Resoconto 22° EUDI SHOW 2014

pesca sub

resoconto-eudiNon conosco i motivi per cui alcune aziende importanti nella pesca in apnea non erano presenti alla fiera, ma onestamente devo mi sento di dirgli che si sono perse un grandissima occasione. Al di fuori di ogni aspettativa l’affluenza del pubblico (specializzato in apnea) è stata notevole e travolgente. Stands affollati (da non riuscire a fare un paio di foto decenti) e personaggi di rilievo. Per me è stata una manifestazione molto riuscita.

La aziende coinvolte sono state comunque state all’altezza della situazione, presentando sia le novità che le eccellenze delle precedenti produzioni. La novità di questa edizione consisteva nella possibilità di poter vendere servizi e prodotti direttamente all’utente finale. Si tratta a mio avviso di una giusta opportunità in quanto rispecchia quella che è l’antica missione di tutte le fiere, oltre al fatto che questa variante è molto apprezzata dal pubblico.

Ho visitato la fiera insieme ai miei amici del gruppo SalentoPescApenea, tutti salentini e  fanatici di questo splendido sport, e con cui stiamo cercando di divulgare al meglio le buone regole e le proposte del mercato nella nostra zona. Insieme abbiamo intervistato e discusso sulle opportunità presenti in fiera, passando dalle esperienze personali agli sfottò e rendendo l’esperienza più divertente e coinvolgente.

Il primissimo stand è occupato da Omersub/Sporasub con una presenza imponente e abbastanza scenografica, tutti i nuovi prodotti sono esposti in delle teche illuminate come gioielli. Oltre allo staff tecnico-commerciale si potevano incontrare Andrea Calvino, Marco Bardi e Umberto Pelizzari, ultima acquisizione del marchio e che ha contribuito alla realizzazione di prodotti avanzatissimi.

Infatti con la firma Pelizzari è stato presentato il nuovo computer da apnea con cardio frequenzimetro da torace, ovviamente impermeabile, e che fra le tante cose ci da l’opportunità di “ascoltare” il nostro cuore anche durante la pesca. Questo espediente porta la sessione di pesca o allenamento ad un nuovo livello di consapevolezza. Il computer è molto bello, nero con inserti in carbonio. Insieme a questo è stato presentato anche il nuovo modello sporasub SP2, esteticamente simile alla versione Omersub ma non uguale.

Sempre con la firma di Umberto, in una teca, si potevano ammirare delle pinne in carbonio dal design molto accattivante, ma trattandosi ancora di un proptotipo non ci si può sbilanciare troppo sulle caratteristiche, l’unica considerazione da fare è che non si poteva avere miglior “tester” per questo prodotto. Si nota immediatamente una scarpetta diversa con i longheroni che si estendono sulla pala partendo dal centro della pianta. Il tutto con un design molto accattivante e tecnico.

Per quanto riguarda le maschere ho potuto ammirare tutta la nuova produzione, che riprende i modelli di successo già realizzati (Mystic, Alien e Zero3) ma li condisce in tutte le salse mimetiche. Da notare la alien con le lenti a specchio, utili per non far vedere al pesce che lo stiamo puntando, da usare però con acqua molto limpida perché il trattamento diminuisce leggermente la luminosità.

All’interno dello stand Omersub è stata ospitata la STC, la quale ha apportato a un’ulteriore evoluzione i fucili pneumatici della casa. Avevamo già visto e provato lo One Air, adesso troviamo un nuovo Airbalete con testata Dry e canna 12mm. Il dettaglio più importante di questo Airbalete è proprio la testata, un nuovo modello di STC X-power più piccolo e leggero del precedente. Insieme a questi sono stati esposti anche i modelli XII, sempre canna 12 e serbatoio cilindrico da 38mm (più brandeggiabile) con una testata di tipo classico ma piccola e semplice. Fra vecchia e nuova produzione direi che Omersub stia puntando molto sul fucile pneumatico.

Dal lato arbalete non ho visto novità di particolare rilievo, tranne che per l’SK40 annunciato molto tempo fa ma soltanto ora visibile dal vivo. Insieme a questi troviamo i roller cayman, molto pratici e facili da usare anche per la pesca alle prede comuni.

Invece sui roller punta tutto Itio Alemanni, storico artigiano del nostro settore, che qui ripropone tutta la sua produzione d’eccellenza. I roller Alemmani sono molto richiesti chi ha necessità di elevata potenza, oltre alla certezza di fermare prede di notevole stazza. Nel suo stand ho potuto ammirare questi imponenti manufatti con doppio roller e la novità della casa che consiste in un misto legno/carbonio, molto bello.

E’ importante specificare che Alemanni realizza e fornisce tutti i fucili in modalità “pronto pesca”, dove gli allestimenti sono calibrati ad-hoc per ogni fucile, per fare questo Itio adopera una componentistica da lui selezionata e sperimentata prima della proposta al pubblico.

Successivamente incontriamo la Pikotech con Filippo Bertocci, titolare di un’attività che produce accessori dedicati alle riprese subacquee, a cominciare dalla loro video camera, che è espressamente dedicata alla pesca sub. La Intrepida è una videocamera compatta in formato HD 720p, molto contenuta nelle dimensioni e robusta, col corpo interamente in alluminio e rivestita di silicone dalla livrea mimetica, non per nulla le si attribuisce il titolo di “Videocamera 100% Pescasub”.

Impressionante la quantità di staffe e accessori che produce la Pikotech, parliamo di agganci per qualsiasi fucile e qualsiasi videocamera (sia GoPro che Midaland). Tutte le staffe e gli adattatori sono realizzati in acciaio inox aisi 316 e poi trattati nel colore nero opaco. Ricordiamo anche il loro sistema “quick release”, un aggancio rapido che permette di spostare la telecamera da un fucile all’altro premendo un pulsante.

Lo stand adiacente è occupato da ConteSub, un’azienda è in continua evoluzione, nata come produzione artigianale arbalete e roller in legno e giunta ad oggi con una linea completa di accessori per “arba-geppetti”. L’ultimo nato nel settore legno è l’arbalete Stradivarius, non un semplice “tronco” con gli elastici, ma caratterizzato da una forma sinuosa, studiata e bilanciata fra massa e brandeggio per garantire un’esperienza di pesca molto versatile.

ConteSub ci offre una vera novità, presentata per la prima volta qui in fiera, la linea di fucili assemblati “Spike” sia arbalete che roller. Hanno il fusto tondo in lega alluminio-titanio con guida asta integrale, impugnatura con scatto arretrato e castello basso per garantire il massimo della visibilità. La testata è semplissima e minimale, volendo può ospitare anche tre elatici circolari. Per i più esigenti è previsto anche il fusto in carbonio.

La versione roller ha una testata modernissima, completamente aperta e ultra leggera, le sponde di rialzo sono costituite da due lamiere in carbonio e fra queste non c’è riempimento. Grazie a questa realizzazione l’asta in uscita non riceve disturbi al momento del tiro a vantaggio di una traiettoria pulita e precisa. Una piacevole particolarità sono i denti di aggancio inferiori per il pretensionameno o caricamento frazionato, grazie ad una soluzione innovativa per i fusti tondi.

Nel medesimo stand è presenta la nuova azienda specializzata nella produzione di pale in carbonio: Cetma Composites, che fa solo una cosa ma la fa bene. Questo gruppo di ragazzi, tutti ingegneri, hanno dedicato molto della loro esperienza nel settore dei compositi per progettare e realizzare la pala in carbonio perfetta.

Sei mesi di test con le attrezzature che normalmente si adoperano per la “ricerca” universitaria e un campione del calibro di Michele Giurgola come tester, hanno prodotto una pala di altissima qualità. Le pale EDGE hanno una finitura opaca e dei canalizzatori parziali che si allargano verso la fine, il risultato estetico è buono, al tatto si nota una eccellente reattività.

E’ il momento di visitare lo stand Mares, anche questo molto ampio e ben strutturato, con un approccio diverso che offre al pubblico il contatto diretto con tutti i campioni del marchio. Chi meglio dei loro testimonial può rappresentare l’efficacia delle attrezzature? Abbiamo incontrato Gianluca Genoni, Luca Limongi, Francesco Arrigo, Gianmatteo Grossi, Concetto Felice, Federico Mana, Giangiacomo Minak e Carlo Boscia, disposti non solo a farsi fotografare ma anche a presentare direttamente le caratteristiche dei prodotti Mares. L’ultimo acquisto della casa è Stefano Oggioni, campione italiano di tiro al bersaglio subacqueo e testimonial della precisione dei fucili Mares.

Insieme alle mute e accessori, Mares ha disposto su un piano illuminato tutta la gamma di fucili, gli arbalete dal phantom al recente viper e i pneumatici fino al top Cyrano Evo HF, un fucile che è frutto di tutti gli anni di esperienza di chi ha fatto la storia in questa categoria di armi subacquee. Ho anche “pizzicato” Limongi parlare con Paganelli, lievemente appartati, nessuno può sapere il contenuto della discussione ma tutti possiamo immaginarlo.

L’anteprima Mares è senz’altro la maschera Viper, piccola e senza telaio, al tatto morbidissima. Mi dicono che ha una vestibilità eccezionale, bassissimo volume e ampio campo visivo. Per ora è presentata totalmente nera, non lo so ma mi auspico che sia realizzata in futuro una versione mimetica.

Proseguiamo fino allo stand di LG Sub, in simbiosi con Calibro12 (il primo a credere nel mercato dei pneumatici a canna 12mm), che ha esibito la nuova linea di fucili pneumatici Manilu Revolution, veramente particolari e diversi da qualsiasi altro modello. Il fusto conico va a stringersi verso la punta, dove è presente un’ogiva materiale plastico con testata integrata. Questa particolare forma conferisce una sensazione di puntamento molto istintiva.

L’impugnatura è abbastanza anatomica, molto comoda e con una presa naturale. Anche questa tornita dal pieno, anzi è bene specificare che questo fucile è interamente realizzato da LGsub. Per distinzione e carattere è stato dato al fusto il solito color oro/rame. Ho preso il fucile in mano e mi sono subito reso conto che è leggerissimo, mi aspetto quindi un assetto migliore di altri nella categoria pneumatici.

Come mi aspettavo erano presenti i nuovi modelli di mulinello per tutti i fucili. Questa recente produzione ha la caratteristica di essere realizzata totalmente in Delrin, quindi più leggera della precedente versione in alluminio, che rimane in produzione, ma non per questo meno robusta, anzi basta prenderlo in mano per capire che non ha niente in comune con i modelli made in cina di molte altre aziende.

Nel corridoio adiacente troviamo Top Sub, immancabile in tutte le manifestazioni, come sempre ci propone l’attrezzatura C4, dalle pinne ai fucili, fra questi gli ultimi modelli 729 Mustang e l’arbalete Graphite. Il punto forte di Top Sub sono le mute, disponibili sia standard che su misura. Di particolare interesse è la Supercaccia SH3 color marrone, una muta liscia, morbidissima ma allo stesso tempo molto resistente perchè fra lo strato esterno e quello interno è stata inserita un fodera ultra elastica.

Più in la troviamo MassySub, che è sia produttore di attrezzatura in carbonio sia rivenditore di fucili e accessori. Il suo stand era molto affollato, grazie agli sconti eccezionali, infatti non sono riuscito a fare delle foto decenti. Massimiliano vende fucili Devoto, Bucanero e Hunt (la prima volta che l’ho visto dal vivo). Ho anche scoperto in questa occasione un nuovo roller marchiato Devoto ricavato da un Rebel Eliptic. Anche MassySub vende minuteria e accessori per il legno fai-da-te.

La sua produzione invece vede come prodotto principale le pale in carbonio, un vastissimo assortimento fra dimensioni (per basso, medio e alto fondo) e per tutti i tipi di scarpetta esistenti. Inoltre è possibile scegliere la durezza. Bisogna ammettere che il suo parco pale copre qualsiasi esigenza a 360°. Il dettaglio più apprezzabile in tempi di crisi è sicuramente il prezzo, poco meno di 200 euro per aggiudicarsi un paio di pale.

Infine girovagando per altri stand più generici abbiamo trovato delle perle che a noi pescasub fa sempre piacere avere, ad esempio nello stand di AquaLung di sono i Suunto D4i dedicati all’apneista e disponibili in tanti colori, l’assortimento delle maschere, tra le quali spicca la “Impression”, evoluzione della Micromask, probabilmente la più apprezzata fra i pescasub e che detiene diversi brevetti. Da notare i coltelli a sgancio rapido da cintura Squeeze, identici agli Omersub Laser ma con lama in Titanio.

A proposito di coltelli, all’EUDI non può mancare la MAC Coltellerie, che ha veramente di tutto e di più in fatto di lame, coprendo tutte le esigenze, dall’apneista fino all’utensile per aprire i ricci. Molti di noi ricordano il Microsub che è il modello pratico e minimale per il pescatore, ma c’è ne per tutti i gusti da 7 a 18 cm di lama.

Abbandoniamo la tematica dei prodotti e passiamo a quella dei servizi. Cominciamo da Apnea Academy l’organizzazione “didattica” fondata da Umberto Pelizzari e che ha come mission principale la divulgazione della pratica dell’apnea, formando persone e atleti che a loro volta hanno il compito di sensibilizzare la popolazione. Apnea Academy offre corsi, libri, video e tutto il necessario per allenarsi e mantenere la pratica dell’apnea, ma soprattutto la sicurezza. Vi ricordo che andare a pesca senza le nozioni fondamentali dell’apnea può essere molto pericoloso. Frequentare un corso Apnea Academy non solo vi permette di attingere a tutto il vostro potenziale ma può salvarvi la vita.

In questo contesto non poteva mancare la FIPIA, la nostra associazione di categoria che difende il pesca sub e tiene alta la bandiera per tante battaglie, etiche e legali. In cambio di una cifra veramente esigua i servizi offerti agli associati sono tanti, dalla consulenza legale all’assicurazione. Lasciatemi dire che è importantissimo per tutti essere iscritti perchè solo con i numeri si possono avanzare le nostre pretese verso le istituzioni, quindi lo dico a caratteri cubitali: ISCRIVETEVI SUBITO!

Al centro degli stand è stato ricavato uno spazio conferenze. Purtroppo avevo le ore contate e non ho potuto assistere a tutti gli eventi, ma giusto per citarne qualcuno vi informo che si sono tenute delle importanti discussioni con interessanti testimonianze. Fra i tanti hanno relazionato Umberto Pelizzari, Lorenzo Borri, Fabrizio D’Agnano e Giorgio Volpe.

L’EUDI non è solo stand ma anche l’occasione per fare incontri speciali, io ad esempio ho avuto il piacere di ritrovare Antonio Las Casas (Antolas Design), lo staff della Salvimar con Massimo Quattrone e Davide Carrera, Gabriele Del Bene e tanti amici pescatori.

Mi scuso anticipatamente perchè probabilmente mi sarà sfuggito qualcosa nel resoconto. Purtroppo c’era tanta gente e avevo poco tempo a disposizione, parlare con tutti non è stato facile.

Concludendo il mio pensiero va ad un anziano che girava per la fiera con lo sguardo spiritato, un po’ trasandato, si è avvicinato al mio gruppetto e ha preso la parola facendo chiaramente trasparire che le sue rotelle non erano più lubrificate come una volta. Ovviamente noi ci guardavamo negli occhi e ridevamo sotto i baffi ma senza prenderci gioco di lui.

Ad un certo punto tira fuori dalla busta di supermercato un grosso album fotografico, pari a quelli che si usano per il matrimonio, lo apre e vediamo che è tappezzato da decine di foto anni 70/80, vecchie e alcune sbiadite. Ma in quelle foto c’è lui da giovane, pressapoco la nostra età o forse meno, con carnieri incredibili, cernie, dentici e ricciole grandi quanto persone, mai visto tanto pesce pescato in apnea.

Alcune pescate superavano di gran lunga i carnieri che si vedono nelle foto dei campionati di pesca, effettuate con l’attrezzatura dell’epoca, a quel punto il nostro sorrisetto si è trasformato in stupore. Ormai il tempo è andato, lui probabilmente ha perso qualcosa ma ha una vita da raccontare e noi che siamo qui a discutere sulla qualità del carbonio ci rendiamo immediatamente conto che in mare non c’è più nulla da prendere.

19 Commenti

  1. 1000risorse ha detto:

    un bel peccato aver saltato questo appuntamento. sarà per la prossima volta!

  2. enzo ha detto:

    Ciao Ivan ho letto il tuo articolo è non la penso come te, sinceramente è la quarta fiera che visito, ritengo che sia stata una manifestazione molto deludente.
    Deludente per diversi motivi uno fra tutti la mancanza di prodotti innovativi diversi dal solito.
    Tranne i prodotti con un forte marketing alle spalle vedi grosse aziende del settore.
    Si effettivamente c’era una forte affluenza di gente ma c’è da considerare che parecchi visitatori fossero interessati anche hai prodotti ara.
    Mancavano effettivamente non alcune aziende del settore ma molte aziende che, reduci da esperienze precedenti hanno ritenuto visto i costi e com’era organizzata le volte scorse non parteciparvi per niente basti pensare che aziende del Salento ci fossero solo due uno era Conte l’altro era Scuba Diving.
    Ritengo che secondo me sia una fiera con novità pressoché inesistenti e poche aziende che esponevano tranne come dicevo prima per i pochi “Colossi “ del settore.
    Saluti Enzo

    • ivan.palumbo ha detto:

      Dal punto di vista del numero di espositori hai ragione, potevano essere di più e capisco che è un periodo nero per tutti, ma dal punto di vista della presenza di pubblico è stata un successo, tutti gli stand erano molto affollati. Le novità c’erano, la maggior parte nel settore pneumatici, per il resto considera che ormai è difficile assistere ad una novità clamorosa, ormai abbiamo visto, inventato e costruito di tutto.

  3. Tommaso Mytom ha detto:

    Bisogna vedere quali novità uno si aspetta. Ne sono state presentate diverse nel settore pneumatici. Si è visto qualche nuovo computer con cardio frequenzimetro, alcune maschere nuove. Peccato che, in effetti, mancassero alcune aziende importanti.

  4. Enzo ha detto:

    Direi, diverse aziende importanti!!
    Tra prototipi e poche novità non è stata , secondo me, una gran fiera.

  5. CONTESUB ha detto:

    Ciao Enzo,
    sei la prima persona che sento “critica” nei confronti di questa edizione dell’EUDI. Dagli organizzatori agli espositori fino all’ultimo dei visitatori, i feedback che ho sentito sono stati esclusivamente entusiastici.
    Io, assieme ad alcuni giornalisti (i quali sanno tastare bene il “polso” della situazione), ho concluso che questa edizione è stata una vera e propria SVOLTA al trend negativo che questa manifestazione stava vivendo negli ultimissimi anni.
    Seguo l’EUDI dal 1999 e ho visto anni d’oro e anni di piombo; in particolare questa del 2014 è stata la prima edizione in cui mi presentavo come espositore anziché come semplice visitatore.
    Bene, posso dire che mai avrei potuto immaginare un risultato così! Qualcosa avevo già intuito dal venerdì, giornata in teoria di scarsa affluenza… ebbene alle 10 (dopo solo 1 ora dall’apertura) lo stand era già invaso di gente!
    Il sabato è stato un autentico ASSEDIO: alle 9 (orario di apertura) c’era già coda agli ingressi… da quell’ora fino alle 18:30 (orario di chiusura) non ho mai staccato… quando ho visto che addirittura si creava la coda di visitatori in attesa di visionare i prodotti non potevo credere ai miei occhi, inimmaginabile!
    La domenica idem, tantissima gente sin dall’orario di apertura: rispetto al giorno precedente, la voce l’ho persa verso la fine della giornata anziché a mezzogiorno.
    Infine il lunedì mattina, giorno in cui si potrebbe smontare e andarsene in anticipo… sarebbe stato un grave errore: ancora vendite e altri contatti con rappresentati venuti dall’estero.
    Il successo è stato tale che praticamente tutte le aziende presenti a questa edizione hanno già prenotato lo spazio per la prossima edizione (compreso il sottoscritto) che si terrà sempre a Bologna.
    Di novità per i visitatori ce ne sono state a iosa… anzi, a memoria non ricordo edizioni molto più ricche di questa.
    Poi, che gli assenti sono soliti “minimizzare”, bè ormai siamo abituati anche a questo.
    Ma una cosa è certa: l’EUDI è per gli espositori una fiera sicuramente costosa (io ho esposto a fiere come “La Kedada” e il “Medi Show” investendo meno della metà) ma allo stesso tempo impareggiabile per qualità e quantità del riscontro.
    Per il prossimo anno non posso che prevedere una affluenza ancora maggiore.

  6. pippocci ha detto:

    Mi accodo come produttore a quanto detto da Salvo.
    Per noi la fiera, seppur onerosa è stata un successo assolutamente insperato.
    Il sabato è stato clamoroso!
    Se uno me lo avesse detto prima della fiera gli avrei dato del pazzo e invece gente, gente e ancora gente.
    Non conosco le motivazioni per cui altri produttori non siano venuti, se non per il prezzo decisamente alto dello stand.
    Ma il numero dei presenti ha reso tutto molto molto dolce!!
    Con Salvo ci siamo confrontati proprio su questi aspetti e credo che in ogni caso ci siano state lo stesso delle belle novità, non solo nel reparto apnea, ma nche in quello sub, con diverse ditte che possono prestare i loro prodotti all’apnea.
    Il bilancio di Pikotech è assolutamente positivo e mi auguro che il prossimo anno possiamo crescere ulteriormente e avere uno stand un pò più grande.
    Io sabato non ho avuto modo di fiatare dalle 09.00 fino alle 18.00
    Un vero e proprio assalto che mi ha costretto a saltare il pranzo, così come il mio socio Alessandro.
    Lo stesso gruppo con cui è venuto Ivan, autore dell’articolo, l’ho appena potuto salutare!!
    In ogni caso, molto altri produttori erano presenti alla fiera come visitatori e qualcuno, vista la presenza massiccia, credo si sia morso le mani.
    Magari il medi, la Kedada, la fiera di Roma, sono stati eventi tutti molto ravvicinati, per cui magari per diversi non è semplice fare tutto, si devono fare delle scelte.
    Questo il mio personale pensiero.
    Un caro saluto
    Filippo Bertocci

  7. fabio70 ha detto:

    Io non sono stato all’Eudi…ma leggendo molti altri commenti su altri forum, invece, molti hanno avuto la stessa impressione di Enzo…e cioè grande delusione, perchè a parte pochissime novità, ci siano state le solite cose…al contrario invece di molti più stand di attrezzature per immersioni con le bombole…
    Io vivo in Sicilia e vado al Medishow (non l’ultimo)…devo dire, che almeno per quanto ci riguarda (settore pesca in apnea), è la manifestazione più riuscita e originale…visto che è interamente dedicata a noi…
    Secondo me, purtroppo, il fattore che penalizza molto il Medi, è proprio la location un pò lontana per molte persone…sono convinto che se il Medishow fosse realizzato in una regione più agevole, ci sarebbero molte ma molte più persone rispetto all’Eudi…
    Anche se, per “egoismo” preferisco che sia fatto in Sicilia…!!!

  8. CONTESUB ha detto:

    Per Fabio: premetto che io sono stato e sono un sostenitore del MEDI Show (cogliendo con entusiasmo l’iniziativa e l’impegno di Lorenzo La Manna) e sono stato presente ad entrambe le edizioni con MOLTO sacrificio sul piano della logistica.
    Bene, posso assicurarti che non c’è paragone con l’EUDI: il rapporto di affluenza (parlo di APNEISTI e PESCATORI IN APNEA) è almeno di 20 a 1!
    Io al Medi (e se vogliamo, anche alla Kedada) ho avuto tempo per pranzare, prendere qualche caffè durante la giornata, salutare gli amici… qui all’EUDI non è stato possibile fare nulla di tutto ciò perché i clienti/visitatori si susseguivano senza mai sosta dall’apertura alla chiusura della fiera!
    Certo, se fossero stati presenti più espositori sarebbe stato ancora più ricco e variegato ma è chiaro che non tutti possono o vogliono investire una certa cifra per essere presenti.
    Inoltre come visitatore preferirei la qualità alla quantità, nel senso che preferisco pochi stand dove però “imparo” qualcosa piuttosto che una moltitudine di stand dove posso solo “contemplare” le gigantografie di campioni e personaggi che pubblicizzano nuovi prodotti.
    A proposito di personaggi, qui erano presenti 3 AUTENTICI MITI VIVENTI che (assieme ad altri che ormai non sono più di questa terra) hanno fatto la storia nel nostro ambito: Enzo Maiorca, Massimo Scarpati e Valerio Grassi.
    Onestamente, non so davvero cos’altro si possa desiderare!

    • fabio70 ha detto:

      Per Salvo Conte:
      Capisco quello che dici…infatti io ho detto la stessa cosa…e cioè che è proprio la location siciliana del Medishow a penalizzare i visitatori…
      E’ ovvio che a Bologna ci può andare tutta Italia a partire da Roma in sù…cosa non fattibile in Sicilia…fra costi esagerati di aereo, treni da percorrenza tipo “transiberiana”, traghetto &co…
      Comunque, ti dico che fra i vari commenti di chi è andato, ho letto che tu sei stato uno dei pochi per cui ne è valsa la pena di andare all’Eudi…
      Un saluto. Fabio

  9. Tommaso Mytom ha detto:

    Il paragone con l’eudi dello scorso anno è clamoroso, per affluenza, stand e novità proposte. Si parta dal presupposto che, rispetto alle edizioni della scorsa decade, si ha a che fare con una crisi economica senza eguali, e da questo punto di vista l’eudi di quest’anno pare in controtendenza.

  10. CONTESUB ha detto:

    Per Fabio: completamente d’accordo con te! Purtroppo per chi viene dalle isole diventa proibitivo presenziare alle manifestazioni peninsulari (l’unica sarebbe Ryanair, ammesso che gli aeroporti serviti da questa compagnia siano vicini).
    D’altronde, una terza edizione MEDI Show ancora a Palermo non può farsi assolutamente sia perché gli espositori non sono disposti a tornarci per la terza volta consecutiva sia perché ormai la novità di “manifestazione isolana” si è fisiologicamente sgonfiata (sarebbe accaduto lo stesso nelle altre isole come in altri posti difficilmente raggiungibili) e quindi l’affluenza sarebbe scarsissima.
    Da parte mia, come ben sa l’amico La Manna, tutto il sostegno di questo mondo a fare una terza edizione del MEDI in centro Italia: si accontenterebbe tutti, visitatori ed espositori.
    Tuttavia, il confronto con l’EUDI è davvero difficile, sono due manifestazioni diverse: il MEDI è quasi una “incontro” tra pescasub, un evento che ci fa sentire quasi “in famiglia”; invece l’EUDI Show (EUropean DIving Show) è un vero e proprio salone internazionale della subacquea (di cui la pesca in apnea rappresenta solo una piccola parte): presenziando all’EUDI ho avuto richieste da agenti russi, greci, spagnoli, lituani… opportunità che in eventi come il Medi non potrai cogliere.
    Quindi, si tratta di due dimensioni totalmente diverse, con obiettivi e target di utenza non paragonabili.

    • fabio70 ha detto:

      Certo Salvo…dal tuo punto di vista, ti capisco… come darti torto…
      Per il Medi, mi hai dato una brutta notizia…peccato!
      Un saluto. Fabio

  11. ivan.palumbo ha detto:

    Signori stiamo fondendo due discorsi diversi, un conto è la presenza del pubblico, un’altro la presenza delle aziende.

    Le aziende non erano tutte, ok, questo è pacifico. Ma la gente è stata tantissima, io c’ero e l’ho vista!

    Ho visitato anche la BIT a Milano che è una fiera più sentita e importante, sarà una mia impressione ma ho visto più gente all’EUDI.

    Da che mondo è mondo, il successo di uno spettacolo si misura dal numero degli spettatori e non degli attori.

    • fabio70 ha detto:

      Ivan, c’è però da fare una distinzione…quello che dici tu può essere vero se gli spettatori sanno già quello che stanno andando a vedere…
      Se invece molti di questi spettatori in questa occasione sono rimasti delusi perchè pensavano di andare a vedere uno spettacolo “più vario”, è molto probabile che non andranno alle prossime edizioni…

      • ivan.palumbo ha detto:

        magari si, qualcuno si aspettava un parco aziende più ampio.

        Ma alla fine si sapevano in anticipo, su facebook, blog e vari siti c’era l’elenco dei partecipanti. Anche sul sito dell’EUDI.

        La cosa bella è che io ho beccato in fiera molti titolari di aziende che non hanno aderito, però erano lì a carpire affari in modo non ufficiale.

        Poi ho visto tanti atleti e pescatori famosi legati ad aziende non presenti.

        Ripeto che per me è stata una bella fiera, con un messaggio di rinascita, e metto la mano sul fuoco che il prossimo anno ci sarà una maggiore presenza di espositori.

  12. enzo ha detto:

    Per Contesub:

    Ciao Salvatore,
    Io credo che bisogna vedere le cose da due ottiche diverse.
    Se si vede dall’ottica del commercio e quindi del business, la manifestazione diciamo è riuscita ma se si vede dall’ottica di chi fa un altro mestiere e vive la pesca in apnea come un hobby capace di suscitarli forti emozioni, dal mio modesto punto di vista questo Eudi non ha dato quasi niente.
    Sarebbe stato bello organizzare più incontri per parlare di pesca e coinvolgere tutti coloro che vogliono conoscere a fondo la pesca sub.
    Ho avuto l’impressione che questa kermesse fosse soltanto una sfilata di moda dove le modelle erano i campioni di pesca che sfilavamo per le poche aziende che vi hanno preso parte.
    Ho avuto modo di parlare con tanti amici visitatori e tutti hanno colto la mia stessa “criticità” forse il tuo era un modo diverso di vedere le cose.
    Sinceri saluti Enzo

  13. CONTESUB ha detto:

    Enzo, non è possibile scindere i due punti di vista espositore/visitatore.
    Senza visitatori l’espositore non avrebbe motivo di andare in fiera.
    senza espositori il visitatore non avrebbe motivo di andare in fiera.
    Gli uni servono agli altri e non vedo come possa essere diversamente.
    Io frequento l’EUDI dal 1999 e posso garantirti che i “contenuti” che tu vorresti non ci sono MAI stati.
    D’altronde la fiera, da che mondo e mondo, è un’occasione per presentare ATTREZZATURE, non per insegnare a praticare uno sport.
    Tieni presente che si sono tenuti incontri, organizzati dalla F.I.P.I.A, ben più importanti di quelli che vorresti; in particolare, si è parlato del nostro FUTURO: molti non se ne rendono conto, ma la pesca in apnea in Italia è messa molto male! Siamo stati scaricati da tutti, non siamo rappresentati da nessuno, non pesiamo nulla e siamo semplicemente destinati all’estinzione: se va bene finiremo come i cacciatori (pagare fior di quattrini per pescare 3 mesi all’anno), altrimenti si arriverebbe anche all’abolizione (in Italia si è visto anche di peggio, quindi non la vedo come uno scenario impossibile).
    Quindi, se non ci diamo una “svegliata” tra poco non ci sarà più nulla di cui discutere… e noi produttori potremo continuare a lavorare solo se avremo clienti all’estero, altrimenti bisognerà cambiare mestiere.
    Al momento FIPIA è l’unica potenziale ancora di salvezza, perché composta da persone competenti e con le idee giuste… purtroppo non sono abbastanza seguiti (anzi direi scarsamente seguiti) nel perfetto “italian style” quando si tratta di cose serie…

  14. carbonioGFT ha detto:

    salve a tutti,
    quando si organizzano gli eventi ai quali partecipare lo si fà con grande anticipo per non lasciare nulla al caso.
    IN ITALIA 2014 AVEVAMO ed abbiamo in programma ( carbonioGFT-SEAWOLF-POLOSUB) BIGBLU – EUDI – Firenze- Isola del Giglio- medishow )
    Il BIGBLU a Roma ci ha spiazzato, ricevendo un successo fuori da ogni previsione, avendo tanti ordini, abbiamo pensato bene di astenerci dall’Eudi per non sovraccaricare ed andare in affanno certo.
    Ci siamo stati come visitatori, l’Eudi quest’anno aveva una marcia in più delle passate edizioni e noi sinceramente ci aspettavamo questo ,derivato a nostro parere dal cambio della location annunciata,per il prossimo anno nuovamente lo inseriremo in programma, ma sinceramente se il Bigblu andrà nuovamente come quest’anno, passeremo nuovamente 🙂 o proveremo ad organizzarci meglio 🙂
    Tony

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