Plancetta Omer Sub Atoll
Ancora una plancetta.
Stavolta tocca a una delle plancette più famose, e forse anche più odiate-amate.
Si tratta di una plancetta di casa Omer Sub: la Atoll
È una plancetta del tipo gonfiabile, le dimensioni non sono generosissime, ma comunque ragguardevoli:
Larghezza = 300 mm
Lunghezza = 800 mm
Altezza = 60 mm
Peso = 1 kg c.ca
Un po’ di info:
- ci sono due camere d’aria che vanno stipate all’interno dei rispettivi vani;
- il corpo esterno della plancetta è realizzato in cordura: Nylon 420D, che all’apparenza sembrerebbe particolarmente resistente;
- la bandierina è particolarmente ampia: misura 30×20 cm.Stesso discorso per l’asta porta bandiera, che, intanto, è composta da due pezzi, e poi c’è la possibilità di usarla in modalità bassa, o alta, che raggiunge i 95 cm, e quindi è particolarmente visibile.
- a poppa troviamo 2 fasce elastiche: servono per inserire, e trattenere, la bandierina.
- i colori, come si intuisce dall’immagine, sono rosso sopra, e bianco sotto.
- nella parte superiore trovano posto tre tasche con chiusura a velcro, dove si possono riporre tutti gli oggetti ritenuti necessari.
- sopra trovano posto 10 D-ring e un paio di fasce velcro, mentre inferiormente troviamo 7 attacchi velcro che permettono di agganciare fino a 3 fucili, e 4 ganci di plastica.
- inferiormente troviamo anche delle fasce elastiche molto piccole, che servono per le aste.
Detto questo, per renderla operativa e sufficiente inserire le due camere d’aria nelle tasche inferiori avendo cura di posizionarle correttamente, in modo da avere le valvole all’esterno, e a portata di labbra… o di pompa manuale (per esempio quelle che si usano per i materassini da spiaggia), e cominciare a gonfiare.
Fatta questa operazione, mettiamo da parte l’avvolgisagola, e la stessa sagola… per trainarla adoperiamo ancora una volta la sagola elastica. Personalmente uso una vecchia bobina di plastica per avvolgere la sagola, come quelle che si usano per avvolgere i monofili dei “colleghi cannisti”.
Al posto dei moschettoni di plastica in dotazione, è meglio usare dei buoni moschettoni d’acciaio inox (lasciate perdere quelli da pochi euro di alluminio).
Per pedagnare la plancetta è bene usare una pedagno dal peso generoso.
E ora passiamo a un’altra “piccola” modifica che reputo fondamentale.
In pratica consiste nell’infilare un spezzone lungo 10-15 cm da 20 mm di diametro (esterni) e 14 mm interno di tubo (di solito nero) in polietilene di quelli che si usano in certi impianti idraulici, nelle due fasce elastiche porta bandierina.
A un’estremità, il detto spezzone lo si tappa con un po’ silicone o con un tappo in plastica (pieni), come quelli di certe bottiglie di vino, opportunamente sagomato. L’asta porta bandiera della Atoll entrerà perfettamente nel tubo, e avrà anche il giusto attrito…
Quindi, preparato lo spezzone porta bandierina , procediamo ad infilarlo nella fascia elastica, fino a far fuoriuscire il capo tappato del tubo nella parte inferiore della fascia.
Fatto questo, consiglio di passare un po’ di collaprene (o mastice) tra il tubo in polietilene e la fascia elastica, in modo che siano solidali tra loro, e che lo spezzone non scivoli via.
Tutta questa modifica, che alla fine è tanto “spartana” quanto semplice, serve intanto per dare maggiore stabilità alla bandierina (anche se comunque i supporti sono trattenuti da fasce elastiche…), ma soprattutto per evitare che, mentre siamo in acqua, ci voltiamo e vediamo la plancetta senza bandiera, cosa che ovviamente ne pregiudica la visibilità, non tanto nostra, quanto delle barche, con conseguenti rischi: e questo discorso va a ricollegarsi al fatto dell’attrito che ci deve essere tra il tubo in polietilene e l’asta porta bandiera.
Altre modifiche che reputo utili: ho applicato un paio di spallacci inferiormente, grazie ai D-ring inferiori, in modo che la plancetta possa essere trasportata a mò di zaino, e una cima nei D-ring centrali inferiori, con alle estremità due galleggianti abbastanza grossi da non passare negli anelli, fermati con dei nodi: questo serve a far sì che la plancetta venga tirata anche, e soprattutto dalla poppa, invece che solo dalla prua, infatti è noto il problema che plancette e siluri, se tirati solo dal davanti, tendono ad andre a “testa” in giù, infatti anche i natanti vengono spinti dal motore posto a poppa…
Per quanto riguarda lo spostamento in acqua, tenete conto che è molto voluminosa, non è rigida, per cui, specialmente con mare formato, la “presenza” che avremo dietro di noi non sarà indifferente, tradotto: non sarà leggera come un siluro da trascinare…
E ora la prova in mare.
Arrivato sul posto di pesca, ho da fare qualche centinaio di metri giù per un ripido sentiero: ed ecco che gli spallacci si rivelano di un utilità disarmante, e ho portato la plancetta già carica di fucili, accessori, e già che c’ero, anche le pinne…
Arrivato finalmente in acqua, srotolo rapidamente la sagola elastica, e parto: a conti fatti non si dimostra molto più sfiancante di un siluro da trainare, anche se il peso non è indifferente, ma la sagola elastica ammortizza alla grande, il che rende la pescata meno stancante. Inoltre torna utile quando abbiamo bisogno di un provvisori appoggio, magari per bere.
Altra cosa: con mare formato la bandierina va usata al completo (accoppiando le due aste), in quanto non mi è parsa particolarmente visibile tra le onde, e la cosa è stata confermata anche dal mio compagno di pesca.
Non ultimo: se ci portiamo appresso due fucili, uno dei quali lo impugneremo, è consigliabile agganciare il fucile che andrà sotto la plancetta nelle fasce velcro centrali, e per sicurezza nei moschettoni che avremo preventivamente collegato.
E con questo chiudo, alla prossima…
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8 Comments
Rispondi a antonio siniscalchi Annulla risposta
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Giusti consigli, ho fatto modifiche simili alla mia best divers pari misura, sia per la bandierina, che ho anche allungato, che per i moschettoni, i velcro li ho eliminati e sostituiti con elastici con strozzascotte, il traino avviene in modo da far alzare la prua. La mia però è monocamera, se la si gonfia un po’ tesa fa meno attrito, non so se si può con la atoll, in ogni caso la differenza delpeso un po’ si sente e, certamente, con mare formato danno contraccolpi e sono spesso a rischio capovolgimento, problemi che col siluro non ci sono.
Ciao,
sinceramente io uso la atoll praticamente da sempre e la modifica suggerita potrebbe avere dei benefici dal punto di vista della stabilità della bandiera ma non mi risolverebbe il problema di poter perderla in mare.
io personalmente per ovviare a ciò, ho forato nella parte superiore l’asta della bandiera (proprio qualche centimetro sotto la bandiera) e vi ho infilato una sagola che ho fatto fuoriuscire dalla parte inferiore dell’asta.
successivamente l’ho bloccata nella parte superiore con un grosso nodo e dall’altro capo (sotto l’asta) ho creato con la stessa sagola un anello che, una volta infilata l’asta nelle apposite fasce elastiche di sostegno, aggancio ad uno dei moschettoni posteriori in dotazione.
in questa maniera l’asta può anche uscire dall’alloggiamento ma di sicuro non la perdo!
piuttosto qualcuno ha pensato ad una modifica per ovviare all’usura di quelle fasce elastiche? dopo un po si allentano e non trattengono piu l’asta come all’inizio.
con lo spezzone di tubo in polietilene, del diametro che ho citato, l’asta porta-bandierina non si sfila involontariamente: bisogna spingere l’asta con forza a fondo corsa per infilarla, stesso discorso per sfilarla.
Ecco perchè nell’articolo ho parlato dell’attrito che c’è tra i due tubi…poi ho usato la atoll per 6 anni, e questa della seconda foto è l’ultima che mi è stata regalata. Ho fatto le stesse modifiche dell’altra, che ho usato col mare in ogni condizione, e la bandierina, dopo la “modifica” che ho apportato, non si è mai sfilata… ovviamente ognuno fa ciò che reputa meglio, e anche al tuo accorgimento va benissimo.
Per quanto riguarda il discorso delle fasce elastiche, che non ho approfondito, ma è sottinteso nell’articolo: il problema non si può risolvere al 100% (a meno di modifiche più consistenti), ma è possibile limitarlo.
Lo spezzone nero, in cui infilo la bandierina, una volta infilato, non lo sfilo più, infatti deve essere abbastanza corto da non ingombrare ulteriormente, e poi ho applicato del collante tra tubo nero e fasce elastiche.
Lo scopo della modifica è anche quello di limitare lo “stress” alle suddette fasce infilando e sfilando l’asta.
Buongiorno
Mi sembra praticamente identica alla plancetta Spyder della Cressi che posseggo anch’io.
Leggo commenti entusiastici su questa plancetta, difatti nell’insieme la ritengo un valido strumento di appoggio e di segnalazione, la sicurezza delle due camere d’aria, la facilità di personalizzazione, sono due tra i suoi pregi principali.
Mi chiedo però come possa essere stata messa in vendita senza che nessuno si accorgesse provandola che le tasche cucite sulla parte superiore, sono pressochè inservibili.
Questo la dice lunga sui criteri di scelta operati anche da parte di Ditte blasonate sui materiali che ci vengono propinati,limitandosi magari ad apporre il marchio su articoli provenienti dal medio Oriente ecc…
E non ci vuole un sub esperto per rendersene conto !
Le tasche suddette, risultano cucite sulla guaina esterna, lasciando lateralmente pochissimo materiale per garantire un volume sufficiente a contenere qualsiasi cosa.
L’accesso delle mani è quasi impossibile a causa del poco spazio, ho faticato persino ad inserire un paio di guanti. Oltretutto le chiusure con velcro sono assai scomode, approssimative e poco sicure perchè non garantiscono la tenuta del contenuto, meno ancora l’ingresso di acqua.
Anche con mare calmo è una tortura accedervi sia per estrarre che per riporre qualsivoglia materiale.
Questa è una pecca che andrebbe sanata subito, magari con l’inserimento di un paio di contenitori sta
gni verticali chiusi con zip, come qualche Ditta ha già fatto.
Saluti
Ciao, anche io ho dovuto fare tutte le modifiche relative all’asta portabandiera, safety first!
Invece devo provare la modifica per non far affondare la plancetta in prua.
Per quanto riguarda il pedagno, un 750gr. è adeguato??
Non ho mai provato invece la sagola elastica, come funzionerebbe? la potrei attaccare poi al pedagno da lasciare sul fondo o sarebbe meglio poi utilizzare la sagola in cordura quando non si deve trasportare la plancetta?
Grazie
Ciao, la “modifica” per farla tirare da dietro è abbastanza semplice ed efficace, certo, non risolve tutti i problemi, e non sarà mai come trainare una plancetta rigida, ma comunque è efficace…
Ero convinto di aver messo anche una foto della suddetta modifica sulla atoll, ma mi sbagliavo. In ogni caso, a questo link c’è una foto dell’okipa2, in cui si vede il risultato finale: http://www.pescasublog.it/accessori/plancetta-best-divers-hunters-okipa-ii/
Il pedagno da 750gr và benissimo, personalmente uso quello seatec da 600gr, visto che è molto comodo in cintura, ma quando c’è mare troppo agitato e devo pedagnare, cerco di lasciare il pedagno tra due scogli/sassi, in modo tale che non venga trascinato con troppa foga dalle onde che imperversano sulla boa.
Cosa che non è mai successa, ma meglio prevenire… 🙂
Per quanto riguarda la sagola elastica: in pratica funziona come un elastico, ed in effetti di questo si tratta.
Difficilmente si impiglia, si allunga ammortizzando i contraccolpi della boa, per cui, anche se in piccola parte, contribuisce al trascinamento della boa.
Ma il pregio principale, oltre a quelli su citati, è che, allungandosi ti permette di variare le batimetriche: ad esempio, la lunghezza “a riposo” è 4 mt, ma puoi tranquillamente scendere anche a 10-15 mt, anche 20 con certe sagole, e quando torni in superficie, indipendentemente da dove spunti, la sagola elastica ritorna in posizione di riposo, portandosi dietro anche la boa.
A questo và aggiunto che scendi in acqua con pochi metri di sagola collegati alla boa, e con quelli puoi pescare in buona parte delle batimetriche, senza portarti dietro decine di metri di filo, che naturalmente hanno anche un più alto rischio di impigliarsi…
Se non hai già preso la sagola elastica, ti consiglio di prendere quella salvimar, che è più cara delle altre, ma è lunga solo 4mt a riposo, e si può allungare fino a 5 volte. E soprattuto, all’interno dell’elastico corre anche un sagolino, con carico di rottura, che, se non sbaglio, è di 80 kg, per cui è molto remoto il rischio che possa spezzarsi, facendo rischiare di perdere la boa e non essere più visibili.
Ci sono anche altre sagole elastiche, apposite per la pesca, ma che all’interno sono vuote e si usurano piùttosto rapidamente, o ancora, ci sono le corde elastiche per nautica, che non ho ancora provato, ma che sono simili alle corde elastiche che si usano a volte in auto, ma dovrebbero essere molto più resistenti alla salsedine e all’acqua in generale, ma per contro, hanno un allungamento minore.
Quà ci sono un pò di info sulla sagola elastica salvimar: http://www.pescasublog.it/accessori/sagola-elastica-salvimar-bungeetech/
Per rendere più sicuro l’alloggiamento della bandiera ho cucito dei rinforzi elastici sui due in dotazione dello stesso materiale così è più dritta e stabile. All’interno sotto i cuscinetti ho inserito una base di telo di plastica per protezione da eventuali sfregamenti sulle rocce ed usura. Trovo che le sacche laterali siano ottime, in una metto una bottiglietta di plastica (quelle del tè) con gatorade e miele, nell’altra un pezzo di sagola e la sagola dell’asta di riserva già montata. Ho allungato le cinghie elastiche superiori dove porto una borsa ikea che avvolgo intorno alle ciabatte, al desquamatore, e a una custodia stagna per cellulare, patente, soldi e chiave della macchina. Nella borsa posso trasportare a terra tutta l’attrezzatura eccetto i fucili! Un problema che non ho risolto è che la boa si rovescia con mare formato e vento e l’acqua penetra nella borsa ikea, la custodia impermeabile è indispensabile. Sto pensando di portare delle ciabatte meno spesse e pesanti e alloggiare la custodia impermeabile nella sacca superiore anteriore. Il consiglio della sagola elastica mi sembrava una novità miracolosa, ma avendo poi letto un commento in cui si dice che impedisce l’immediato trascinamento tra le rocce quando la boa sta per impigliarsi ho perso l’entusiasmo.
Ottime soluzioni anche le tue. Per quanto riguarda l’instabilità con mare mosso, le “uniche” soluzioni sono lasciare due fucili agganciati sotto ai lati, ovviamente usando i relativi agganci in velcro, oppure un piombo almeno da 500 g posizionato sempre sotto a metà plancetta, ma con mare particolarmente formato e plancetta leggera (senza secondo fucile sotto) diventa obbligatorio mettere almeno un kg: in pratica il piombo serve da zavorra di contrappeso.
Naturalmente potrebbe funzionare anche la soluzione delle ciabatte infilate nella borsa che tieni sopra la plancetta…
Per il discorso della sagola elastica, in effetti non è l’ideale per muoversi tra scogli affioranti, ma lo stesso vale per il classico sagolone.
Personalmente, di solito, quando devo muovermi tra gli scogli, pedagno la boa: ovviamente resto nei dintorni della stessa.
E poi, trascinare la boa tra gli scogli non è esattamente il massimo…