Usabilità e ottimizzazione dei fucili subacquei

pesca sub

Dopo decine di messaggi sui settaggi del proprio fucile mi sono deciso a scrivere questo articolo teorico con l’intento di far comprendere l’importanza di allestimenti e modifiche che vanno realizzate su misura dell’utilizzatore.

Cominciamo con il ribadire il solito concetto che il pesce si pesca con il perfezionamento della tecnica e non dell’arma, i pescatori più esperti infatti sono capaci di uscire con il carniere pieno anche con il peggiore dei fucili in commercio, tenete sempre presente che in alcuni paesi del mondo la pesca subacquea si svolge con successo dotati esclusivamente di una semplice fiocina manuale, o altri strumenti che a noi italiani potrebbero sembrare bizzarri e inutilizzabili.

Con questo possiamo introdurre il concetto di “usabilità” del fucile, che deve partire dalla scelta del range di prede a cui aspiriamo. Cioè la nostra arma di cattura deve avere un equilibrio ottimizzato fra potenza, precisione, brandeggio e gittata calcolati su misura dei pesci che intendiamo insidiare. Spieghiamoci meglio con degli esempi, avendo un fucile pneumatico da 100 o più, magari sottovuoto, caricato oltre le 20 atm e asta da 7mm non possiamo pensare di andare sottocosta all’agguato di saraghetti da 200gr, al contrario con un arbalete da 75, asta da 6mm ed elastico da 16mm non è indicato tentare di catturare le ricciole al libero invece è quanto di più indicato per le spigole invernali.

Questi sono solo degli esempi, con una infinità di casi intermedi, tuttavia sono stati necessari per farvi capire il tema del presente articolo. Di seguito seguito esamineremo caso per caso ogni particolarità della nostra arma in modo da riuscire a darvi un’indicazione o una strada da seguire per ottimizzare il vostro fucile e renderlo usabile sulla base della vostra tecnica, tipo di fondale e prede da insidiare.

Come già detto, la valutazione parte dalla conoscenza del luogo e delle prede abituali di quella zona, successivamente dobbiamo prendere coscienza delle nostre capacità. Per esempio possiamo operare entro i 5 – 6 mt di fondo alla ricerca di salpe, cefali, spigole e altre specie tipiche del bassofondo, tutte prede che troveremo in abbondanza della taglia di qualche etto ma che con un pizzico di fortuna possiamo imbatterci in un esemplare di 2kg. In questo caso non abbiamo assolutamente bisogno di armi potenti, che spesso si possono rivelare controproducenti in termini di precisione e gestione, servirà invece un buon fucile con asta leggera e dal facile brandeggio. Al contrario se siamo capaci effettuare aspetti a 15mt di durata apprezzabile, possiamo approcciare specie diverse dove un fucile potente e dalla gittata generosa si rivela utile nella maggior parte dei casi, come i dentici di 3kg o più, o una coppia di ricciole che verrà a curiosare sopra la nostra postazione.

Brandeggio

Più il fucile è facire da girare e meglio riusciamo a inquadrare i pesci che schizzano velocemente davanti a noi o come spesso accade quando la preda arriva di lato o da un punto non previsto. Il brandeggio è principalmente influenzato dalla lunghezza e spessore del corpo, in caso di arbalete anche dal numero di elastici installati.

Per questo se decidiamo di andare a caccia grossa, dobbiamo necessariamente usare una misura generosa, con asta da 7mm e magari 2 0 3 elastici, difficile da girare a nostro piacimento, quindi mettiamo in conto che l’acqua deve essere limpida e dimentichiamoci di guardare quel saraghetto dispettoso che danza impazzito davanti alla nostra posizione. Con questo tipo di fucili siamo ottimizzati esclusivamente per pesci di qualche chilo o decina di chili.

Se invece operiamo senza una preda prefissata e ci va bene qualunque pesce buono da infornare allora dobbiamo rendere il nostro fucile usabile per una tecnica mista, quindi snello e non eccessivamente lungo, in questi casi un classico 90 dal fusto cilindrico e monoelastico e il meglio che si possa avere per approcciare simultaneamente diverse tecniche e spaziare dal basso al medio fondo, in alternativa un penumatico da 80 – 85.

I fucili artigianali in legno normalmente sono più spessi e corposi rispetto alle soluzioni commerciali, soffrono un po’ in brandeggio ma in compenso si guadagna in precisione e ridotto rinculo, stesso discorso vale per i Roller che hanno gli elastici sia sopra che sotto il fusto creando quindi maggiore resistenza agli spostamenti laterali.

Con il brandeggio introduciamo il nostro primo parametro di usabilità, per cui un fucile in base alla nostra preda deve essere facilmente gestibile. Più piccola e rapida è la nostra preda e più conviene mentenre brandeggiabile il fucile, al contrario con grandi cernie, dentici o ricciole possiamo decidere di penalizzare il brandeggio in favore della potenza sempre però rimanendo entro certi limiti.

Potenza

Erroneamente viene spesso confusa la potenza con la gittata utile, è vero che sono strettamente legate però a volte si esagera in potenza per ottenere una maggiore gittata senza pensare che la potenza è invece da calcolare sempre in base alla massa della preda. A parità di potenza possiamo agire sulla gittata utile anche modificando altri parametri del fucile come il tipo di asta, elastici, sistemi sottovuoto o l’eliminazione degli attriti.

Spesso succede che incontriamo la nostra desiderata preda ma non riusciamo ad avvicinarla abbastanza da tentare il tiro con efficacia, questo tipo di eventi ci porta quasi sempre alla conclusione che abbiamo bisogno di un’arma più performante, se in alcuni casi (pochi) è vero in tanti altri invece è falso e al contrario si rivelerà totalemente controproducente. Qualunque pescatore con esperienza può infatti confermarvi che il modo migliore per fare carniere è la tecnica di avvicinamento, obiettivo che raggiungerete con la pazienza e la costanza nel seguire la disciplina della pesca subacquea.

Come rendere “usabile” il nostro fucile? A monte del discorso di potenza c’è sempre la preda, o meglio la sua mole. Se vogliamo bucare e trattenere pesci di qualche chilo o più allora possiamo prendere in esame la realizzazione di configurazioni multielastico o alte pressioni (per i pneumatici), in questo modo però avremo reso il fucile adatto solo per quel tipo specifico di prede e perderemo l’usabilità ottimale per il resto dei pinnuti.

Come già detto tante altre volte, avremo l’effetto contrario se ci armiamo di un cannone e andiamo a pescare in un ambiente dove i pesci sono tutti di taglia medio-piccola. Spesso ci troveremo nell’impossibilità di sparare un buon sarago da 300gr che brulica sul fondo perchè abbiamo un fucile lungo più di un metro e mezzo con un’asta che pesa quasi mezzo chilo, distruggere l’asta al primo tiro sarà un’eventualità tutt’altro che remota.

L’esperienza mi insegna che un fucile equlibrato e preciso rende molto di più di uno potente. Se riusciamo quindi a rendere usabile il nostro attrezzo per più tecniche o prede avremo un maggiore ventaglio di opportunità da sfruttare. I pescatori di tonni e grandi ricciole sono già abbastanza esperti e ferrati sull’argomento quindi eviterò di dilungarmi sulla configurazione di questa fascia di armi, a titolo informativo vi dico solo che loro usano fucili da 2 a 3 elastici lunghi da 120 in su o fucili pneumatici fino a 30ATM con aste oltre i 7mm di diametro.

Per i pescatori “comuni”, abituè del sottocosta, è vivamente sconsigliato spendere soldi ed energie per potenziare i fucili oltre certi limiti, sopratutto se il fucile in oggetto non è progettato per questa potenza. Dai messaggi e richieste varie ho notato che alcuni giovani utenti hanno l’abitudine di effettuare modifiche esagerate su armi corte, rendendo alla fine non usabile il fucile ottenuto. Come ad esempio installare due elastici da 18mm (estremamente esagerato) su un arbalete in alluminio più corto di 90, magari con asta leggera, è un errore tipico della mancanza di esperienza sulla balistica subacquea.

L’attrito dell’acqua ha una notevole influenza sulla corsa dell’asta e magari i nostri sforzi non riusciremo a guadagnare centimetri utili in gittata neanche montando un razzo. Normalmente i fucili subacquei hanno una gittata compresa fra i 2 e i 4 metri, con infinite variabili di lunghezze, meccanismi e materiali. I fucili in commercio più potenti (quelli per i grandi pesci) raggiungono a stento i 6 metri di gittata, questo vi fa capire quali siano i margini di manovra. Se vogliamo quindi aspirare ad un raggio d’azione superiore all’attuale dobbiamo pensare di far crescere in proporzione tutto il sistema, cominciando dalla lunghezza del fucile fino all’asta ed elastici o pressione di precarica. Non esiste la modifica, elastico, meccanismo che trasformi il vostro vecchio fucile in un miracolo della balistica.

Per fare un esempio pratico, con un arbalete da 75 avremo sempre il medesimo tiro utile, più o meno efficace a seconda degli elastici e asta, ma non potremo mai eguagliare il tiro utile di un arbalete da 100. Quindi se vogliamo passare dalla Salpa al Dentice dobbiamo necessariamente cambiare fucile e allestimento (e tecnica), perderemo solo tempo a cercare soluzioni di ripiego con un fucile non equilibrato.

A proposito di potenza c’è un dettaglio molto importante da valutare, cioè che potenza e precisione spesso vanno su percorsi opposti. Per vari motivi succede che aumentando la forza trascuriamo altri parametri perdendo quindi in precisione. L’esempio più eclatante è la gestione del rinculo, se il fucile ha poca massa e gli mettiamo un secondo elastico, al momento del tiro riceveremo un contraccolpo tanto forte da variare la linea di mira, in genere con l’impennamento della punta, per questo non dobbiamo esagerare in potenza e comunque avere il polso fermo e braccio teso. In altri casi un’asta sottile al momento dello sparo vibra tanto da cambiare direzione o frenare la corsa.

Per rimanere sempre nei parametri di usabilità del fucile possiamo applicare delle modiche senza però allontanarci molto dalla configurazione consigliata, quindi è possibile cambiare un elastico da 18mm con uno da 19mm, oppure con due da 14mm, al limite un doppio da 16mm solo se il fucile è di notevole massa come quelli in legno. Se parliamo di pneumatici invece possiamo passare da 20atm a 25atm senza incorrere in stravolgimenti. Molto importante è l’asta installata, che in ogni caso deve rispettare la giusta proporzione con la potenza applicata.

Un espediente che invece è alla portata di tutti e migliora perfomance e precisone del nostro fucile è la cura dei dettagli e l’eliminazione degli attriti. Come ad esempio la scelta dell’ogiva, la realizzazione di un elastico su misura, l’installazione del cono sull’asta, il cambio dell’aletta, uno scorrisagola più leggero e idrodinamico, il pistone e l’olio lubrificante o un sistema di sottovuoto, ma anche la sagola e le legature. In ogni fucile ci sono tanti dettagli su cui intervenire, se solo uno di questi può fare o no la differenza, di sicuro tutti insieme possono cambiare di molto le prestazioni generali.

Caricamento

Molto importante per l’usabilità del fucile è la facilità con cui lo carichiamo, dobbiamo sempre raggiungere il miglior rapporto possibile fra potenza e sforzo nel caricarlo. Un fucile con elastici tosti o ad alte pressioni di precarica può farci sudare al momento del bisogno fino all’impossibilità di usarlo.

Comunque anche se riusciamo a caricarlo ma facciamo molta fatica perderemo sicuramente un po’ divertimento nella nostra giornata di pesca, è abbastanza ovvio che con un fucile impegnativo ci penseremo due o tre volte prima far partire il tiro su una preda non eccelsa, tanto da farci rimpiangere la giornata finita con l’ennesimo cappotto.

Conclusioni

Il riassunto dell’articolo è che se vogliamo divertirci e fare carniere non dobbiamo chiedere la luna al nostro fucile, possiamo certamente migliorare le prestazioni ma mai cercare di stravolgere la natura di uno strumento che è realizzato per un range di utilizzo specifico.

La distanza fra noi è il pesce va sempre colmata con la tecnica, oltre a questo il miglior fucile è quello che riusciremo a gestire con disinvoltura e in molteplici occasioni. Nei limiti delle possibilità economiche è sempre consigliabile avere con se due fucili, uno medio o corto per tutto e uno lungo e potente per il momento giusto.

 

 

15 Commenti

  1. Mytom ha detto:

    Bell’articolo. Sono d’accordo su tutto, tranne per questa affermazione:

    “avendo un fucile pneumatico da 100 o più, magari sottovuoto, caricato oltre le 20 atm e asta da 7mm non possiamo pensare di andare sottocosta all’agguato di saraghetti da 200 gr.”

    Certo, per il solo agguato è più appropriato un pneumatico da 85/90 con riduttore, ma in condizioni di acqua pulita, e volendo alternare agguato e aspetto, considero il 100 canna 11 un fucile universale, livellato verso l’alto.

    • ivan.palumbo ha detto:

      Certo, intendevo l’agguato a pesci intenti a cibarsi a ridosso degli scogli, che con il mio 100 pneumatico cercavo di evitare per non disintegrare l’asta.
      Un fucile così performante da poter sparare ai tonni non me la sentivo di tentare sui soliti piccoli saraghi.

  2. LIGURE ha detto:

    Spero che mio padre prenda il Grotto 60 quello con testata aperta ( mi piace molto se fossi in Seatec ne farei una versione 75 con Tahitiana ), io della Seatec ho il Junior 45 armato con la Speed 4 che ho apprezzato moltissimo per Polpi e Scorfani ( per la pesca in tana un corto con la fiocina è la cura migliore ).
    Il Grotto 60 lo vedo molto bene con elastico da 16 Reactive Brown o ambra Alemanni e Tahitiana da 6 x 90 da usare al razzolo a caccia di Tordi e Salpe in bassissimo fondo ( 2 – 3 metri ), oppure per l’agguato in superficie con 2mt di visibilità.

  3. LIGURE ha detto:

    Ivan in questo articolo hai paragonato il 90 monoelastico al pneumatico 85, ma quindi un pneumatico da 85 con asta da 7 ha la potenza del mio Fv 95 con elastico da 19 ed asta da 6,5 ?
    Perchè se fosse in questo modo nella mia zona al primo tiro contro una Salpa da 300 grammi possiamo dire addio alla punta dell’asta.

    • ivan.palumbo ha detto:

      Non volevo eguagliare la potenza dei due fucili, era solo un’indicazione per far capire che si tratta di armi per tiri preferibilmente al libero.
      Le salpe si possono sparare con qualsiasi fucile, però se questo è lungo e potente conviene effettuare il tiro di lato e parallelo allo sconto.

  4. aspettatore ha detto:

    purtroppo non esiste il fucile per eccellenza…….
    chi mi vede entrare in acqua con 4 – 5 fucili mi prende per “malato” poco sapendo che in base allo spot utilizzo un arma diversa o che lo stesso spot richiede armi diverse in base al periodo alle condizioni meteomarine ai periodi dell’anno……
    una zona che frequento per eccellenza dove però l’acqua è mooooolto profonda e quindi non per tutti (profondità massima 150cm) richiede per i fattori di cui sopra dal grotto 60 con asta 6,5 monoaletta mulinello ed elastici da 19, al monoscocca 75 asta doppia aletta e mulinello ad arrivare in alcuni casi limite ad utilizzare anche il monoscocca 90 ben armato…e tutto questo per insidiare grossi predatori (spigole, lecce, serra) che in alcuni periodi dell’anno “atterrano” perchè la zona è piena di mangianza…. in situazioni tranquille invece basterebbe un 60 o 75 asta da 6,3 ed elastici da 16 senza mulinello per tirare al volo a salpe e cefali.
    risultato?????
    un solo spot richiede 5 fucili….. immaginate chi, come me, frequenta il mare da circa 22 anni quanti spot conosce…… ergo per una sola pescata servono almeno 4 – 6 armi diverse per affrontare qualsiasi situazione in cui ci si può imbattere……

  5. bianco piero ha detto:

    con tutto il rispetto sig.Aspettatore, sebbene il suo discorso sia tecnicamene sostenibile,francamente portarsi dietro x una battuta di pesca,soprattutto se da riva, senza barca d’appoggio 4-5 fucili mi sembra esagerato e soprattutto faticoso.Ormai da anni pesco regolarmente con un arbalete 90 e un oleopneumatico da 55 con fiocina in plancetta,per sparare nel grotto e con un minimo di abitudine non ci sono prede a cui ho dovuto rinunciare per l’inappropriatezza del fucile.Sicuramente molto dipende dalla tipologia di prede che si trovano in zona, ma anche lecce intorno ai 10kg e dentici di 3kg non sono improponibili per un normale arbalete commerciale con asta da 6mm e monoelastico da 18/20.
    Comunque complimenti, perchè per fare quello che dice deve essere dotato di un gran fisico.

  6. LIGURE ha detto:

    Personalmente credo che il fucile tuttofare sia un 75 – 80 armato con asta da 6 ed elastico da 16 senza mulinello e montatura con monofilo del 120; la pesca apnea è molto complicata quindi cerco di semplificare il mio pensiero proponendovi un esempio :
    Purtroppo durante la settimana lavoro a 130 Km dal mare in Pianura Padana ed il venerdi finito di lavorare per raggiungere il mare ( e passare il sabato e la domentica tranquillo a casa e pescare ) devo attraversare un passo di montagna a 1050mt tra montagne che arrivano a 1800mt( viaggio meraviglioso ma potete immaginare l’escursine termica soprattutto in inverno Pianura 6° Montagna -2°- Mare 14° ).
    Il problema è : che gomme montare ?????…. il pazzo se ne frega e affronta il passo in inverno con pneumatici estivi e macchina bassa rischiando una multa ed un’incidente; mentre una persona “normale” cerca la soluzione ideale in base alle sue possibilità :
    1) La soluzione 1 più costosa e laboriosa è montare un treno di gomme estive per l’estate ed uno di gomme invernali per l’inverno.
    2) La soluzione 2 tuttofare ed economica ( ma meno prestante ) è montare un’unico treno di gomme 4 stagioni omologate per l’inverno.
    Quindi quali sono le differenze tra le 2 soluzioni ??? :
    Nel caso 1 abbiamo delle ottime gomme in inverno e delle ottime gomme in estate ma perdiamo molto più tempo e denaro ( beato chi se lo può permettere ! ).
    Nel secondo caso abbiamo speso molto meno e risparmiato tempo ma le nostre gomme sono discrete per l’estate e discrete per l’inverno ma non si comporteranno in maniera eccellente in nessuno dei 2 casi.
    Quasta situazione è identica alla scelta del fucile :
    Un fucile tuttofare si adatta in modo discreto ad ogni situazione ma non è un’ottimo fucile, questo pechè è troppo lungo per la tana e troppo corto per il libero.
    Per chi ha la possibilità economica il tempo e la voglia è meglio portarsi almeno 2 fucili uno per la tana ed uno per il libero.
    Per chi vuole risparmiare non solo denaro ma anche tempo, peso ed ingombro è meglio un fucile tuttofare; poi c’è sempre il matto che fa l’aspetto al Dentice in 2 metri d’acqua con l’arbaletino 50 e fiocina 5 punte.

    • Mytom ha detto:

      …poi c’è sempre il matto che fa l’aspetto al Dentice in 2 metri d’acqua con l’arbaletino 50 e fiocina 5 punte…

      E magari lo prende! 🙂

  7. LIGURE ha detto:

    Io personalmente 9 volte su 10 preferisco uscire solo con il mitico Fv 75 tuttofare per una serie di fattori non solo legati alla Pesca Apnea ma anche alla vita di tutti i giorni.
    Ultimamente mi sono abituato al mulinello da 30 ed al monofilo del 140.

  8. LIGURE ha detto:

    Vi propongo un’altro esempio :
    Mettiamo che 3 persone partono dal mare col sole in inverno per transitare il famoso passo con 3 macchine diverse, il pazzo con la sportiva con gomme estive, il “normale” con la macchina alta con gomme 4 stagioni ed il megalomane con la Jeep super accessoriata.
    Sul passo purtroppo nevica !! secondo voi chi ha la migliore possibilità di transitare ??, a mio parere :
    1) il pazzo al 99 x 100 finisce in un canale distruggendo l’auto.
    2) Il normale con prudenza forse riesce a transitare o forse deve rinunciare e tentare il giorno dopo.
    3) il Megalomane transita senza problemi tipo spartineve !!
    Questa è la logica, poi fortuna o sfortuna è un’altro discorso.
    Stessa situazione per il pescatore : se Aspettatore è un pescatore esperto ed entra in acqua con 3 o più fucili ( corto, medio e lungo ecc.. ) ha sicuramente una maggiore possibilità di adattarsi in moto ottimale alle diverse condizioni rispetto ad un pescatore sempre esperto ma con un solo fucile tuttofare.
    Poi magari Aspettatore abita a 50 metri dal mare e l’altro pescatore si deve fare 1500 metri a piedi; è anche possibile come dice Mytom che arriva il neofita col fucile a molla e fiocina ed ha la fortuna di incontrare il Branzino di 2 Kg che gli passa davanti a 30 centimetri ma è un caso sul quale non si deve fare affidamento.

  9. Nicola ha detto:

    Ciao Ivan, volevo chiederti un parere sul Effesub Black Blade 82, cosa ne pensi come fucile e se risulta essere ancora attuale o ormai superato nelle alternative del mercato

    • ivan.palumbo ha detto:

      Non l’ho provato ma secondo me è un buon fucile, non è affatto vecchio perchè la stessa identica impugnatura viene utilizzata dai famosi fucili phatos.

  10. Nunzio ha detto:

    Complimenti X l’articolo , una domanda , ho un arbalete da 70 cm . che non uso più , ho smesso da parecchio con la pesca in apnea, per venderlo c’è una normativa o è solo una libera vendita tratta privati. Grazie
    Nunzio

    zionu.nc@gmail.com

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