L’era dei fucili in carbonio

pesca sub

Dalle biciclette alle auto sportive, oggi il carbonio è diventato il materiale d’eccellenza per tantissimi oggetti anche del quotidiano fino alla moda e accessori. Le caratteristiche di robustezza e peso, l’hanno reso come il materiale ideale per la realizzazione di fucili in carbonio.

L’unica pecca è il costo, infatti il carbonio ha bisogno di un processo di lavorazione manuale e complicato, particolarità che obbligatoriamente incide sul costo finale dei prodotti più complessi. Un fusto cilindrico è una cosa relativamente semplice da realizzare, infatti costa poco di più rispetto ai precedenti materiali.

Grazie alle proprietà del carbonio si possono realizzare fucili di qualunque forma e spessore, riuscendo in alcuni casi a sopraffare il grande concorrente del settore, il legno, con la produzione ad esempio di una testata ridottissima. Sicuramente la qualità più ricercata dai pescatori è la durezza, in modo da poter caricare a piacimento il fucile senza che questo si fletta sotto la forza di uno o più elastici in tensione.

Il “vecchio” alluminio comunque si difende bene, infatti molti produttori hanno elaborato brillanti tecniche di forming per conferire anche ai fucili economici le forme più evolute e performanti. Anche con l’alluminio si è riusciti ad avere dei fusti privi del problema di incurvamento, però commercialmente parlando, il carbonio ha un appeal maggiore.

Carbonio, è una parola generica, in realtà ci sono diversi tipi di questo materiale composito, avrete sentito nominare le parole T300 e t700. In teoria il t300 è la trama del carbonio dei primi modelli, di recente invece si usa il T700 che è una trama ancora più dura. In pratica però vi consiglio di NON scendere in questi dettagli tecnici, sia T300 che T700 il vostro fucile sarà perfetto per l’uso a cui è destinato.

Sia in italia che all’estero, il mercato dei fucili in carbonio si sta allargando rapidamente, ecco un esempio dei modelli monoscocca più conosciuti:

Bleutec Acid – Grecia
http://www.bleutec.eu/

 

C4 Mr. Carbon – Italia
http://www.c4carbon.com/

 

Hunt Randall – Italia
http://www.huntechnology.it/

 

Mares Phantom Carbon – Italia
(nota: ibrido fra carbonio e nylon)
http://pureinstinct.mares.com/

 

Trygons RX – Grecia
http://www.trygons.com/

 

I fucili posso essere realizzati interamente in carbonio, come i modelli che ho pubblicato in esempio, oppure avere in carbonio solo il fusto, che è il componete più sensibile ad un eventuale incurvamento.

Personalmente credo che un fucile in carbonio sia una scelta oculata nel desiderio di realizzare un sistema abbastanza potente, invece nelle piccole esigenze del pescatore sottocosta il carbonio è più uno sfizio che una necessità, indipendentemente da questo un bel fucile moderno e affusolato fa sempre piacere perchè psicologicamente ci trasmette una sensazione di sicurezza che è importantissima durante la fase di pesca.

I prezzi dei fucili in carbonio sono in genere medio alti, in minor parte per la quantità del materiale e in maggior parte per la qualità e manualità nella lavorazione. Per un fucile interamente in carbonio o monoscocca ci vogliono circa 500 euro, invece per un modello con il solo fusto in carbonio bastano poco più di 200 euro.

A questo punto vorrei rispondere ad una domanda che mi rivolgono spesso, qualè il miglior fucile?

La risposta è tanto semplice quanto complicata, cioè NON esiste un fucile migliore in senso assoluto, cioè quello che fa prendere più pesce rispetto ad un’altro. Possiamo discutere all’infinito su materiali e dettagli, non ne verremo mai a capo.

Non importa il materiale o il costo, il miglior fucile è del tutto personale, ogni pescatore avrà il suo compagno perfetto con uno qualsiasi dei prodotti in commercio, o magari con una soluzione autocostruita. Quando vi consigliano un preciso modello, prendete sempre questa indicazione come un consiglio personale, cercate secondo le vostre abitudini quale modello ha le caratteristiche migliorative secondo il vostro stile di pesca.

Ricordatevi sempre che il pesce lo prende l’uomo e non il fucile, in tante parti del mondo i pescatori sub locali usano altri sistemi, come una specie di lancia manuale, con catture che fanno paura.

 

Un commento

  1. Luca Cicatiello ha detto:

    Ciao Ivan ,
    innanzitutto ti faccio i miei complimenti per la tua competenza .
    E’ sempre un piacere leggere i tuoi articoli.
    Premetto col dirti che pratico da un bel po di anni esclusivamente la pesca all’ agguato e all’ aspetto nel bassofondo . Per questo genere di pesca nel sottocosta ho sempre utilizzato un Comanche 75 (il mio primo amore. fucile a mio avviso ottimo per questo genere di pesca. sempre offerto ottimi risultati). A breve però vorrei utilizzarlo quando il mare è mosso e l’ acqua e torbida . Per mare calmo e acqua limpida vorrei adoperare un fucile dal segmento 90 . Già ho un idea di che cosa andrò ad’ acquistare , ho solamente un dubbio….e qui mi collego a questo articolo da te postato . Un arbalete 90 che mi consenta possibilmente entrambe le tecniche di pesca nel bassofondo (aspetto e agguato) e che magari sia corredato di doppio elastico è meglio in carbonio o in alluminio ???
    Se possibile potresti anche elencarmi in sintesi i pro e contro dei due materiali su questo tipo di fucile ??? Attendo tuoi consigli Grazie .

Scrivi una risposta

La tua email non sarà pubblicata. * Campi obbligatori

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.