Il motto “one shoot one kill” ha acquisito particolare diffusione anche negli ambienti di noi PIA. Le armi di cui disponiamo, salvo modelli rari e poco diffusi, consentono un unico colpo. Bisogna concentrare tutto il proprio potenziale in quell’attimo. C’è chi fra una padella e l’altra riesce a catturare qualcosa e chi invece esige di meglio. Come si diventa dei veri e propri sniper subacquei? In questo articolo verranno svelati i segreti per diventare tiratori scelti.
Ognuno di noi ha una conformazione fisica ed una attitudine psicologica differente. Lasciando stare i video dei grandi campioni e le pubblicità dei fucili rivoluzionari, scegliamo con cura l’arma adatta a noi. Il fucile ideale deve sposarsi sia alla nostra componente psicologica che alla nostra componente fisiologica. Dobbiamo amarlo, dobbiamo poter riporre tutta la nostra fiducia e sentirci orgogliosi di impugnarlo ma non dobbiamo limitarci solo a quello. Deve anche essere idoneo per noi in termini di rinculo, potenza ed assetto. Ogni settaggio sacrifica alcuni aspetti in virtù di altri, di conseguenza non potremo avere mai l’arma perfetta per tutto. Un fucile con rinculo gestibile è poco potente e viceversa. Un fucile oleopneumatico si brandeggia meglio ma è difficoltoso mirarci. Un fucile potente permette tiri distanti ma fra le rocce è inefficace. Questi solo alcuni esempi banali. Bisogna farsi una cultura ed una piccola esperienza personale con ogni fucile perchè ne esiste uno per ogni situazione. Un cecchino che si rispetti non deve diventare di nicchia ma deve coltivare una certa polivalenza.
Dopo una prima fase di affiatamento si può iniziare a pescare in perfetta simbiosi col fucile che si impugna. Il tempo impiegato per mirare la sagoma in movimento che ci punta o che ci sfila deve essere inferiore al mezzo secondo, perchè ci si deve trovare nella condizione di premere il grilletto con il bersaglio già allineato correttamente. Se nessun fucile in commercio si adatta a noi, bisogna costruirselo oppure è sufficiente modificare l’impugnatura del modello che più si avvicina ai nostri gusti. Non c’è una regola, bisogna solo capire quale posizione assume istintivamente il polso quando simuliamo un puntamento, quindi modellare la nuova impugnatura per quella postura. In questo modo il fucile sarà già allineato quando la mano cambia direzione e non si perde tempo a far collimare l’asta dell’arbalete o le tacche dell’oleopneumatico col bersaglio. Il tempo impiegato ad allineare un fucile “scomodo” è, nella migliore delle ipotesi, di due preziosi secondi. Ogni intervento correttivo ridurrà questo intervento ottico tanto che, con il dovuto allenamento, si riesce a puntare il fucile già perfettamente allineato al bersaglio che si materializza davanti.
Il decalogo dello sniper subacqueo è una raccolta di dieci regole fondamentali da attuare per avvicinarsi alla perfezione.
REGOLA 1:
Si spara sempre in apnea.
Sembra scontato che praticando la pesca in apnea si debba sparare in apnea, ma non sempre è così ed è bene ricordarlo. Può capitare il tiro dalla superficie, eseguendo la tecnica dello “strusciapanza” con il boccaglio fuori dall’acqua. Anche se si può respirare, è preferibile azionare il grilletto trattenendo il fiato. Possibilmente a polmoni vuoti per evitare di galleggiare in balìa delle onde. Quando si respira, il diaframma sposta la gabbia toracica ed involontariamente il braccio. Lo stesso fenomeno, ma molto più gestibile, avviene quando il diaframma inizia a contrarsi durante l’apnea vera e propria.
REGOLA 2:
Pescare con un occhio chiuso.
Provare per credere, se abbiamo solo l’occhio destro aperto e vediamo materializzare una sagoma in una direzione diversa da quella dove puntiamo il fucile, sarà molto più agevole l’allineamento, a differenza di quando scorgiamo la stessa sagoma con entrambi gli occhi per poi chiuderne uno e mirare.
REGOLA 3:
Utilizzare la prima falange del dito indice.
I muscoli dell’avambraccio che comandano le dita si contraggono, facendo muovere il polso. Se utilizziamo il polpastrello per azionare il grilletto, il metacarpale del dito indice mantiene l’allineamento corretto con il polso e non avverrà alcun movimento.
REGOLA 3:
Tenere il braccio teso in avanti.
Non sparare mai con il gomito piegato perchè il rinculo non viene correttamente assorbito.
REGOLA 4:
Esercitare tutta la forza per tenere saldo il polso.
Oltre al rinculo, sul fucile durante il tiro agiscono altre forze che creano momenti. Per limitare al massimo gli inconvenienti serve una presa salda sul manico.
REGOLA 5:
Smettere di pinneggiare se si esegue un agguato.
Succede nella pesca nel blu o negli aspetti a mezz’acqua. Anche a costo di fermarsi e regalare vantaggio alla preda, si aziona il grilletto con il corpo completamente fermo.
REGOLA 6:
Imparare a valutare le distanze per correggere gli errori di imprecisione dovuti al tiro.
Nessun fucile ha un tiro teso e lineare, la traiettoria dell’asta tende sempre ad abbassarsi. I tiri lunghi potrebbero risultare inefficaci se non si eseguono correzioni.
REGOLA 7:
Anticipare il bersaglio.
I fucili di ultima generazione sono sempre più potenti, ma l’asta procede sempre con una velocità che progressivamente cala. Nel frattempo il bersaglio si sposta e l’asta lo potrebbe mancare. Alcuni pesci veloci devono essere del tutto anticipati, mentre i pesci più lenti possono essere mirati sul muso.
REGOLA 8:
Concentrazione.
L’azione di pesca difficilmente è lenta e ragionata. Il pesce si può avvicinare con estrema imprevedibilità cogliendoci impreparati. Dobbiamo essere sempre presenti a noi stessi e pronti ad agire.
REGOLA 9:
Evitare di coltivare cattivi pensieri.
Nervosismo, stress, distrazioni ci seguono anche in acqua. Gli stati nervosi in particolare creano un malessere psicofisico diffuso che induce sempre all’errore. Meglio lasciare tutto a riva, altrimenti c’è sempre quella cenetta a base di vino e pietanze prelibate che è la migliore alternativa. Se ci si dovesse innervosire durante la pescata, un buon palliativo consiste nel fare una mezz’ora di snorkeling.
REGOLA 10:
Ricordarsi sempre di rispettare tutte le regole!
Questo è il mio tiro perfetto. Postate i vostri nei commenti di questo articolo.
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6 Comments
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Interessantissi articolo, aggiungerei 11 “comandamento, ricordarsi di togliere la sicura…
ahaha verissimo! nel caso degli oleo vale anche per il riduttore di potenza. ne so qualcosina…
Ottimi consigli,
personalmente non riesco a mirare con l’occhio chiuso… anche perche’ sono preso nel guardare in piu’ direzioni … quello che faccio e’ tenere il fucile sempre davanti il viso cosi se ruoto il viso ho il fucile gia’ puntato…
bell’articolo come sempre, complimenti per il blog e gli articoli ed anche per il bellissimo calcolo elastici, a quando l’applicazione per IOS ? io che pratico strusciapanza a gogo devo dire che è molto più difficile centrare un pesce con lo strusciapanza che in apnea, come facevo ai tempi, con lo strusciapanza hai anche le onde in superficie che influiscono di molto sul tiro per di più si viene detettati dai pesci molto più facilmente che in apnea……ho capito che finchè riesco a pinneggiare riuscirò con lo strusciapanza a portare a casa qualcosa, ieri 1 orata 1 barracuda di 95cm e due bei saragoni ! viva lo strusciapanza !
Se riesci a beccare saragoni a strusciapanza sei un grande 😉
Ottimi comandamenti grz per averli postati. 🙂