Trucchetti invernali per la pesca subacquea

pesca sub

Come già detto l’inverno è uno dei momenti più rilassanti per andare a pesca, dobbiamo però fare i conti con condizioni climatiche completamente sfavorevoli.

Scegliamo il giorno giusto
Per esperienza vi posso già dire che il vero nemico da affrontare non è la temperatura bassa ma il vento. Guardiamo il meteo, soprattutto la parte dedicata ai venti e mari, scegliamo il giorno con il più basso valore della forza dei venti. Tanto meglio se la giornata è particolarmente soleggiata, apprezzeremo molto questo evento quando usciremo infreddoliti dall’acqua, e quel fievole raggio di sole ci sembrerà come un caldo abbraccio.

Il posto giusto
D’inverno non possiamo fare gli schizzinosi sul luogo di pesca, dobbiamo accontentarci di quello meno traumatico. La scelta del posto si basa su questi importanti parametri: il parcheggio a pochi metri dalla costa e il riparo dal vento. La nostra auto deve sostare nell’immediata vicinanza del punto d’ingresso, così possiamo in pochi istanti rientrare a ripararci e riporre rapidamente tutta l’attrezzatura nel bagagliaio. Scegliamo quindi un parcheggio riparato dal vento e orientiamo l’auto in modo da essere lei stessa un riparo per la nostra svestizione.

Muta, indumenti e accessori
Chi è così fortunato da abitare a pochi chilometri dal mare può usufruire della migliore scorciatoia, ovvero indossare e togliere la muta direttamente a casa e con una doccia calda, per tutti gli altri invece consiglio di indossare a casa solo i pantaloni e il sottomuta, la giacca invece è una operazione di cui ci preoccuperemo sul posto. Anche perchè guidare a lungo tutto vestito con una giacca da 7mm è veramente fastidioso, dopo pochi minuti non si respira più per l’eccessivo caldo.

Come abbigliamento è preferibile qualcosa di isolante e caldo, come ad esempio le classiche giacche in Pile della Decathlon, per me insostituibili come efficienza. Assolutamente necessario è un bel cappellino da mettere subito dopo aver tolto il cappuccio della muta, altrimenti riniti, sinusiti e mal di testa sono pronte ad intervenire immediatamente.

Il kit del pescatore invernale consiste in un telo di plastica da appoggiare sul sedile dell’auto, per potervi sedere durante la svestizione o per guidare con la muta bagnata, una borsa termica con 2 bottiglie di acqua calda, una con il sapone per la vestizione e una pulita per la svestizione. L’acqua non deve essere ultra-bollente, vi assicuro che una bottiglia da un litro si mantiene calda per molto tempo. In questo modo avrete il piacere di buttarvi un po’  d’acqua calda dentro e sopra la muta mentre state per levarla.

Da bravi inventori ho visto alcuni geniali pescatori attrezzarsi con la doccetta portatile per camper, che funziona a 12v dalla presa accendisigari, con relativa tanichetta d’acqua calda. Bellissima soluzione anche se più impegnativa.

Ovviamente per asciugarsi e preferibile un grande accappatoio e comunque avere anche un normale asciugamano per le estremità e la testa.

Siamo pazzi ma ci piace…
Ogni pescatore ben motivato troverà il suo metodo, nel mio caso preferisco partire da casa con mezza muta, ci vogliono 20 minuti di strada per arrivare a mare. Quando esco dall’acqua accendo prima di tutto la macchina in modo da farla riscaldare e poggio il telo di plastica sul sedile, abbastanza lungo da arrivare fino ai pedali. Ripongo attrezzatura e pescato nel bagagliaio. Rapidamente tolgo solo calzari e giacca e mi butto su l’accappatoio, a questo punto posso già entrare in auto a godermi l’aria calda. Volendo potrei togliermi tutto ma preferisco  rimettermi la giacchetta in Pile e partire, il resto delle operazioni sono rimandate nel bagno di casa mia. Con la giusta accortezza ed esperienza saremo in grado di ritornare a casa senza trasformare l’auto in una pescheria.

Con queste accortezze riesco ad andare a mare tutto l’anno, ricordo ancora molto bene l’ultimo 31 dicembre, mentre a casa preparavano il cenone io ero immerso a Gallipoli. Nel tardo pomeriggio rincasai bagnato zuppo, casa che era già piena di parenti e nipotini che mi guardavano ridendo con tutti gli sfottò del caso, ai loro occhi solo un pazzo poteva andare a pescare con quel freddo l’ultimo giorno dell’anno, ma io con espressione soddisfatta e altezzosa zittii tutti mostrando una spigolona di oltre 2 kg, preda tipica di fine dicembre.

13 Commenti

  1. enzo ha detto:

    E’ un vero piacere leggere i tuoi racconti Ciao

  2. fabio ha detto:

    Ti assicuro che non sei il solo ho perso amici perche’ erano pazzi per il mare e io ho questa malattia da cui non voglio mai guarire l’inverno non mi spaventa specie se c’e’ il ghiaccio o neve (tutti mi prendono per pazzo) ma ….fabio da torricella(ta) 41 anni e da 35 sono sott’acqua….

  3. alessandro ha detto:

    ciao ivan si io pure vado d’ inverno a mare però preferisco l’ estate, cmnq ai fatto bene a mostrargli la spigola.auguri

  4. Aquilino Francesco ha detto:

    ciao ivan, e ciao a tutti i lettori, mi sono imbattuto in questo bellissimo sito.
    che dire, la tua recensione ed i tuoi consigli sono davvero illuminanti. aggiungerei solo la mia piccola esperienza:

    mi munisco di un fiorino o di un furgone all’occorrenza. all’interno dell’ampio vano sono sia riparato dal vento freddo, sia riscaldato dalla ventola che emana aria calda dal cruscotto. l’unica pecca di questo mezzo è la reperibilità. io sono fortunato poichè me lo forniscono parenti.

    comunque visto che si condividono passioni, e non solo consulenze tecniche, mi piacerebbe immortalare il ricordo di questa mattinata di pesca, qui in questo luogo “sacro”, consacrato dalle voglie di migliorare nella pesca tue, caro ivan, e di tutti i lettori che presi da un’accanita ricerca di informazioni ti hanno letto.
    oggi, (o meglio ieri, ma ancora non mi sono addormentatoXD) 28 Dicembre 2010, nelle acque fredde e deserte della costa della marina di lizzano e di torricella, in provincia di taranto, ho avuto l’onore di solcare le gelide acque lungo la costa e di avviare la mia seconda immersione invernale. perchè la pesca non diverte solo per il numero di prede catturate, ma anche per la passione che ti spinge a praticarla lì dove altri hanno ceduto alla passione per la pigrizia.

    un saluto

    • ivan.palumbo ha detto:

      Grazie francesco per il tuo supporto.
      Non ti nascondo che ho fatto già un pensiero per l’acquisto della mia prossima auto, forse non proprio un furgone però con un bel monovolume alto si può fare anche l’uso “cabina”.

  5. Aquilino Francesco ha detto:

    a mio parere una renault kangoo è l’ideale. al massimo puoi optare per una vecchia nissan serena o per un van da acquistare come seconda auto. può sempre far comodo anche in occasioni differenti dalla pesca 😉

    tu che modello hai in mente?

  6. sasy92 ha detto:

    Ciao ragazzi … anche avendo il mare a soli 2 km di distanza dalla mia dimora, non disdegno in pieno inverno di vestirmi a casa ma svestirmi sul luogo di pesca x arrivare a casa asciutto e pulito evitando le urla di mia madre 🙂 questo mi è stato possibile provando un simpatico metodo riuscendo quasi a creare uno spoglitoio vero e proprio attraverso il cofano posteriore della mia stessa auto … basta avere un telo di plastica abbastanza lungo e fissarlo in qualche modo dall’estremità dello stesso alla base del cofano già aperto facendo arrivare il telo a terra e fermarlo con delle pietre in modo tale da creare una vera e propria tenda riscaldabile con una stufetta e se si vogliono fare le cose proprio per bene allora munirsi anche di un tappetino x poggiare i piedi senza sporcarsi 🙂 spero di essere stato d’aiuto … a presto

  7. leo ha detto:

    siete fuori di testa.. ma fermarvi da novembre a marzo è troppo complicato? hahah sà i malanni che vi beccate…

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