Pesca sub, pesce e profondità

pesca sub

Ogni volta che esibisco una preda mi chiedono tutti la stessa cosa: “a quanto l’hai presa?”, intendendo la profondità a cui son dovuto scendere per catturare quel pesce. Come se la misura del pesce è in proporzione alla sua profondità d’esercizio, se in parte è vero per le cernie, è falso per tutto il resto dei pesci. Infatti vedo la faccia stupita quando dico che quell’orata di 2kg l’ho insagolata con un tiro dalla superfice.

Comunque approfondiamo l’argomento, è vero che molti pesci per diventare adulti e di una certa mole hanno preferito trascorrere gran parte della loro vita in posti al sicuro, lontani dall’uomo e in profondità. Ma è anche vero che qualunque pesce prima o poi si reca nel bassofondo per diversi motivi sia di alimentazione che di riproduzione. Ed è qui che a qualunque pescatore ed in qualsiasi momento può capitare di incontrare un tonno o un dentice in pochi metri d’acqua.

Normalmente se vogliamo pescare una cernia, dentice, ombrina e corvina, di mole e con una certa regolarità dovremo essere abbastanza abili da praticare la pesca sub oltre i 10 metri di profondità, tanto meglio quanto più riusciamo a rimanere in apnea. Cernia, ombrina e corvina sono pesci che amano vivere a contatto con il fondo e non si allontanano mai dalla loro casa, infatti le tecniche più efficaci per catturarle sono la pesca in tana e in caduta, più raramente l’agguato anche perchè effettuare un agguato a 20mt di profondità è molto pericoloso in quanto ci fa bruciare rapidamente l’ossigeno a disposizione. Il dentice invece è un pesce molto mobile, grande predatore, solitamente i grandi esemplari (dai 2 ai 10kg) vengono catturati esclusivamente all’aspetto oltre i 10-15mt.

Invece per i grandi pelagici come i tonni e le ricciole di taglia gigante (oltre i 20kg) dovremo recarci al largo e trovare il cappello di una secca e provare con l’aspetto a mezz’acqua. In alternativa si insidiano anche in caduta, sparandoli dall’alto mentre “passeggiano” sotto di noi, a quote variabili e che possono andare anche oltre i 30mt.

Tutto il resto del pesce (spigole, cefali, salpe, ecc. ecc.) invece lo si può trovare di norma nel sottocosta entro i primi 5-6mt. I saraghi e le orate non hanno una collocazione precisa, quindi li troviamo a qualunque quota e di qualunque taglia. La spigola è per eccellenza il pesce del bassofondo, solitamente invernale ma che è possibile incontrare in qualunque periodo dell’anno, e ama cacciare in pochissima acqua nascondendosi nella schiuma o muovendosi a ridosso delle rocce, di lei sono stati presi esemplari anche di 8kg in 20 centimetri di acqua. L’orata è un po’ strana come abitudini, normalmente è un pesce che ama trascorrere molto tempo in tana con delle incursioni anche nel bassofondo alla ricerca di cibo da sgranocchiare sugli scogli o nelle macchie di posidonia.

Queste sono le regole generali, in realtà il mare è la cosa più strana e imprevedibile che esista, infatti ho visto e sentito di tutto a riguardo, ad esempio un tonno di oltre 100kg mi si è affiancato durante un aspetto a 3mt, la stessa cosa è successa ad un’altro salentino (leggetevi l’articolo con il video pubblicato qualche tempo fa), sempre dalle mie parti hanno avvistato e filmato uno squalo balena a poca distanza dalla costa, oppure un mio amico l’anno scorso ha preso un cerniotto a 2,5mt di profondità sottocosta. Potrei raccontarvi un’infinità di episodi simili, che hanno in comune il dettaglio che tutte le catture e gli avvistamenti sono avvenuti durante normali battute di pesca nel bassofondo.

Mi dispiace tantissimo quando prendo un dvd sulla pesca subacquea e vedo l’atleta di turno pescare costantemente oltre i 20mt e prendere esclusivamente cernie e dentici, soldi buttati, un video del genere non solo non è istruttivo ma incita i giovani che si affiancano alla pesca sub a ricorrere necessariamente al raggiungimento della profondità. Ovviamente i pesci in profondità sono più tranquilli e facilemente insidiabili rispetto al bassofondo, dove il pesce è sempre in allarme e all’erta, dove se non si dispone di una tecnica perfetta non è possibile avvicinare certe prede. Secondo me è proprio questa difficoltà che mi spinge sempre di più ad affinare la tecnica, il mimetismo, il fucile preciso e tante altre piccole e grandi particolarità del nostro sport/hobby.

La mia deviazione del setto nasale, l’età e il lavoro sedentario, non mi hanno mai favorito nel raggiungimento delle batimetriche importanti, quindi sulla possibilità di catturare regolarmente dentici e cernie ci ho messo una pietra su e non ci penso. Per fortuna la cosa mi ha spinto sempre di più a lavorare meglio sulla postura, silenziosità e sui movimenti. Oggi, dopo tanto tempo dedicato al mare riesco ad avvicinare quasi sempre le prede del mio raggio d’azione, cioè entro i 5-6mt e molto raramente oltre.

Il risultato? intanto mi diverto e non mi sento mai a rischio della vita, poi le soddisfazioni ci sono comunque, basta non avere grandi pretese e accontentarsi, così riesco a tornare a casa quasi sempre con qualcosa, e nei miei trofei ci sono praticamente tutte le specie, compresi il dentice e la cernia. Anzi per dimostrarvi di cosa è possibile prendere nel bassofondo vi allego alcune foto di catture prese in pochissima acqua o addirittura dalla superficie:

 

Purtroppo molte pescate con catture importanti sono state un mordi e fuggi, e non ho la costanza di portarmi foto o videocamera, altrimenti avrei voluto farvi vedere alcuni spettacoli del mare, in alternativa vi allego dei video interessanti di pesca in bassofondo trovati su youtube:

 

14 Commenti

  1. Mytom ha detto:

    Complimenti Ivan, bell’articolo. Condivido in tutto e per tutto le tue osservazioni.
    Ormai anch’io pesco esclusivamente nel bassofondo. Un paio d’anni fa stavo iniziando a frequentare quote per me importanti, intorno ai 15/16 metri. Tuttavia la scarsa autonomia a quelle quote mi indussero a desistere, e a concentrare la mia attenzione verso quote “normali”, ossia tra 0 a 6 metri.
    Certo, il tuffo profondo può capitarmi, ma lo faccio giusto per dare un’occhiata, per vedere se c’è qualcosa, per poi tornare a profondità per me più consone.
    Complimenti per i bei carnieri.

  2. LIGURE ha detto:

    Io sono stato letteralmente rapito dall’Agguato in superficie ! il sottocosta ed il bassissimo fondo sono diventati il mio territorio di caccia per procurarmi il pesce per cena.
    Se in commercio ci fosse un bel DVD dedicato a descrivere solo questo stile di pesca io sarei sicuramente il primo ad acquistarlo.
    Il pescatore che caccia all’agguato i Salponi ed i Cefali in 2 metri d’acqua tra gli scogli necessita di una muta, di un fucile e di una tecnica completamente diversa dal pescatore che insidia i Dentici e le Ricciole in Caduta o all’aspetto in 20 metri d’acqua.
    Basta pensare che il primo può tranquillamente pescare solo senza barca e barcaiolo( gli basta un Kaiak per gli spostamenti più lunghi ); il secondo deve sempre avere un compagno di pesca ed il gommone a motore.
    Il fatto che non si rischia la vita non vuole dire che sia più facile e meno divertente, vuole dire solo che è diverso e che ognuno fa le sue scelte in base ai suoi gusti, al suo stile di vita, al suo fisico ed al suo portafoglio.

  3. ivan.palumbo ha detto:

    secondo me i video più istruttivi sono quelli di dapiran e totem sub, dove fanno vedere e commentano le catture delle prede comuni di ogni pescatore.

    se cercate su youtube c’è un esempio di questi video.

  4. LIGURE ha detto:

    Di Dapiran ho guardato e riguardato l’agguato a Spigole e Cefali ( meraviglioso ).
    Ora comincio a cercare il DVD sull’agguato in superficie, grazie del consiglio.
    Di Fabrizio d’Agnano ho visto Nei primi 15 metri e mi interessa molto il DVD intitolato Le stagioni della pesca apnea.
    Sempre su Youtube ho visto i video amatoriali di un certo Francesco Marocchino, tutte le sue catture sono effettuate all’agguato e con un 75; questi video sono veramente belli provate a guardarli.

  5. LIGURE ha detto:

    Lo stile di Franceso assomiglia molto al mio ma lui è più bravo.

  6. LIGURE ha detto:

    Ho trovato sul sito di Dapiran un video molto interessante intitolato l’agguato all’Orata dalla superficie; purtroppo è un video vecchio e disponibile solo in VHS ( il mio lettore VHS è defunto ).
    Ho visto su Youtube i video di un certo Forchetta Bisius, questo tipo è un vero maestro della pesca sottocosta in acqua bassissima.
    Il mitico forchetta riesce a pescare pesci enormi in 2 metri d’acqua utilizzando ogni tipo di fucile.
    è anche un mito del mimetismo, ha costruito un cappuccio mimetico molto interessante; sarebbe magico fare un documentario che descrivesse la pesca sottocosta in acqua bassissima usufruendo dell’esperienza di personaggi mitici come Forchetta che hanno dedicato una vita a questo stile di pesca.

    • Mytom ha detto:

      Lo conosciamo…
      Forchetta è un grande pescatore, oltreché un vero personaggio.
      Tempo fa mi diede questo consiglio: per avere maggiori possibilità di pescare l’orata bisogna sacrificarsi, ossia alzarsi prestissimo e entrare in acqua prima dell’alba.
      Aveva ragione…

  7. cristian ha detto:

    ciao!!!ti volevo chiedere riguardo la pesca al tonno quale fucile serve?e con quale montatura?devo legare una boa al fucile in tal caso melo strappasse di mano!!
    s.p. sarei contento di sapere di preciso quale tecnica serva ciao grazie

    • ivan.palumbo ha detto:

      La prima cosa è l’esperienza di chi ha già effettuato questo tipo di pesca molto impegnativa, assodato questo, serve un fucile potente con asta adeguata.

      La prima fase infatti è colpire il pesce e trattenerlo, per questo vi vuole un fucile abbastanza potente, magari con due o tre elastici e lungo dal 100 in su, oppure un pneumatico di uguale potenza. Si raccomanda un’asta da minimo 7mm con la doppia aletta. Ovviamente tutto è in proporzione alla mole del tonno che si vuole sparare.

      La reazione dopo aver colpito un tonno può essere molto violenta, ci vuole quindi il mulinello (da tenere semi aperto) con minimo 50mt di sagola ed è consigliato avere il fucile direttamente collegato con la boa già da subito. Per la sicurezza però è bene controllare che la sagola del pallone non si possa “aggrappare” ad un arto, altrimenti possiamo essere trascinati contro la nostra volontà.

      Dopo il tiro (ed il centro del bersaglio) è meglio abbandonare tutto e risalire sul gommone e con calma seguire la boa fino a quando il tonno comincia a dare segni di stanchezza, attenzione però che l’operazione può durare molto tempo a seconda della forza o del punto vitale che abbiamo centrato, bisogna avere molta pazienza. I maestri di questo tipo di pesca provvedono anche a infliggere un secondo tiro per assicurare la cattura e ridurre i tempi di recupero.

      Molto importante nella pesca al tonno è la qualità delle sagole usate e delle relative legature. Alcuni sostengono che è meglio sparare verso la coda invece che alla testa, in modo rendere meno efficiente il “motore” del pesce.

      Io non ho mai avuto ne il coraggio ne la volontà di insidiare i tonni, troppo impegnativi, inoltre non ho un mezzo nautico per seguire l’evoluzione della cattura.

  8. giovanni ha detto:

    Ciao ivan, come te condivido la passione della pesca in apnea da tantissimi anni, ma da una 15 di anni ho modificato le mie barimetriche scendendo sino ai 30 mt. di profondita su fondali molto impegnativi tipo da leuca ad otranto. Di pesce se ne vede ogni anno sempre meno per via della pesca fatta in modo sconsiderato con le reti buttate a un metro dalla riva e purtroppo anche dai nostri colleghi che pescano di notte o con le bombole.Comunque devo dire che hai ragione le prede più belle e alcune delle più grosse le ho fatte nel basso fondo, non scordo mai quell’orata di 2,700 kg sparata con il braccio fuori dall’acqua… che sfoddisfazioneeeeee!
    Un appello a tutti quelli che producono i DVD di Pesca in Apnea, con grandissimo rispetto perchè non producete dei DVD dove si parla delle varie tecniche di pesca, dei fondali, che tipo di abitat, del termoclimo, del mimetismo, di come pescare a basse quote, dei trucchetti e richiami, dei posti dove c’è più pesce, degli errori da evitare,delle posture, di come modificare l’attrezzatura, quali sono i periodi delle prede da insidiare nel sottocosta e a largo e varianti ecc. ecc anzichè mostrare carnieri stratosferici e catture mozzafiato senza dare alcun bagaglio in merito.Qualcuno dirà: ma tu queste cose non le sai già? si le so ma per crescere bisogna avere la capacità di aprirsi e di confrontarsi e di discutere solo cosi si pùò crescere e migliorare ancora e i grandi campioni possono darci tanto basta un pò di piccola buona volontà.!
    COLGO L’OCCASIONE PER SALUTARE I MIEI AMICI DI PESCA IN APNEA: FRANCESCO L. DI CUTROFIANO… STEFANO DELLA SEAWOLF DI SOGLIANO… ED ENZO S. DI CUTROFIANO E TUTTI GLI ALTRI UN SALUTO AL MARE DEL SALENTO E….. BUONA PESCA A TUTTI! CIAO AMICI

  9. giancarlo ha detto:

    ciao a tutti…un consiglio per pescare nel basso fondo tipo 3/4/5 mt bisogna fare la compensazione…grazie

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