Articoli in zavorra

Cavigliere personalizzate “fai da te”

Anche se le cavigliere in commercio costano poco vale sempre la pena trovare soluzioni personalizzate. Il motivo per cui ho ideato tutto ciò è per far fronte ad i vari problemi che le cavigliere danno: i laccetti di regolazione si allargano, nel bassissimo fondo (fino ai 5 metri)  solo 500 grammi per piede sono inefficaci a contrastare la positività della pale in polimero, molte volte la nostra caviglia si indolenzisce o la circolazione del sangue viene compromessa, a volte la cavigliere che si allargano si impigliano pericolosamente, non aderiscono al neoprene o favoriscono infiltrazioni di acqua….….

Davanti a tutti questi problemi ho acceso la lampadina ed ecco qui le mie cavigliere da 3 euro! Si tratta di una realizzazione semplicissima ed alla portata di tutti. E spero che possa essere anche uno strumento di risparmio molto gradito.

Prova schienalino e piombi Saplast – seconda parte

Le zavorre della Saplast mi piacciono molto, esteticamente bellissime e molto funzionali.

Io ho provato il famoso schienalino Tortuga e i piombi da cintura gommati, il tutto rigorosamente in versione mimetica. Esteticamente ineccepibili e sopratutto comodi, infatti le zavorre rivestite hanno il vantaggio di “aggrapparsi” alla muta ed essere meno ballerini dei comuni piombi, inoltre lo schienalino asciuga in un minuto e possiamo riporlo direttamente nel bagagliaio dell’auto, almeno io faccio così e lì vi rimane fino alla prossima uscita.

Il Tortuga nasce con 3kg incorporati però grazie al foro centrale è possibile installare, o meglio avvitare, un piombo aggiuntivo e portarlo a 4kg come di consueto uso nella mia configurazione.

La Saplast fornisce due fasce in gomma e le fibbie per l’assemblaggio, io che proprio non riesco a non modificare tutto, ho personalizzato il sistema di sostegno aggiungendo ad ogni fascia una clip a sgancio rapido e un pezzo corto di fascia elasticizzata, entrambi recuperati per pochissimi euro in merceria.

La cintura di Impero

Non è il nome di una costellazione come quella di Orione, ma un accessorio nuovo per ospitare zavorra ideato da Impero Delle Donne, amico ma anche istruttore e pescatore d’esperienza ben conosciuto nel Salento. Un giorno, fra i tanti accessori esposti nel suo negozio, vidi un’oggetto strano per me sconosciuto fino a quel momento, consiste in una classica cintura dove è stata applicata sul posteriore una parte in neoprene con tasche portapesi che gira sotto il cavallo e si aggancia davanti.

Cioè è come uno schienalino ma poggiato sui glutei, sembra quasi una mutanda porta pesi ma non lo dico perchè a Impero non gli piace questa definizione, in realtà un nome originale  ancora non c’è ma questo ora poco importa. Sicuramente però è interessante capire il perchè e la storia di questo accessorio.

Zavorra, piombi e pesi. Quanti e come…

La zavorra del pescasub è un’argomento abbastanza importante e complesso, spesso viene generalizzato o sottovalutato dando come unica soluzione un abbinamento fra muta e quantità di chilogrammi in cintura. In realtà non è così semplice, per avere la nostra giusta misura c’è sempre alle spalle l’esperienza e le prove personali.

Sappiate che non esiste un numero di pesi in particolare per ogni muta, perchè oltre allo spessore del neoprene c’è da conteggiare anche la massa del nostro corpo (o meglio il peso specifico), inoltre i piombi vanno scelti in base alla profondità operativa.

Dobbiamo prima di tutto scegliere il nostro stile di pesca, sapere a che profondità normalmente effettuiamo i nostri tuffi. Più abbiamo intenzione di scendere giù e meno piombo ci serve perchè man mano che aumenta la pressione si schiacciano le microbolle del neoprene (e tutte le cavità che contengono aria, polmoni compresi) quindi diventiamo sempre meno galleggianti, fino ad un certo punto che il processo si inverte e invece di avere una spinta verso la superficie diventiamo “negativi” e veniamo spinti verso il basso.