Questione di attrezzatura?

pesca sub

“Adequatio mentis et rei”, si tratta di un proverbio latino: “è la mente ad adeguarsi alla realtà” .  Ed aggiungerei “o è la realtà ad adeguarsi alla mente?”.  I grandi del passato hanno disboscato intere foreste per scrivere su carta trattati su trattati che affrontano la questione  senza mai giungere ad una risposta esauriente. E’ un interrogativo che mi son sempre posto per la pesca. E’ il pescatore a doversi adattare all’attrezzatura, o l’attrezzatura deve adattarsi al pescatore?

Domanda da un milione di dollari,che suscita antipatie e simpatie, eppure è molto importante che ognuno di noi si interroghi su questo. La rivalità fra gli “arbalettari” ed i “pneumatisti” rappresenta ad esempio modi di interpretare un fenomeno in maniera differente. Da un lato gli amanti degli elastici rimproverano all’aria compressa di essere un sistema complicato da revisionare. Eppure chi usa gli arbalete si cimenta in modifiche o realizzazioni (come i fucili in legno) molto più complesse, che richiedono un’ acquisizione di nozioni e di capacità manuali non indifferente. In qualche modo chi si comporta così farebbe pensare che la sua personalità non vuole accettare per partito preso la categoria dei fucili a pressione. Ma d’altro canto gli amanti dell’aria compressa  preferiscono avere una complicazione nella manutenzione delle proprie armi, rinunciando alla facilità del sistema ad elastici, perchè si rifiutano di imparare semplici concetti utili per la messa a punto degli arbalete.

Questo uno degli esempi…forse il più scottante. Però è utile per capire come molto spesso la nostra attrezzatura non è tarata su una necessità concreta, dettata da reali bisogni e sulla ricerca dell’utile, ma su una necessità illusoria. Solo perchè si rinuncia ad imparare a svitare una volata ed una valvola, pensando a priori che queste procedure siano difficoltose,  spesso si rinuncia ad un’arma più potente o più economica, o addirittura più facile da settare poichè basta semplicemente aumentare o diminuire la pressione per cambiare il comportamento dell’asta durante il tiro. Analogamente  solo perchè si rinuncia a ricercare l’assetto migliore fra mille variabili (quali fattore d’allungamento, diametro elastici, tipologia di mescola della gomma,doppio o mono, doppio uguale o a diametro differenziato,ogiva metallica o in dyneema etc etc…),  bollando la cosa come dispersiva e dispendiosa,  molti fanatici delle armi pneumatiche rinuncerebbero ad un fucile versatile, silenzioso e semplice.

C’è poi da considerare anche la questione  delle diversità di questi due fucili, che per molti sembrano talmente grandi da essere inconciliabili.  Nulla di più falso considerando che le differenze ci sono anche fra i vari e diversi arbalete e pneumatici in circolazione, o anche fra fucili dello stesso modello e con lo stesso allestimento usciti dalla stessa fabbrica.

Ma non estremizziamo, l’ intento è quello di portare ogni lettore alla riflessione valutando sempre la scelta della propria attrezzatura con criterio.  Il fine è puramente personale, per massimizzare le nostre possibilità e senza trovare una verità irrefutabile che probabilmente non esiste nemmeno.

Abbiamo considerato il tema della scelta delle armi, ma lo stesso discorso vale per la scelta dell’utilizzo dello schienalino,  delle cavigliere,  del pedagno alla boa, dei richiami, del mimetismo e di ogni cosa che attiene la nostra amata pesca subacquea. Non bisogna chiudersi nei limiti e nei condizionamenti per colpa della pigrizia mentale.

Chi dorme non piglia pesci! Parole sante!

27 Commenti

  1. spigolaro1994 ha detto:

    con questo argomento che hai aperto credo che non ci sia e sarà mai una risposta definitiva,xk ci saranno sempre gli stimatori degli oleo,gli stimatori degli arba,e chi è fissato su una tipologia di fucile credo che nn potr mai cambiare idea su quello che pensa..

  2. LIGURE ha detto:

    Sono convinto che sia il pescatore ( in base alle sue esigenze e possibilità )a selezionare l’attrezzatura più idonea al suo scopo.
    Se fosse il pescatore a doversi adattare sempre all’attrezzatura allora non avrebbe senso mettere sul mercato prodotti differenti, basterebbe mettere sul mercato un unico prodotto al quale tutti i pescatori dovrebbero adattarsi.

  3. Gioacchino ha detto:

    Quel proverbio non lo conoscevo,e rispondo:siamo noi a creare la nostra realtà,non esiste una realtà univoca…..quindi anche le aspettative e la disponibilità ad adattarci ai fucili.Se però ogni volta che,in base alle esigenze di pesca,si cambia fucile e questi sono troppo differenti tra di loro diventa dura,soprattutto il cambio tra oleo e arba.Tutte le modifiche come sottovuoto,aste più sottili,galleggianti per variare l’assetto e impugnature adattate avvicinano l’oleo all’arba,aggiungendo alla versatilità e facilità di brandeggio tipica dell’oleo,maggior leggerezza e velocità,mentre doppi e tripli elastici e roller avvicinano(e superano nel caso del roller plurielastico) la potenza dell’oleo,pagandola con ingombri da lanciamissili e complicazioni,a volte irrisolvibili,per i settaggi,oltre ai costi decisamente superiori;certo un arba “normale” ha spesso un feeling immediato come ora l’airbalete,e quest’ultimo credo sia ormai il punto di riferimento tra gli oleo,pur con tutti i vizi di gioventù,quindi mi sembra che entrambe le tipologie cerchino di prendere il meglio l’uno dall’altro,senza poter arrivare,per motivi genetici,all’arma finale,rappresentata in realtà dalla versatilità del pescatore,il campione pesca,entro certi limiti,con qualsiasi arma,i vecchi oleo da 55 e 70 e gli arba con testata filettata da 75 e 90 spuntano sempre nelle gare e comunque quando la semplicità e velocità di riarmo è d’obbligo.Boh,ho scritto la filippica,penso che su questo tema si rischi di riscrivere le solite cose già dette,come ho appena fatto io,occorrerebbe un po’ della originalità sul tema credo cercata da 1000risorse col suo incipit e poi nel finale cioè che la verità non esiste,l’importante è eliminare i dogmi e fottere qualche pesce ogni tanto,uno scambio di info con Ivan ha portato al riso al brodo di pesce,seguito da pizzuto e cefalo al tegamino,in cucina è l’unica verit,che mette tutti d’accordo,anche coloro che,dopo aver aperto la bocca contro la pesca,la riempiono dell’oggetto delle loro crociate,cotto a puntino naturalmente.

  4. bianco piero ha detto:

    1000risorse pone due grandi domande,la prima,di carattere quasi “filosofico” è il pescatore ad adattarsi all’attrezzatura o l’attrezzatura a piegarsi al pecatore? La mia non certo originale opinione in merito è che il pescatore sceglie in funzione di vari parametri(funzionalità,costo,bellezza,etc)l’attrezzatura che ritiene più idonea alle sue caratteristiche ma che poi è egli stesso a cercare di adattarsi al suo attrezzo e se ci riesce, bene , altrimenti il matrimonio finisce, l’attrezzatura si abbandona nel ripostiglio,o si vende e si cerca un nuovo connubio. Questo vale nella pesca, quasi per tutto:maschera, pinne, muta e ancor di più per il fucile.
    La seconda questione ,riquarda proprio il fucile, meglio oleopneumatico o arbalete?Questa domanda stimola gli istinti da tifoso di ognuno di noi che si schiera dall’una o dall’altra parte in funzione di mille ragionamenti e arguti particolari, tutti fondati sulla propria esperienza e sulle personali convinzioni.Anche in questo caso non vi risparmio la mia sentenza:non esiste una soluzione in assoluto migliore dell’altra,se così fosse o l’arbalete o l’oleopneumatico, sarebbero senza dubbio usciti di scena, spariti dal mercato soppiantati dalla soluzione che si fosse dimostrata al di sopra di ogni dubbio, superiore all’altra.Invece questo non è successo,Entrambe le proposte sono sopravvissute con alterne fortune negli anni e oggi il progresso tecnologico rende ancor più improbabile la supremazia dell’uno sull’altro poichè,la tecnica e la ricerca tendono a minimizzare i limiti dell’uno e dell’altro sistema che tendono sempre più a unificare prestazioni e costi.Allora a noi non resta che evitare i pregiudizi, aprirci alla prova e alla sperimentazione, verificare quale scelta è più vicina alle nostre attitudini, scoprendo,come nel mio caso(altra estrema banalità)che in funzione delle prede di taglia normale della mia zona un silenzioso e rapido arbalete è insostituibile quanto un piccolo oleopneumatico con fiocina per sparare nei buchi del grotto.

  5. Spongy Sub ha detto:

    “Adaequatio mentis et rei” è un’espressione latina che definisce i concetto di “Relativismo” filosofico e metafisico, in poche parole si definisce in “Chi conosce veramente la verità”. Personalmente penso che nessuno possa conoscere la verità oggetiva, poichè è fortemente soggettiva.
    Ritornando al concetto espresso da Francesco con il dubbio posto, penso (come si può notare dai precedenti post) che siamo “noi” ad adeguarci alle situazioni e non viceversa. La scelta di un oggetto che ci accompagna nell’azione quotidiana viene da “noi” plasmato ed esaltato alle nostre esigenze, non è l’oggetto ad adattarsi a noi (nonostante le nano tecnologie e la A.I. stiano facendo passi da gigante, ma non per la pesca).
    Un esempio concreto in riferimento alle armi (terrestri) è quello della pistola automatica o a tamburo: l’efficenza del tiro è equivalente ed equivalente il suo riarmo in termini temporali. C’è chi preferisce l’una e chi l’altra, ma nessuna può essere la “verità assoluta”.
    Mi…..anche io ho fatto la filippica….
    Concludo, siamo noi a scegliere in base alle nostre esigenze e alla nostra esperienza cosa è più idoneo alle nosre abitudini, spesso sperimentando ciò che abbiamo acquistato.

  6. Gioacchino ha detto:

    Mi!! a filippiche mi battete oltre che in acqua,ma quanta passione suscitano i fucili,più di ogni altra parte dell’attrezzatura,da farci diventare latinisti e scrittori;se a scuola mi avessero fatto scrivere temi su:”Oleo e arba dai primordi ai giorni nostri” invece che sul Manzoni o Dante………..!!

  7. Mytom ha detto:

    Vedo che la discussione di sta incanalando verso tematiche “Dickiane” (o Pirandelliane, o Borgesiane, o come preferite voi) :-).
    Rimanendo sulla Terra, vorrei soffermarmi sul concetto di “rivalità” tra sostenitori dell’una o dell’altra tecnologia.
    Ho notato che nel corso del 2011, nei vari forum, ci si è accapigliati meno rispetto al passato sull’eterno dilemma “meglio l’oleo dell’arba” o “meglio il roller del doppio elastico”, e via rivaleggiando.
    Saranno gli effetti della crisi (o sarà la cacciata di qualche elemento “disturbante”), ma ho l’impressione che ultimamente si badi maggiormente al concreto. Anzi, eterni pneumaticisti ammettono candidamente di usare, di tanto in tanto, monoelastici da quattro soldi (o da svariate centinaia di euro), e arbalettari incalliti non hanno resistito alla tentazione di farsi un bel pneumatico. Nel forum abbiamo un buon numero di esempi in tal senso.
    E se proprio si vuole litigare (c’è chi non resiste alla tentazione), lo si fa per soldi, tanto per cambiare.
    Presunte fregature nei mercatini; rivalità tra siti per mere questioni di sponsor; accuse di favorire questo o quel produttore; santoni e verginelle pronti ad accusarti di lucrare sulle recensione;… e altre zizzagnate assortite.
    Vedrete che, Dio voglia, a crisi passata ci si scornerà nuovamente sulla bontà questa o quell’altra modifica sottovuoto, sui fucili in carbonio o sulle pinne prepreg…

  8. LIGURE ha detto:

    A mio giudizio su temi complessi come : “Meglio l’Oleo o l’Arba ?, meglio il Super Roller o il Tuna Gun ? ” possiamo rispondere in 2 modi :
    1) Dare un giudizio oggettivo è impossibile ( siamo tutti diversi ed ognuno ha le sue esigenze ) quindi è meglio dare ragione a tutti e a nessuno.
    2) Possiamo esprimere il nostro modesto parere personale ( soggettivo ); io vi esprimo il mio :
    Credo che la forza dell’Arbalete sia la sua semplicità, il fucile monoelastico è essenziale, primitivo e si sposa alla perfezione con la filosofia della Pesca in Apnea che è l’anello di congiunzione tra l’uomo moderno e l’uomo primitivo; il pneumatico è un fucile tecnologicamente più avanzato ed a mio giudizio superiore all’Arbalete.
    Per quanto riguarda l’esagerazioni come i fucili multielastici ed i Super Roller credo che questi attrezzi ormai hanno completamente eliminato il vero vantaggio dell’arbalete che è l’essere semplice ( quanti di noi hanno bisogno di tutta quella potenza ed ingombro ? ).
    Mi vengono sempre in mente alcuni video sulla pesca nel Blu fatta di super motoscafi per trasportare bestioni di oltre 100 Kg, fucili lunghi 2 metri con talmente tanti elastici che per caricarli ci vogliono 10 minuti e per trasportarli ci vogliono i super Jeepponi americani, omini che in acqua sembrano trasportare dei pali della luce e quando sparano il rinculo gli spacca la faccia, qualcuno ridendo e commentando i video parla di gente portata via dalla furia del besstione colpito, altri attaccati da squali affamati….Ma questa si può ancora chiamare pesca apnea ?

  9. Francesco ha detto:

    bella domanda….però per essere oggettivi dovremmo considerare il fatto che noi siamo abituati al nostro mediterraneo, e che quindi giudichiamo i pescatori tropicali o oceanici sulla base delle nostre abitudini, ed anche delle nostre regole, poichè spesso i pescatori stranieri usano le bombole e questo ci fa arrabbiare molto. c’è un aneddoto a tal riguardo: un aborigeno australiano andò a new york ed al ritorno la sua gente gli domandò come fossero gli americani. l’aborigeno rispose “dopotutto non sono più progrediti di noi…non sanno nemmeno lanciare un boomerang!”. il fatto è che giudichiamo sempre sulla base dei nostri canoni. ma comunque può darsi che io mi stia sbagliando…è solo un’opinione. tornando a noi, a me non piace suddividere le cose in oggettive o soggettive. c’è una linea di confine fra queste due separazioni. la cosiddetta “via di mezzo”. lì si annida la verità probabilmente…

    • Gioacchino ha detto:

      Bell’intervento,concordo sulla soggettività di giudizio e la difficoltà di essere oggettivi,anche tra chi pesca a nord e sud Italia e sulle isole cambia radicalmente il punto di vista;conviene rimanere aperti e cogliere opportunamente le possibilità di ogni soluzione,sapendo che ogni caratteristica di lunghezza,asta,potenza ed evoluzioni tecniche per ottenerle,sia su oleo che su arba,sono nate per risolvere una specifica situazione di pesca e le variabili possono diventare innumerevoli,come le modifiche personalizzate applicate dai pescatori stessi dettate dalle specificità della zona di pesca abituale,scegliamo(se possiamo permettercelo)senza fossilizzarci.

  10. LIGURE ha detto:

    Esatto Francesco hai centrato il succo del mio discorso :
    La vera verità è l’anello di congiunzione tra il soggettivo e l’oggettivo, la vera verità la dobbiamo stabilire e costruire noi tutti insieme con delle regole ben precise che impediscano ai singoli soggetti di esagerare e distruggere la filosofia di una disciplina trasformarmandola in un’altra cosa.
    A questo punto dobbiamo interrogarci su che cosa è veramente la pesca apnea… se la pesca apnea è l’unica caccia rimasta ad essere praticata quasi come nella preistoria e quindi ecosostenibile e compatibile con le altre specie viventi allora non dobbiamo permettere che questa filosofia venga stravolta ! perchè è la sua vera forza !
    Basta poco per distruggere questa filosofia : se mi costruisco un Tuna Gun che non riesco a trasportare a piedi ( ed a volte neanche a caricare da solo ) allora mi serve una macchina ed anche bella grossa per trasportarlo, e poi con il cannone mica ci sparo al Dentice da 10 Kg ma al bestione da 100 Kg !!; e come lo trasporto il bestione ??… col super gommone che fa 10 Km al litro…. ma un momento ragazzi !!.. come lo trasporto il super gommone !!??… ah.. si… col Jeeppone !! che fa 5 Km al litro !!… e poi mi serve una squadra di amici che mi diano una mano a caricare il bestione sul super gommone ( e forse anche a caricare il cannone)… si.. si.. ha.. ha.. ha… bellissimo !!.. intanto che ci siamo a bordo ci mettiamo anche delle armi da fuoco per finire il bestione e sparare agli squali affamati.. ha.. ha .. ha.. !! siamo dei grandi !!.. poi filmiamo il tutto e lo mettiamo sul Web col titolo PESCA APNEA TONNO ! per farci vedere..ha..ha..ha ! + + + !!!.
    La mente umana è portata ad esagerare, e tutte le cose per quanto nobili e pure possano essere se esagerate ed esasperate finiscono per fare dei danni.
    Ho visto anche dei bellissimi filmati di pescatori Oceanici che pescavano col Kayak in alto mare, uno di questi ha sparato ad un Wahoo che è riuscito a recuperare ed ammazzare tutto da solo; lo ha caricato da solo sul Kayak e poi pagaiando lo ha trasportato fino alla spiaggia.. a mio giudizio questa si chiama Pesca nel Blu.. enorme soddisfazione, rispetto del mare ed avventura !

  11. 1000risorse ha detto:

    ciao ligure, guarda io non mi esprimo perchè onestamente non saprei dare un giudizio. penso che i danni l’uomo li ha fatti anche quando usava le baleniere, e ci voleva un equipaggio molto abile a manovrare una nave a vela e degli arpionieri che con olio di gomito lanciavano pesanti arpioni sul dorso delle malcapitate. ma dopotutto penso anche che non serve per forza strafare per rovinare il mare…a volte basta anche una pistoletta pneumatica da 40 e qualche secchio di sottotaglie… per me la pesca in apnea è la pesca fatta a livello amatoriale, la pesca fatta per passione. poi c’è la pesca di sussistenza dove le esagerazioni sono tollerabili, perchè davanti alla fame ed alla povertà si può chiudere un occhio. il resto è pesca commerciale, e siccome davanti al denaro la gente non guarda in faccia a nessuno, nè tantomeno agli equilibri ambientali, che non hanno voce per lamentarsi, allora le esagerazioni non sono tollerabili. è qui che i cannoni costosi ed i pesci colpiti solo per videodimostrazioni atte a vendere quel cannone o quell’intervista “pazza” che fa audience, sostituiscono la fame e la passione, e di conseguenza la genuinità della pesca stessa.

  12. LIGURE ha detto:

    Giusto !

  13. ivanacqua ha detto:

    Niente è assoluto ma tutto e relativo.
    OK! Ma!
    tutto cambia in funzione del tempo.

    Non ho pregiudizi uso tutto;
    pneumatico da 50 con fiocina nel grotto (tane strette e corte), arbalet da 75 nelle lastre (tane ampie e larghe ),arbalet da 90 pesca al libero ( tra sassi e canali), pesca all’aspetto potenti pneumatici elaborati , o lunghissimi arbalet plurigomme con rotella.
    Ma il pescie canbia le sue abitudini nel tempo , sia in funzione nostra che di altri aspetti , ma noi cambiamo in funzione loro , e l’evoluzione delle specie, e la stessa evoluzione che ci ha fatto primeggiare nel mondo animale.

    Anni 80 pesca in tana , molto pescie ma che si imbucava ovunque , che c’è di meglio di un medio pneumatico con fiocina?
    Anni 90 pesca in tana, ma con meno pescie,e in tane passanti (il pescie non è totalmete statico ma piu’ movibile), che c’è di meglidi un arbalet da 75?
    Anni 00 pesca in tana ma anche al libero, con meno pescie(il pescie e movibile poco propenso alla tana) , il pescie si è evoluto e ha modificato le sue abitudini, che c’è di meglio di un arbalet da 90?
    Anni 010 pesca al libero-pocatana, con ancora meno pesci, (il pescie oltre a essere sempre piu movibile a modificato anche le distanze),
    prevalenza al libero ma all’occorrenza in tana ,
    che c’è di meglio di un 100 ad aria, poco ingombrante, con un’asta di nuova generazione,
    e se c’è da sparare in tana una rapida riduzione di potenza, e via.
    Questo e valido per un equipagiamento leggero e versatile, per uscite da terra con un tipo di pesca adeguata ai tempi.
    Se si parla di uscite con mezzo appogio,con una armeria al seguito, con barcaiolo, con tappe pianificate, e una minma conoscienza del fondale , tutto cambia.

    Questo e il mio punto di vista atuale , ma è relativo, un domani (sicuro) cambiera.

  14. LIGURE ha detto:

    Non sei il primo che sostiene il 100 ad aria come arma tuttofare ed universale; anche altri pescatori ( che al contrario di me utilizzano i 100 ad aria nella “mia” zona di pesca ) mi hanno informato che gli ultimi Oleo sono versatili, precisi, brandeggiabili, ed utilizzabili anche in tana con il variatore; inoltre a massima potenza sono molto più potenti di qualsiasi Arbalete o Roller ( a parità di lunghezza ).
    Sono molto curioso verso questa tipologia di fucile !

  15. Gioacchino ha detto:

    Oltre vent’anni fa utilizzavo un SL 100 in Turchia e Croazia,poi sostituito con un Cyrano 97,per la loro versatilità,per portare in viaggio poco materiale,con un 100 e un 70 ad aria ci fai tutto;il 100 è adatto a dentici e ricciole ma anche per tane,che però devono essere lunghe,non certo buchetti,quindi versatilità per aspetto e agguato,per il brandeggio,ma per la tana occorrono rocce grandi e adeguatamente profonde che possano “accogliere” aste lunghe poco più di quella di un 60ino ma di ben altra potenza anche quando si mette il variatore;magari avessi avuto il sottovuoto allora.

  16. Gioacchino ha detto:

    Aggiungo che,strettamente sulla potenza senza guardare altre variabili come ingombro e brandeggio,un roller plurielastico può superare tranquillamente un oleo anche sottovuoto,ma,ovviamente,la potenza si paga perdendo versatilità.

  17. Francesco ha detto:

    si in effetti un doppio roller pretensionato sembra essere più potente di un fucile a pressione anche sottovuoto, tuttavia resta un fucile particolare,poco versatile e non certo economico. poche persone al mondo secondo me hanno la concreta esigenza di un’arma simile.

  18. ivanacqua ha detto:

    Certo Che lo so che se carichiamo di elastici un super roller , o caricare con gas speciali (Azzoto) lunghi oleopneumatici super elaborati, si possono aumentare ulteriormente le gittate .
    Ma propio qua è il problema a mio pare , ancora non ho sentito parlarne e vorrei porre a voi questa mia e anche di qualche mio insegnante “considerazione”, o quesito:
    Io ero abituato a sparare questi dentici a tiro di 75
    tanto che anche col 75 ne ho preso , e usavo un 110 a una coppia di elastici con mulinello, elastici da 16 (mal trttati) e asta da 6 , e vi dico che li insagolavo.
    Ora se non ho un cannone non li posso raggiungere,
    ma perche?
    Semplice, c’è chi invece di studiare con esperienza e paziena la miglior postazione, o l’orario,o le varie eclettiche abitudini dei branchi,
    preferisce farli un tiro con mega cannoni,
    tiri lungghi, avvolte anche molto improbabili, col riscchio di perderli, spaventare il branco con un animale ferito ecc.
    Ora i posti miei vengono frequentati da altri, come io li ho frequentati dopo altri ,
    sono contento che altri condividono e continuino la mia passione .
    Ma mannaggia ! con quest’altri che sparano pesci a 4 metri di distanza, faccevo aspetti da 3 minuti e avvolte oltre, ma questi pesci mi rimanevano a un distanza che il mio povero apasch 110 risalente al 95 con elastici da 16 e asta da 6 NON POTEVA RAGGIUNGERE CON DECISIONE.
    E tra me ho detto “è inutile” ormai questi pesci si sono abituati a tiri molto lunghi.
    E all’ora mi sono organizato un po’, anche io ho l’oleopneumatico, scelto per non rinunciare al brandeggio ,e anche perche ora sono meno negativi “in punta”, rispetto a qualche anno fa’ , che fu il motivo per il quale a suo tempo li abbandonai.
    Forse fra 4 -5 anni dovro armare un’arma che la dovro calare in acqua con un capestano, e alleggerire con dei palloni da sollevamento ;

    Se cercheremo di capire e studiare i luoghi e i pesci, in maniera GIUSTA, non avremmo bisogno di andare in acqua come se dovessimo pescare una balena.

    Con simpatia ivanacqua

  19. Gioacchino ha detto:

    A me pare che tutt’ora si prendano dentici con fucili normali,dipende da stagione,luoghi,meteo,maree,correnti e abilità del pescatore;certo in alcuni posti i pesci stanno alla larga,secondo me i super fucili sono nati per insidiare quei dentici molto grossi che si tengono ben distanti dal pescatore,ma anche grosse ricciole e tonni,i nuovi target;io credo però che siano i vari modi di pesca,industriale,illegale e la trainetta,che spaventano e rarefano il pesce,aggiungo che gli ultimi 2 anni sono stati caratterizzati da condizioni climatiche strane,stagioni in ritardo o saltate almeno sott’acqua,l’aumento di temperatura che allontana i dentici durante il giorno come capitava 15 anni fa in Croazia o i termoclini freddi troppo alti e persistenti nel tempo di cui si sono lamentati anche campioni e pescatori di zone normalmente pescose come nel Tirreno.A parte questo dove trovo l’azoto per il mio 150 canna da 14?

  20. ivanacqua ha detto:

    Non so dirti la riuscita dell’azoto perche io non lo ho mai provato , ma so di certo che alcuni campioni del passato gia da 20 anni fa’ lo utilizavano a 40 ata , certo non era come oggi che abbiamo una grandissima facilita di comunicazione ;
    pero’ per tornare a discorso , l’azoto a carateristiche particolare , tipo che non varia di molto la sua pressione al variare della temperatura , a un peso molecolare rispetto agli altri gas in natura molto elevato,a svariati usi particolari , mi sembra che lo usano anche per particolari sistemi di sospensioni pneumatiche nelle competizioni, aaa! lo usano anche per gonfiare i pneumatici degli aerei.
    Comunque i dentici li prendo uguale, ma quello che ho detto forse non vale ovunque ma da me , lo ho constatato,e poi con quei super cannoni che facciamo pianifichiamo la pesca di tonni , o ricciole.
    Non stiamo andando a pescare dentici d’estate o spigole d’inverno. EEE!
    Vi voglio vedere, magari da terra un paio d’ore a pesca di tonni.

    Comunque per tornare alla tua domanda, qualche gommista ho visto che lo ha, pero’ non so se puo trasferirlo nei nostri fucili a le nostre pressioni di utilizo,
    pero c’è il modo c’è ,
    e ti dico che puoi portarlo anche a piu di 200 bar.
    ivanacqua saluta

  21. ivanacqua ha detto:

    Gioacchino quando mi fai provare il tuo 150?

  22. ivanacqua ha detto:

    Gioachino.
    Cavolo! ma con l’asta inserita in fase di caricamento e piu’ di 3 metri , che dici ci portiamo la scala per caricarlo

  23. Gioacchino ha detto:

    Infatti vado al mare col camion dei pompieri!!
    A parte gli scherzi so che soprattutto per pneumatici su auto ad alte prestazioni si può fare il gonfiaggio ad azoto,per i fucili non so,bisogna imparare ad avvicinarsi di più ai pesci e/o farli avvicinare,altrimenti guardare ai campioni a cosa serve se non per imparare da loro?Solo a rosicare?Ciconat piglia i denticioni ma cosa fa prima di sparare è più importante

  24. ivanacqua ha detto:

    Io ho pescato con molti campioni del mondo, europei, nazionali,regionali, con sign. ciconas purtroppo no, ho imparato da tutti anche dal neofita che non era mai uscito in gommone e ho avuto il piacere di portare, non ho pregiudizi , ognuno vive il mare come capace , io lo vivo a modo mio , e per ora so sciegliere cio che mi serve da solo , avvolte sbaglio e mi rendo conto , e cambio ,ma seguo il mio cammino di aprendimento, nei miei mari.
    E quando sparo mi piace annusare i pesci.

  25. Gioacchino ha detto:

    Giustissimo cercare di imparare da tutti,anch’io avrei voluto avere il mare vicino e pescare frequentemente,che è il primo modo per crescere e poter rubare da molti maestri,le poche volte che qualcuno mi ha insegnato qualcosa ho fatto subito dei salti di qualità importanti,anche se rimarrò poco più di un eterno neofita

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