantastico Blog
    Volevo chiedere a Ivan che ha provato entrambi i fucili se il Geko 90 possa competere in prestazioni con un RollerTube 90.Forza di penetrazione gittata rapidità dell’asta..
    Mi chiedo se un doppio elastico con la massa del Geko possa competere con il sistema roller applicato ad un fusto in carbonio.
    Grazie mille

    • ivan.palumbo ha detto:

      Secondo me i roller sono dei buoni fucili però con le loro caratteristiche li pongo nella fascia di utilizzo per le situazioni più impegnative, come ad esempio la pesca al dentice o alle grandi prede. Per questo se avete già uno o più fucili per ogni occasione, tipo bassofondo, allora il il roller è un valido fucile da aggiungere all’arsenale.

      Al contrario se cerchi un fucile da usare sempre e in ogni situazione, il classico arbalete è la migliore soluzione, anche perchè ha un ventaglio di allestimenti più ampio. Il Geko ad esempio è molto “massiccio” e puoi variare da un semplice monoelastico fino ad un doppio 17,5mm.

  19. Giovanni ha detto:

    Salve a tutti e complimenti per il blog molto interessante e ben fatto.
    Sono nuovo del forum e desideravo partecipare alla discussione sul Geko 90 in qualità di possessore e recente utilizzatore dell’arma.
    Vengo subito al dunque: sulla recensione fatta si precisa sulla sensibilità del congegno di sparo, cosa che io non ho riscontrato. Nei successivi commenti non trovo notizie in merito da parte degli utilizzatori dell’arma, temendo per ciò che possa essere una mia sola constatazione magari a causa di qual cosa non a me chiara.
    Ho utilizzato l’arma in 5 uscite diverse usando la configurazione di serie (asta da 7 ed elastici doppi da 17,5) rilevando in tutti i tiri eseguiti al massimo della carica, che la sensibilità del grilletto non era affatto abbastanza. La cosa veniva migliorata solo riducendo la forza di carico delle molle, dimostrando un miglioramento nella risposta del congegno di sparo. Mi chiedevo se è regolabile la sensibilità del grilletto e se altri utenti hanno riscontrato la stessa pecca.

    • ivan.palumbo ha detto:

      Sul mio con doppio 16mm il grilletto è leggero.

      Posso però consigliarti di spruzzare un lubrificante dentro il meccanismo, magari uno specifico per l’uso marino. Un metodo molto efficace è smontare il meccanismo e lucidare le parti a contatto con la cartavetro finissima, poi lubrificare.

  20. Giovanni ha detto:

    Grazie del suggerimento, al più presto metterò in pratica come dici e ti farò sapere come è andata la prova in acqua, a presto e saluti.

  21. marco ha detto:

    i fucili in legno sono un busines per chi li costruisce…

  22. Orazio-RC ha detto:

    Ciao Ivan,
    complimenti per la recensione molto accurata e stilata con competenza.
    Ho un Geko 110 a cui ho sostituito asta e elastici di serie dopo averli usurati.
    Ho preso un’asta Sigalsub da 7mm lunga 140cm con aletta posta inferiormente e perni bassi spinta da 2 gomme Sigalsub Extreme da 16mm tirate a 3.3\3.4
    Ho scelto i 16mm in quanto trovo troppo pesanti da caricare i 17.5 ma credo di aver fatto una sciocchezza a prendere l’asta da 7mm in quanto il tiro è eccessivamente “pilotato” e mai scattante come dovrebbe essere su un doppia gomma infatti stira a malapena le 2 passate di nylon senza srotolare i classici 50cm sagola dal mulinello. Però c’è da dire che gli extreme da 16 hanno il foro sottile e corrispondono all’incirca a un 17mm.
    Che mi consigli di fare? Meglio accorciare gli elastici lasciando la 7mm o meglio lasciarli e mettere un’asta da 6.5 magari un po’ più lunga della misura di fabbrica, magari 145cm. O ancora è meglio lasciare l’asta da 7mm e mettere delle gomme più spesse? Ti premetto che il fucile checché se ne dica lo trovo comodo all’agguato e l’80% del tempo lo uso in quel modo e in passato ho preso tanti pesci ma ora non riesco a capire cosa succede, in 2 mesi che ho cambiato asta e gomme ho padellato quasi tutti i pesci a cui ho sparato, e il fucile lo uso da 2 anni per cui un minimo di feeling lo avevo. Pescando all’agguato serve un tiro supersonico nei primi 2,5-3mt altrimenti l’effetto sorpresa si perde subito. Non ho preso la 6.5 in quanto non volevo snaturare il bilanciamento del fucile poiché di fabbrica con la 7×140 è perfetto. Se mettessi una 6.5×145 mi sa che sarebbe troppo positivo non credi?
    Grazie in anticipo per la risposta.
    Saluti,
    Orazio.

  23. Vincenzo ha detto:

    Ciao Ivan, le tue recensioni sono sempre molto utili e dettagliate. Vorrei chiederti un consiglio: possiedo un hf 75 allestito con doppio elastico sigal da 14,5 e mi trovo bene. Vorrei passare ad un 90 o 95 e pensavo ad hf da allestire sempre con un doppio da 14,5 o un geko da allestire light come dici tu. Attendo un tuo parere.
    Grazie.

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