I posti, lo spionaggio ed il controspionaggio

pesca sub

Il mare è sempre meno pescoso, e non è raro assistere a litigi degeneranti lungo le scogliere fra cannisti che si contendono un punto particolare. Analogamente fra i pescatori subacquei c’è una sorta di rivalità per quanto riguarda le località pescose, chiamate semplicemente “posti” nel linguaggio degli apneisti. Tutti li vogliono, tutti li cercano ma in pochi davvero li apprezzano con autenticità e dovuto rispetto.

Un pescatore che si rispetti potrà svelarvi tecniche e segreti, trucchi, stratagemmi, ma mai e poi mai i suoi posti speciali. Dietro ai posti preferiti di ognuno di noi a volte si nascondono anni di dure ricerche, dove si sviluppa una sintonia particolare del pescatore con quelle rocce e quei piccoli abitanti che nessuno oserebbe violare. Non solo, un posto segreto spesso è sancito da belle catture e soddisfazioni che non hanno eguali.

Capita a tutti prima o poi di trovare un punto pescoso, o magari una tana madre, un luogo in cui è facile eseguire catture poiché ha una conformazione che avvantaggia il pescatore. Oppure zone di passaggio di predatori attirati dalla mangianza. I più fortunati trovano in giorni particolari e nel loro posto preferito veri e propri “acquari” ossia ricchi di pesce per via delle correnti, maree e chissà quali altri parametri.

Il posto segreto è l’amante del pescatore. È segreto perché nessuno conosce la sua esistenza (almeno si spera). Questo luogo affascina e fa innamorare sempre di più il pescatore, che ci instaura un vero e proprio rapporto romantico pescata dopo pescata. Ogni tanto va a controllare che nessuno vi faccia visita, lo rispetta ed anche se è tentato di pescare sempre e solo lì, è costretto a recarsi in quel luogo per pescare solo una volta ogni tanto. È il prezzo da pagare. Il pescatore sa benissimo infatti che la sua presenza disturba il pesce tanto da poter diventare la causa della rovina stessa del posto tanto amato. Ma il pescatore vero dopotutto sa anche che specializzarsi su un posto, o “vincere facile” pescando solo nei punti noti e pescosi, non lo fa maturare e non lo porta ad essere un buon pescatore. Per questo motivo egli alternerà le visite.

I pescatori con mezzo nautico hanno il loro GPS in cassaforte o sotto il cuscino, invece dei “posti” contano i “punti”, esso contiene tutte le secche e le tane che non deludono mai, non te lo prestano neanche pagandoli in oro. Anzi a volte ne comprano due per sicurezza, magari uno privè e uno pubblico, fanno ogni tanto il backup dei dati come fosse un software coperto da segreto industriale.

Premesso che il luogo non fa il manico, l’obbiettivo del pescatore autentico non è quello di fare bottino e depredare, ma è quello di avere un asso nella manica quando ad esempio capita il periodo avaro. Chiunque, nel momento in cui si fossilizza nel proprio posto segreto, instaura un rapporto malato e di dipendenza che non giova affatto. Da una parte quel luogo verrà disturbato oltremodo, dall’altro invece il pescatore non sarà più in grado di pescare altrove. Anche se le catture si protrarranno nel tempo, non si può dire che  sono pienamente meritate poiché non hanno implicato quella condizione di relativo svantaggio tipica di tutte le catture sudate e meritate.

Per tutelare il posto segreto è bene adottare tutte le precauzioni del caso. Non basta solo evitare di svelare il posto. È bene creare un posto espiatorio come diversivo, da nominare quando siamo alle strette. Ma non solo. Bisogna innanzitutto evitare di divulgare videocatture, fotografie, commenti di alcun genere e consigli sul web. Soprattutto in questa epoca in cui i circoli della pesca sono virtuali, sui social network, è facile fare amicizia con persone interessate unicamente a scoprire posti pescosi da depredare. Questo tipo di amico virtuale setaccerà il vostro profilo in cerca di indizi utili ad ottenere informazioni sui posti che frequentate. Fotografie di catture che ritraggono fari, paesaggi o case sullo sfondo, videoriprese che svelano particolari inconfondibili del fondale, riferimenti, commenti ad amici fidati che si lasciano scappare qualcosa… tutto potenzialmente potrebbe ricondurre al posto tanto amato. Persino il solo fatto di parcheggiare la propria automobile lungo la costa potrebbe far saltare la copertura.

Le persone troppo invadenti si riconoscono a pelle: sono insistenti e ci chiederanno sempre quali sono le località che frequentiamo, colgono ogni occasione per creare un’amicizia di convenienza, aggiungono ogni giorno un numero consistente di persone al loro network personale (spesso vicine agli ambienti del pescatore che prendono di mira), cercano di imbucarsi in ogni pescata che organizzate, vogliono conoscere alcune cose senza condividere le loro….oppure in alcuni casi aprono una vera e propria compravendita dei posti con altre persone. Ciò accade perché questa gente non ama i posti, ma ama catturare e basta. Si vantano solo di conoscere luoghi pescosi senza pensare al fatto che ciò potrebbe durare poco, perché tanto poi saranno pronti a scoprirne altri e trasferirsi.

Chi di voi svelerebbe mai un posto importante ad una persona che solitamente nomina ogni posto che ha visitato? Gente simile è facile da individuare perché il web consente di essere “spiati” ma anche di poter spiare! Tuttavia i cercatori di posti non sono solo virtuali. Potrebbe esserci il vicino di casa, l’invidioso di turno del paese o anche un amico-nemico che facendo il giro della litoranea si mette sulle vostre tracce. Per eludere la sua affannosa azione di spionaggio dovete evitare categoricamente di essere abitudinari. Variate sempre luogo. Così facendo il pedinatore ha l’impressione che voi pescate praticamente in ogni punto della litoranea a casaccio o a rotazione, ed avrà l’impressione che le vostre catture sono eseguite ovunque. Su mille posti sarà difficile capire quale di essi è contenuto nel nostro cuore. Prima di uscire dall’acqua abbiate l’accortezza di coprire in una busta di plastica il pescato e di nasconderlo immediatamente nel bagagliaio dell’auto prima che qualche curioso si avvicini ad indagare. Evitate di farvi prendere dall’entusiasmo o dalla spavalderia e di mostrare il vostro bel carniere. Anche un semplice curioso che non ci ha mai visto prima potrebbe far saltare la copertura divenendo un potenziale pericolo per l’incolumità del nostro posticino adorato.

Raramente troveremo un pescatore più esperto che ci prende a cuore per la nostra discrezione o per la nostra affidabilità. Egli ci svelerà i suoi posti perché , forse, dopo anni di mare, ha imparato ad amarlo tutto quanto o forse perché come un buon maestro, passa il testimone all’allievo. Ma io credo che lo farà quando e perché è sicuro che noi prenderemo a cuore il posto come o più di lui.

In ogni caso, una volta che veniamo a conoscenza di luoghi, siano questi scoperti da noi o tramandati, è buona norma non farne parola con nessuno, o solo a chi è fidato solo se il nostro benefattore non ci chiede espressamente di non farne parola ad anima viva. Svelare un posto buono a chi è poco raccomandabile e non rispetta i luoghi degli altri , significa svelare un segreto che presto diverrà col passa parola il segreto di pulcinella.

A tutti noi è capitato di portare un amico a pesca in un luogo per poi scoprire che quest’ultimo ci torna con altra gente, e via via queste nuove persone ne porteranno altre, senza più il dovuto rispetto dei tempi di riposo del luogo. Siate coscenziosi quindi nello svelare i vostri luoghi di culto. Se li amate, custoditeli gelosamente e svelateli solo a coloro che il mare, lo amano davvero. Non smetterò mai di ripeterlo: lasciate riposare il posto. Chissà, magari visitando zone nuove, scopriremo anche un altro posto segreto da amare… forse anche migliore del precedente!

13 Commenti

  1. ivan.palumbo ha detto:

    Anni fa credevo anche io nei posti segreti, poi ho scoperto l’amara verità cioè che non esiste frazione di costa che non sia già stata battuta (e conosciuta) da altri.

    Semplicemente capita di trovare un posto che crediamo nostro e segreto per il semplice fatto che casualmente in determinato periodo non incontriamo colleghi, invece prima o poi conosceremo una persona che nei suoi racconti ci svelerà che proprio quello era uno dei posti più battuti.

    Comunque segreto o no, ogni posto per me è uguale dal punto di vista delle prede, invece sono geloso dei miei luoghi abituali per il semplice motivo che adoro pescare in solitario.

    Invece ci sono luoghi notoriamente pescosi e dove infatti è difficile non avere la compagnia di uno o più colleghi, io ci vado lo stesso perchè l’esperienza mi insegna che la preda è mobile e casuale, per cui tutto è possibile.

  2. Tommy ha detto:

    Bè, ci sono “posti” abbastanza difficili/scomodi da raggiungere e a volte si pensa siano i più pescosi.
    Poi capita anche che nel posto più frequentato da bagnanti e pesca sub, inflilzi il pescione …
    Il segreto è non prendere mai niente perchè ormai non è più come una volta, non ci sono più pesci nel mare 😉

  3. Mytom ha detto:

    Da quando pratico la pesca subacquea, mi è capitato poche volte di incrociare uno o più pesca sub nella stessa zona da me battuta, e guarda caso si è sempre trattato di spot “famosi”: Razza di Juncu, Liscia Ruja, Punta Sardegna e Costa Serena, Capo Ferro (quello gallurese), Romazzino… A me la cosa da particolarmente fastidio, perché per fare carniere da quelle parti, considerata l’indubbia presenza di pesce (non come in quegli anni, ma counque buona) devi essere particolarmente bravo. Da quelle parti i pesci sono infatti abbastanza smaliziati, e quindi difficili da catturare.
    Per questo motivo sono costantemente alla ricerca di posti meno battuti, possibilmente belli da vedere.

    • Mytom ha detto:

      Aggiungo: non è che mi piacciono le cose semplici, ma battere un posto dove tutti i pesci sono pronti a schizzare soltanto con il rumore del respiro, e poi vedere arrivare un sub con le prede in cintura mi fa venire voglia di uscire dall’acqua e tornarmene a casa 🙁

  4. Marcello ha detto:

    Premesso che pratico la pesca sub con costanza tutto l’anno da quando avevo 14 (adesso ne ho 47), penso che al giorno d’oggi i cosiddetti posti magici nel sottocosta non esistono più, (a parte qualche spot al largo a batimetriche accessibili solo a pochi eletti)….
    Vent’anni fa questo discorso poteva essere ancora valido, ma solo per il fatto che il mare non era sfruttato come lo è adesso e che il numero dei pescasub era notevolmente inferiore ad oggi…..
    Con il passare degli anni, personalmente ho dovuto adeguare la mia tecnica di pesca ad un mare sempre più povero e sempre più “affollato”, con l’esperienza acquisita nel tempo ho cominciato ad interpretrare il mare e a studiare le fasi lunari e le maree, ovviamente per cercare di fare meno cappotti possibile, oggi bisogna essere polivalenti e cioè cercare di applicare tutte le varie tecniche di pesca in maniera più o meno efficace, io sono da sempre un agguatista-aspettista, ma nel tempo mi sono sempre più avvicinato alla tana (anche se non ne sono mai stato entusiasta perchè personalmente considerata poco sportiva) per cercare di ottimizzare sempre la mia azione di pesca…
    In sintesi credo che il segreto per un efficace azione di pesca, oggi più che mai, sta nel fatto che il pescatore in apnea evoluto deve il più possibile interpretare il mare e le sue variabili adattandosi e usando la tecnica di pesca più appropriata alle condizioni che si presenteranno di volta in volta senza lasciare nulla al caso….

    • Mytom ha detto:

      Sono d’accordo con quanto dici, eccetto che per una cosa: i pescatori subacquei non sono aumentati, anzi, secondo me sono diminuiti, tanto che gloriose aziende che hanno fatto la storia della pesca subacquea, come la technisub, hanno deciso di uscire dal settore per dedicarsi al ben più redditizio diving.
      E’ vero invece che oggi i pescatori subacquei sono mediamente più bravi, per il semplice fatto che il pesce è diminuito notevolmente ed è sempre più smaliziato.
      Ricordo che mio padre, con qualche ora di pesca in tana su basso fondo, rientrava sempre con il retino pieno. Oggi non sarebbe più possibile.

  5. LIGURE ha detto:

    Complimenti 1000risorse bell’articolo ma sono d’accordo con Ivan; non credo nei posti segreti ma nel segreto che ognuno di noi custodisce per avvicinare il pesce e cioè la sua tecnica e la sua attrezzatura che a volte ( come nel mio caso ) è stata costruita ed intuita su misura per un solo posto di pesca.
    Alla comune domanda “ma dove è il pesce ?… e quali sono i posti segreti??” c’è una sola risposta ( a mio parere !… ) : il pesce va dove c’è il cibo ! ad esempio i Porti solitamente sono molto pescosi perchè il segnale chimico lasciato dai rifiuti e da tutta la sporcizia in decomposizione è un’attrazione irresistibile per i nostri “amici” pinnuti costantemente affamati ( nei porti non si può pescare in Apnea ), un’altro esempio sono i Pelagici come le Verdesche che seguono le Navi attirati dalla scia “odorosa” che queste ultime formano scaricando continuamente rifiuti di ogni genere in mare ( non solo inquinanti ) come scarichi fognari avanzi di cibo ecc…..!
    Le correnti e le mareggiate poi rimescolano il tutto portando sostanze nutrienti e cibo a spasso per le coste e questa è la spiegazione del perchè improvvisamente zone da noi considerate pescose diventano deserte e zone da noi considerate deserte diventano pescose ( è un’errore guardare il mare con occhio soggettivo perchè noi non siamo il Mare, il Mare deve essere guardato con occhio oggettivo ).
    Io per esempio ho imparato nella “mia” zona a sfruttare tante cose che mi portano quasi sempre a raggiungere l’obbiettivo che mi sono prefissato;
    difficilmente esco a mani vuote anche se frequento un posto considerato da quasi tutti poco pescoso e brutto.
    Il perchè è molto semplice : non potendo più frequentare altri posti considerati più belli ( forse a volte ci soffermiamo troppo sull’estetica ) ho dovuto imparare a cacciare in questo brutto posto considerato poco pescoso sviluppando una tecnica ed un’attrezzatura forse poco efficaci in altri posti ma efficaci in questo posto; io credo che ogni tratto di costa possa regalare delle belle soddisfazioni basta solo interpretarlo correttamente.

    • Mytom ha detto:

      Anch’io faccio come te, anche se mal volentieri… ossia, cerco sempre zone nuove e possibilmente belle da vedere, ma quando sto troppo tempo senza fare carniere finisco sempre nello stesso posto, brutto e poco frequentato, e qualche cosa la tiro sempre fuori.

  6. LIGURE ha detto:

    Pensa Mytom che l’anno scorso ho allestito il mio Kayak gonfiabile trasformandolo in un piccolo “gommone” convinto di andare a pescare in un tratto di costa meraviglioso dal punto di vista estetico ( dicono anche dal punto di vista venatorio )distante 10 chilometri dal “mio” posto di pesca.
    Beh…. morale della favola ???… il Kayak col suo nuovo allestimento staziona sgonfio sopra l’armadio impolverato insieme al Fv 95 !
    Purtroppo a volte bisogna fare i conti con una vita sempre più frenetica e piena di impegni lavorativi e familiari e come per “magia” il comodo tratto di costa sotto casa diventa l’unica alternativa possibile per continuare a coltivare la tua passione senza scontrarti con suoceri, moglie ecc….!
    Quando ho capito che gli ostacoli da superare per cambiare spesso zona di pesca erano diventati insormontabili ho pensato che non sarei mai riuscito ad evolvermi come pescatore ! Ma ora mi devo ricredere; ho capito che anche pescando sempre nello stesso posto si ha sempre qualche cosa da imparare.
    Inaspettatamente continuo a modificare la mia attrezzatura e la mia tecnica e quella che sembrava una brutta “galera” è diventata una grande soddisfazione, certo.. non sono il pescatore che scende a 20 metri e torna col Dentice da 10 Kg ma sono contento ugualmente e pesci da Kg nei miei carnieri non mancano !

    • Mytom ha detto:

      Il tuo approccio è sicuramente corretto e maturo.

    • rendilor ha detto:

      Posso aggiungere che devi ritenerti fortunato ad avere un tratto di costa sotto casa… La necessità di spostamento, unita agli impegni lavorativi e familiari, abbattono notevolmente le possibilità di entrare in mare, per chi ce l’ha distante.

  7. montalbano ha detto:

    L`articolo e` molto interessante, la storia dei posti esiste sin dall`alba dei tempi.
    Personalmente mi piace stare in compagnia, sulle grandi secche gioco la partita in due ma mi tengo il vantaggio di qualche zona non condivisa.
    In genere ho diversi percorsi alternativi per pescate sociali o per qualcosa di piu` …come dire…come i vari livelli di accesso in un PC…livello user..e livello ADMIN ecco!
    I privilegi sono diversi ma il computer e` sempre quello.

  8. sub 79 ha detto:

    cari pescasub le cose che dite sono verissime , ma la cosa inportante almeno x me e per la mia passione di passare una meravigliosa giornata con il grande fratello blu sia in positiva che negativa, vivere il mare e rispettarlo sempre a parte tutto.scusate x la risposta, data in ritardo,ma se condividiamo il mare non e mai troppo tardi.

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