Novità 2012: Arbalete Mares Viper e Viper Pro

pesca sub


Per il 2012 anche Mares ha colto la sfida di realizzare un nuovo arbalete, dopo il grande successo della serie Phantom, arriva una nuova famiglia di fucili, il Viper e il Viper Pro. Un nome molto bello ripreso dalla storia Mares, ma non solo, a questo modello si sono dedicati  a lungo molti atleti e tecnici del settore pesca sub, alla fine il risultato è un arbalete ricco di tutti i moderni criteri, cioè di tutto quello che noi utenti finali volevamo dalla nostra arma.

La Mares non “sforna” prodotti nuovi con eccessiva frequenza, ma quando lo fa ci stupisce sempre per la qualità e l’innovazione. Questo perchè ogni prodotto è preventivamente progettato e rifinito dallo staff tecnico e poi testato a lungo dagli atleti del team Mares, e questo processo viene ripetuto diverse volte fino alla produzione finale.

Per questa nuova gamma di fucili i tecnici Mares hanno optato per l’utilizzo di serbatoi in semplice “alluminio” ma, sulla versione Pro, viene proposto anche una serbatoio con una nuova sezione molto interessante che garantisce anche una grande rigidità. Il Viper e il Viper Pro rientrano nella fascia di prezzo abbordabile da tutti, però la cura dei dettagli e gli espedienti tecnici sono molto avanzati, degni di un fucile molto più prestigioso. Vediamo in dettaglio cosa ci propone Mares.

Cominciamo dalla testata, che è aperta con due fori per le configurazioni a doppio elastico, e qui abbiamo il primo dettaglio importante: la forma è stata studiata per avere l’elastico in line con l’asta fin da subito. Chi segue gli articoli del nostro blog, sa già che questo espediente è molto utile per la precisione del tiro, cioè quanto più la spinta è parallela al tragitto dell’asta migliore sarà la precisione, evitando quindi rimbalzi o serpaggiamenti al momento del tiro.

La forma dei fori in testata è studiata per “invitare” gli elastici a posizionarsi correttamente, molto utile cioè per l’uso a doppia gomma. Gli elastici ordinati e distanziati creano meno attrito e rendono il tiro più veloce. Per gli amanti degli elastici in coppia è previsto un accessorio da montare in testata per avere le classiche boccole da avvitare.

Il fusto a prima vista non sembra particolarmente ricercato, invece è realizzato con una lega di alluminio molto dura, inoltre il guida asta integrale è scavato in modo da fornire una minima superficie di contatto con l’asta, anche questo dettaglio è importante per l’eliminazione degli attriti grazie al cuscinetto d’acqua che si forma sotto l’asta. Nella parte inferiore del fusto c’è un secondo canale per il passaggio della sagola del mulinello, simile al progetto Phantom, questo espediente farà in modo di non avere sagole volanti che si potrebbero impuntare quando “poggiamo” il fucile all’aspetto.

La sezione del fusto è circolare, qui possiamo dire e criticare tutto ma secondo me da sempre è la soluzione migliore per un efficace brandeggio in tutte le direzioni. I fusti preformati di solito si rendono maggiormante efficienti in una determita direzione e meno in altre, invece il tondo è un evergreen che va sempre bene per tutto.

L’impugnatura del Viper invece è completamente nuova e inedita, più generosa e comoda, e con un aggancio arretrato (un particolare a cui io ci tenevo molto), praticamente l’asta si aggancia dietro l’indice facendo guadagnare diversi centimetri e ottenendo un arbalete “fuori tutto” più corto. Il castello è bassissimo e rende una vista molto libera e pulita di tutta l’asta, per cui potremo effettuare dei tiri mirati da cecchino.

Interessante l’ergonomia dell’impugnatura, le zone di grip sono posizionate con molta attenzione e una piccola superfice concava più alta accoglie comodamente il pollice favorendo una presa migliore, l’incavo è presente su entrambi i lati per questo l’impugnatura è adatta anche ai mancini. Il rinforzo sternale asportabile presenta una cavità verticale che ha funzione di ammortizzatore durante le operazioni di carico degli elastici, un piccolo particolare che sarà sicuramente molto apprezzato come il funzionale sgancia-sagola laterale realizzato in acciaio inox.

L’innovazione più importante è il grilletto (e meccanismo di sgancio), questa volta avremo l’opportunità di regolare sia la corsa che la sensibilità, cosa chiedere di più? Finalmente ogni pescatore potrà configurare lo scatto a suo gusto, in questo modo il Mares Viper Pro diventa un arbalete veramente per tutti. Non mi hanno spiegato i dettagli ma il Sig. Limongi (resp. tecnico Mares) mi ha confessato che il meccanismo del Viper è stato oggetto degli studi più approfonditi e impegnativi, a cui hanno dedicato molti sforzi per avere un prodotto di altissimo livello tecnico.

I pescatori più esperti lo sanno benissimo che l’impugnatura (e meccanismo di sgancio) è il dettaglio più importante.

Il Mares Viper viene realizzato nelle misure: 55, 75, 90, 100, con fusto cilindrico, finiture bianche e grilletto non regolabile. Nella dotazione di serie è presente l’asta da 6,25mm ed elastico circolare S-Power Speed da 17,5mm.

Il Viper PRO è proposto nelle misure 75, 90, 100, 110, fusto con guida-asta e guida-sagola, finiture color arancio e grilletto regolabile. Di serie con Elastici Speed da 19mm e asta da 6,5mm con aletta in posizione inferiore. Nelle misure 75 e 90 è presente anche il nuovo mulinello Vertical Spiro 65 mentre sul 100 e 110 la versione più grande da 87mm, come si evince dalle foto viene montato in senso verticale.

Maggiori informazioni: sito web mares.

Concludendo, è un fucile ben fatto e con tutte le caratteristiche che speravo di trovare in un arbalete, inoltre non costerà una fortuna, non rimane che provarlo, e conoscedomi so che sarà a breve.

(le foto pubblicate si riferiscono al modello PRO)

Ecco il prezzo di Listino Mares:

Viper 55 – € 149,00
Viper 75 – € 154,00
Viper 90 – € 159,00
Viper 100 – € 164,00

Viper Pro 75 – € 164,00
Viper Pro 90 – € 169,00
Viper Pro 100 – € 174,00
Viper Pro 110 – € 184,00

Questi sono i prezzi ufficiali senza sconto, i prezzi reali di vendita saranno a scelta dei singoli rivenditori.

26 Commenti

  1. Giovanni Bee ha detto:

    Aspetto la recensione sul campo come di consueto. Grazie per questa preview.

  2. Stefano ha detto:

    La Mares realizza i migliori fucili, nel rapporto qualità/prezzo, di tutto il mercato.
    Sono sicuro che anche questa volta avrà centrato l’obiettivo…

  3. ivan.palumbo ha detto:

    Guardando le foto noto tanti piccoli dettagli che mi piacciono, non vedo l’ora di vederlo dal vivo. Molto strano il montaggio del mulinello, ma credo che essendo così arretrato non influenzi il brandeggio.

  4. Alemacus ha detto:

    Bello!! Quanto costa?

    • ivan.palumbo ha detto:

      Mi sembra di capire che i prezzi per il PRO sono compresi nella fascia 130/160 euro.

      Dobbiamo aspettare la distribuzione nei negozi per saperlo con precisione, se è confermato questo importo possiamo ritenerci molto soddisfatti… un fucile otttimo ad un prezzo onesto.

  5. carletto ha detto:

    testata molto simile al cayman et

  6. aldinik ha detto:

    Non c’è ancora nessuna prova in mare di questo nuovo arbalete mares??

  7. delfino ha detto:

    Salve, ma il viper normale..ha il guida asta integrale o ce l’ha solo il Pro??? ..grazie!

  8. Rollerò ha detto:

    comunque si chiama Venom, il Viper era della sporasub.

  9. franco ha detto:

    Salve, alcuni giorni orsono ho acquistato l’ennesimo fucile arbalete, marca Mares, modello phantom vf95, bellissimo da vedere. Ieri mattina nel provarlo nelle limpide acque del mare della Sardegna, sono rimasto sbalordito dall’inefficienza. L’impugnatura e fine e il polso dopo dieci minuti fa male. La punta tende a farlo cadere in in verticale, poichè privo di galleggiamento. Il brandeggio non esiste. L’elastico e lungo e l’asta sparata non ha potenza, va a rilento, e non oltre i due metri. Proverò a cambiare l’elastico con uno più corto. Il fucile, (al momento) fa solo bella figura come estetica. Aspetto scambio di vedute. Grazie

    • ivan.palumbo ha detto:

      Io ho lo stesso fucile, la mia configurazione finale è asta sigalsub da 6,25mm con i perni monoaletta e cono, doppio elastico 14mm calcolato a 330%. Spara benissimo fino a due passate di sagola, rapido e preciso.

      Ho reso l’impugnatura più spessa semplicemente con il nastro gommato, quello chiaro per gli imbianchini.

  10. cristian ha detto:

    bel fucile tra asta e meccanismo arretrato e testata si guadagnano almeno cm

  11. Stefano ha detto:

    Ciao Ivan, volevo chiederti un parere sul Viper Pro 90 e che differenza hai notato rispetto all’arbalete in legno in quanto io possedevo un Omer Cayman ET sempre con telaio in alluminio ma non mi aveva fatto una grande impressione. Lo volevo acquistare come secondo fucile avendo già acquistato un Giman Sub Labrax da 80 ma prima volevo sapere da te se ne vale la pena. Grazie mille.

    • ivan.palumbo ha detto:

      il fucile è buonissimo e io lo trovo ottimo per molte situazioni, ma comunque non puoi paragonare nessun commerciale ad un legno, il fucile in legno è sempre più pesante quindi gestisce meglio il rinculo.

  12. Alessandro ha detto:

    Ciao Ivan, complimenti per il lavorone che fai. Mi spieghi perche sul pro 90 non utilizzi due elastici da 16mm? Lo Hai provato? o lo ritieni semplicemente troppo “estremo” per questo fucile? Volevo evitare di cambiare l’asta di serie da 6.5mm…

    Mi sapresti indicare la lunghezza del doppio 14mm che utilizzi e in caso anche il doppio 16mm?

    Grazie in anticipo,

    • ivan.palumbo ha detto:

      Non uso il doppio 16mm perchè la maggior parte delle mie prede è al di sotto dei 2kg, e inoltre io preferisco l’agguato all’aspetto quindi sparo sempre da distanza ravvicinata. Mi capita più spesso di beccare la preda entro i due metri dalla punta, quindi se il fucile è troppo potente non riesco a pescare bene.

      Per me è molto più importante la velocità dell’asta e la precisione.

      Per le misure ti conviene prendere le kunghezze foro/perno e usare la nostra pagina di calcolo.

  13. Paolo ha detto:

    Salve ho appena acquistato il Viper pro 90….di serie ha elastico circolare da 19mm….secondo te,dato che ancora non l’ho provato in che posizione devo aggangiare l’ogiva( in dyneema)? In quale perno? Il primo,il secondo o il terzo? Quello vicino al grilletto??? Grazie mille!!!

    • ViperCarbon ha detto:

      dipende…
      agganciandola al primo pernetto (il più vicino all’aletta dell’asta) avrai la minima potenza, e quindi, più ti avvicini al grilletto e più potenza hai…
      dicevo dipende perchè scegli la potenza in base a tanti fattori: in base al tipo di preda che vuoi insidiare con quel determinato tiro, in base al rischio di andare a urtare gli scogli quando tiri, e via dicendo…
      Normalmente ti conviene tenerlo caricato alla massima potenza (perno più vicino al grilletto) e se ti capita di dover sparare, ad esempio, a uno scorfano immobile, “scali” al primo pernetto, in modo da avere la minima potenza.
      Se non hai già dimistichezza col tuo fucile, ti consiglio di provare dei tiri, a vuoto, caricando l’elastico su ogni perno, in modo da riuscire a renderti conto della velocità che avrà l’asta a seconda del pernetto su cui è agganciato l’elastico.
      Un’altro consiglio: se non hai esperienza con le ogive (o archetti) in dyneema, quando carichi, ti conviene azzeccare subito, al primo tentativo, il centro dell’ogiva: se ciò non dovesse capitare, lascia l’ogiva com’è, e non cercare di posizionarla correttamente con un “secondo atto”, perchè è molto facile rischiare di usurarla precocemte.
      Magari portati degli spezzoni di dyneema (sempre dyneema puro con calza in poliestere, possibilmente da 2mm se i pernetti lo consento) attaccati alla boa, in modo che se dovesse malauguratamente capitarti che si spezzi qualla montata, potresti, nel giro di qualche minuto, sostituirla con uno spezzone nuovo direttamente in acqua.
      E controlla, prima e dopo ogni battuta di pesca, lo stato di usura dell’ogiva, e se ti pare troppo consumata o abrasa, non esitare a cambiarla.

      • Paolo ha detto:

        Grazie mille,per le dritte,ultimo quesito: l’ogiva montata sull’elastico,non mi da la possibilità di cambiare l’archetto,in quanto è un pezzo unico che è inserito nelle due estremità dell’elastico stesso….posso cambiarlo???

      • Paolo ha detto:

        Grazie mille,per le dritte,ultimo quesito: l’ogiva montata sull’elastico,non mi da la possibilità di cambiare l’archetto,in quanto è un pezzo unico che è inserito nelle due estremità dell’elastico stesso….posso cambiarlo???

        • ViperCarbon ha detto:

          In effetti, essendo l’archetto inserito direttamente nell’elastico, non ti permetterebbe di sostituirlo velocemente in acqua in caso di rotture accidentali.
          Puoi cambiarlo !

          In genere io uao del sagolino normalissimo da 2mm per fare le due asole fatte con un nodo “semplice” (sempre che gli elastici abbiano un foro sufficientemente ampio, altrimenti vai di 1,7 o anche 1,5), il normale sagolino va bene anche per fare i due nodi costrittori, andrebbe bene addirittura del monofilo in nylon anche del 120, ma ci vuole il monofilo adatto e un pò di pratica.
          E per l’archetto, ovviamente, userai del dyneema possibilmente da 2mm (se i pernetti dell’asta sono troppo bassi, allora passa a quello da 1,7 o 1,5), e lo vincolerai alle asole con due nodi bandiera, che sono facili da sciogliere, oltre a garantire la tenuta se fatti nel modo corretto.
          Per infilare le asole negli elastici, usera un pò di acqua saponata, e possibilmente delle pinze a becchi lunghi. E l’archetto, prima di essere vincolato alle asole, e bene strofinarlo su una candela di cera, in modo da farlo scorrere meglio quando serrerai i nodi: stesso discorso anche per i due spezzoni per fare i nodi costrittori…

  14. Paolo ha detto:

    Grazie mille,sei gentilissimo!!!!

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