Articoli in Modifiche Attrezzature

Mimetizzare le pinne

pinne mimetiche

Per quei pescatori subacquei che come il sottoscritto denunciano inequivocabili carenze tecniche, la mimetizzazione dell’attrezzatura riveste particolare importanza. Un pescatore esperto, equipaggiato con muta nera, pinne nere e maschera nera, sa come muoversi in acqua, come avvicinare il pesce senza farlo spaventare, come nascondersi dietro ogni minima sporgenza. Il pescatore dilettante, inesperto (o schiappa, come me) difficilmente riesce a non farsi notare dalla preda. Ciò non vuol dire che anche i professionisti disdegnino le attrezzature mimetiche, tutt’altro. Per loro è semplicemente un arma in più. Per i pescatori alle prime armi, invece, riuscire a confondere la propria sagoma con l’ambiente circostante può contribuire a mascherare in minima parte le inevitabili carenze tecniche.

Stranamente nei negozi sono disponibili pochi modelli di pinne mimetiche, e quelle poche che si riesce a trovare sono normalmente troppo care o monocromatiche (solitamente verdi).

Una precisazione sull’X-Power

Ricevo e pubblico volentieri la seguente precisazione inviatami da Marco Paganelli, inventore e produttore del sistema X-Power (nonché uno dei primi utenti di questo forum, circostanza per la quale vado fiero):

“Il brevetto X-Power rivendica il sottovuoto nella canna del fucile pneumatico operando nell’ultimo “stadio” del kit, dove risiede la guarnizione di tenuta. Questa parte del kit può essere sostituita, ispezionata e reintegrata anche durante l’azione di pesca sia per un eventuale cambio di diametro di asta sia per una eventuale (ma remota) possibilità di danneggiamento della guarnizione (che alloggia proprio in questo stadio). Leggo da molte parti che oggi tutti possono aprire la volata con il fucile in pressione, ma l’unico commercialmente in grado di farlo resta l’X-Power dato che è li il fulcro del brevetto, oltre al fatto di non avere “equipaggiamenti” sull’asta.”

Che dire, un’ulteriore dimostrazione della bontà del progetto.

Il mio fucile: Mares Spark Mimetic 85 – terza parte – l’impugnatura

L'impungatura del mio fucile

L'impugnatura del mio fucile

Ammesso e non concesso che delle modifiche al mio fucile può anche non fregare niente a nessuno, in questa terza parte parlerò dell’impugnatura personalizzata del mio Spark Mimetic 85 (in questo momento spostata sul 98). Impugnatura per la quale ho ricevuto un bel po’ di complimenti nei forum dove ho postato le foto.

Normalmente sono abbastanza critico nei confronti delle mie realizzazioni, in questo caso tuttavia devo dire che dal punto di vista estetico il lavoro mi è venuto davvero bene. Dal punto di vista pratico invece …

Diciamo che con la nuova impugnatura il fucile lo sento più stabile e faccio meno fatica a tenerlo fermo. Ciò comporta risvolti positivi sul brandeggio. Non ho notato invece miglioramenti sostanziali nella gestione del rinculo. Dovessi rifare oggi l’impugnatura saprei come porre parziale rimedio a tale lacuna, tuttavia il tempo è quello che è, pertanto mi tengo l’impugnatura così come la vedete in foto. Più avanti si vedrà.

Testata Sottovuoto X-Power

Testata X-Power montata sull'Airbalete

Testata X-Power montata sull'Airbalete

Tanto per rimanere in tema di Testate, oggetto del precedente post, oggi parlo dell’X-Power, nuova testata sottovuoto prodotta e commercializzata dalla STC Italia.

Faccio un breve accenno alla tecnologia delle testate sottovuoto, tecnologia adottata da molti pescatori subacquei grazie all’ottimo successo dei kit di trasformazione e dei fucili Mamba prodotti dalla Maori. Si tratta di particolare sistema grazie al quale i fucili pneumatici lavorano sottovuoto, ossia non permettono l’ingresso di acqua all’interno della canna. In questo modo il pistone è libero di spingere l’asta senza l’ostacolo rappresentato dall’acqua che allaga la canna, ottenendo in tal modo prestazioni fenomenali. C’è chi è arrivato a ipotizzare che un fucile sottovuoto canna 13 caricato con 25 atmosfere equivalga a un fucile normale caricato a 35. Si tratta di dati non ufficiale, che comunque danno la misura dell’incremento di prestazioni ottenibile. L’importanza di ottenere prestazioni migliori con basse precariche sta nella possibilità di contenere lo sforzo di caricamento. In pochi infatti riescono a caricare un fucile pompato fino a a 35 atmosfere (e in molti non riescono ad andare oltre oltre le 25). Oltre a questo, all’aumentare della potenza, aumenta il rischio di storcere l’asta in fase di caricamento, specie per chi usa tahitiane da 6,5 mm.

Il mio fucile: Mares Spark Mimetic 85 – seconda parte – La Testata

Volata con fori svasati

Volata con fori svasati

Alcuni la chiamano volata.

La testata è composta, appunto, dalla volata (il cilindro di alluminio con i fori di scarico dell’acqua), dalla boccola di ammortizzo (cilindro di plastica e gomma dura che attutisce l’impatto del pistone) e dalla testata vera e propria (un dado che chiude il tutto, trattiene la boccola di ammortizzo e fa da sede per la rondella dell’asta).

Nella volata del mio spark mimetic 85 ho svasato in senso idrodinamico i fori della volata. Tale modifica serve per renere più agevole l”espulsione dell’acqua contenuta sulla canna. Alcuni fucili hanno di serie questa caratteristica: i Cressi della serie SL, i Tigullio Ras, gli Asso della Seac e tutti i pneumatici di ultima generazione, ossia Omer Airbalete e Seac serie Caccia e Hunter.

Il mio fucile: Mares Spark Mimetic 85 – prima parte

Mares Spark Mimetic 85

Se vi interessa è in vendita… Ma di questo ne parliamo dopo.

Ho acquistato questo fucile a fine settembre 2008, presso un rivenditore on line. Il prezzo era abbastanza allettante e di conseguenza, ormai deciso ad intraprendere la nuova esperienza della pesca subacquea, non mi lasciai scappare l’occasione. Lo comprai in abbinamento al mulinello Mares specifico per quest’arma e a una sessantina di metri di sagola da 120.

Per quale motivo scelsi il fucile pneumatico? La ragione è semplice: prima di intraprendere la pesca subacquea vera e propria  ho praticato per diversi anni quello che io chiamo uno snorkelig armato. Si trattava di brevi scorrazzate fatte partendo dalla spiaggia, senza muta, con un piccolo fucile pneumatico alla ricerca di polpi, seppie e trigle. E visto che con il piccolo pneumatico avevo ormai dimestichezza, al momento di scegliere l’arma per la pesca subacquea ho pensato di rimanere su questa tecnologia.