le pinne Leaderfins in italia

pesca sub

Con tanti validi marchi italiani probabilmente vi chiederete il perchè mi ritrovo a parlare di un produttore straniero di pinne, vi rispondo semplicemente, il prezzo! La Leaderfins, azienda estone, è specializzata nella produzione di pinne VTR (vetroresina) e carbonio, la cosa che mi stupisce è il prezzo molto vantaggioso dei loro prodotti, circa la metà di quelli italiani.

Non avendo un paio da provare non voglio aprire discussioni sulla qualità e prestazioni, quindi per il momento mi limito ad esporre il prodotto. Intanto mi chiedo se sono gli italiani a venderci le pinne a caro prezzo o se sono gli stranieri a darle a troppo poco, mbho! Probabilmente ci sono in gioco tanti fattori che spaziano fra i costi della materia, processi e tasse aziendali che sicuramente incidono sul costo all’utente finale.

Comunque il catalogo della Leaderfins era sotto mia osservazione già da molto tempo, la novità di oggi è che mi sono accorto per caso dell’aggiunta del rivenditore italiano, cioè la ditta italiana Apneus, già presente sul mercato come produttore di fucili artigianali in legno, non si capisce bene dal loro sito ma se non sbaglio sono nei pressi di Roma.

Del catalogo Leaderfins mi piacciono le pale mimetiche, fatte apposta per i pescatori attenti all’occulamento, disponibili sia in carbonio che in vetroresina con due diverse tonalità: Camo e Alga, una su tonalità grigiaste e l’atra verde-marrone. Sono comunque disponibili le classiche nere e per quelle in vetroresina c’è la versione neutra, leggermente trasparente e senza nessuna colorazione, cioè perfetta per ospitare un mimetismo fai-da-te.

Tutti i tipi di pale sono disponibili nelle classiche durezze soft, medium e hard, il prezzo invece è particolarmente appetibile, cioe 75 euro per la versione in vetroresina e 115 euro per le pale in carbonio. Con 45 euro in più è possibile riceverle complete di scarpetta millenium. Per altre informazioni potete rivolgervi ad Apneus.

Nota importante: leggendo le opinioni di chi le ha già comprate pare che la durezza non sia simile a quella italiana, cioè sono generalmente più mobide, quindi se volete una soft dovete ordinare la medium, se invece volete la medium dovete richiedere una hard, e così via…

11 Commenti

  1. Mytom ha detto:

    Avevo notato anch’io la notevole convenienza di questo prodotto, pertanto ho provato ad indagare un po’ per poterne valutare indirettamente la qualità. A quanto pare le pinne vengono realizzate alternando strati di carbonio a vtr, e già questo dovrebbe far scendere il prezzo (ma non è detto incida sulla qualità). Oltre a ciò, sono convinto che qualsiasi stato estero abbiano un costo del lavoro e un’imposizione fiscale più vantaggiosi rispetto alla realtà italiana.

  2. Gioacchino ha detto:

    Ciao,grazie del servizio sulle pale.Questo è il video che c’è sul sito apneus:
    http://www.youtube.com/watch?v=GhoQKz7aJME
    Mi pare un po’ingenuo,temo che,come le prime C4,la vetroresina causi rotture delle pale,poi il carbonio può avere differenze qualitative tali da giustificare il basso costo,ora nelle ditte che hanno più capacità tecniche ed economiche,si utilizzano presse ad alta pressione per lasciare il minimo indispensabile di resina nel tessuto,rendendo le pale resistentissime,più che usando l’autoclave;certo a me andrebbero bene comunque, non avendo il portafoglio a fisarmonica nè la potenza delle gambe di un trattore.Gioacchino

  3. Mytom ha detto:

    Pensavo che la vetroresina rendesse le pale più resistenti, non più fragili. Esteticamente sembrano davvero ben fatte. Non resta che verificarne la resa.
    Concordo sul prezzo veramente da primato.

  4. Gioacchino ha detto:

    Per quanto ne so io la vetroresina è più fragile,forse è migliore nel nuoto di superfice ma per esempio non può fare la famosa piegatura a cerchio che ogni tanto qualche produttore esibisce,anche usata per pescare in bassofondo non è prudente che litighi con gli scogli,quindi il carbonio le irrobustisce permettendo gli spessori più sottili per le pale soft,però adesso molti come gft o altri proclamano il carbonio puro,proprio per la resistenza e duttilità data dalle nuove tecniche che,eliminando resina,permettono maggiore resistenza,così me l’ha venduta il mio negoziante così la riporto,fatto sta che ho disdetto le mat mas in vetroresina soft che avevo ordinato,pesco sempre in bassofondo e non volevo dover pensare a come trattavo le finne con mare mosso o infilandomi tra gli scogli,visto che capiterebbe facilmente di spingere la pinna contro una roccia.

  5. fabio famà ha detto:

    Concordo con Gioacchino. Attualmente la fibra di carbonio è il materiale esistente con il rapporto peso/resistenza più performante in assoluto. Pertanto il basso costo è dovuto proprio all’aggiunta della fibra di vetro,utilizzando una quantità inferiore di fibra di carbonio. Le pinne in fibra di carbonio “integrale” sono in assoluto le più resistenti, inevitabilmente e comprensibilmente (a volte…), con un costo di produzione, e quindi di vendita, maggiore.

  6. Mytom ha detto:

    Bé si, la fibra di carbonio è più resistente (la usano anche in aeronautica, quindi…), tuttavia mi era parso di capire che la vetroresina reggesse meglio gli urti, anche se, ovviamente, ha un’elasticità inferiore e un peso superiore (quindi una resa peggiore).
    Probabilmente si tratta di un’interpretazione sbagliata.

  7. ivan.palumbo ha detto:

    Non ho abbastanza elementi per dare un contributo a questa discussione. Dai “sentito dire” avevo capito che le pale in vtr fossero più indicate per il bassofondo perchè meno sensili alla rottura da sfregamento sugli scogli.

    L’unica esperienza che ho in merito è quella di un mio amico che ha comprato un paio di pale in carbonio puro durezza medium da un’azienda famosa, non diaciamo il nome, mentre caricavamo tutto il materiale in auto una delle due pinne gli è sfuggita di mano ed è caduta a terra, circa 50cm di volo, e la pala si è rotta in prossimità della punta, erano nuovissime cioè era la prima volta che andavano a mare. Ovviamente sono state cambiate in garanzia, però l’episodio mi ha fatto riflettere su quello che può succedere in acqua.

  8. fabio famà ha detto:

    La fibra di carbonio ha un’elevata resistenza in base al progetto del costruttore, a secondo dell’uso a cui è destinato. Il progettista studia l’intreccio e la disposizione del tessuto delle fibre di carbonio rendendo il prodotto resistentissimo per un determinato “lavoro” ma, che (purtroppo!) per contro, presenta un’elevata fragilità in un altra direzione di lavoro.
    Se,ad esempio, consideriamo le sospensioni delle Formula 1, sono capaci di sopportare sollecitazioni elevatissime (per il loro lavoro), ma se gli dessimo una martellata, si sgretolerebbero come pasta sfoglia (o quasi…), come vi è successo con la pinna caduta a terra.

  9. lulazz ha detto:

    ciao date un’occhiata anche alle captain nemo
    io le sto usando da un annetto e mi ci trovo benone costano quanto un buon paio in plastica
    per ora le sto maltrattando parecchio ma reggono (toccatina)
    unica nota dolente e l’inclinazione finta data solo dalla scarpetta
    pale in carbonio le ho rotte tre volte… forse non fanno per me anche se ogni tanto continuo ad usarle

  10. Gioacchino ha detto:

    Che pinne sono le captain nemo?materiale,marca?come le trovo su internet?

  11. max ha detto:

    Non riesco a trovare il venditore delle pale vtr leaderfins mi aiutate grazie dato che non riesco ad contattare l apneus

Scrivi una risposta

La tua email non sarà pubblicata. * Campi obbligatori

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.