Articoli in Pinne

Test Scarpetta Salvimar Delta One

salvimar delta one Con l’acquisto delle mie pale in carbonio ho deciso di accessoriarle con una scarpetta di adeguata performance. Dopo aver letto un po di forum e con il consiglio del venditore delle pale ho scelto la scarpetta Salvimar Delta One.

Esteticamente si presenta bene, morbida nella parte superiore e rigida la suola. La taglia per me è 43/44 avendo un 42 di piede e calzari da 3mm.

La parte del tallone è molto morbida e con una comoda linguetta a V sporgente, infatti provo a indossarla e il piede entra facilmente senza nessuna costrizione, anche toglierla è altrettanto comodo. La prima sensazione è eccellente sento il piede fasciato sul collo ma non stretto, percepisco una presa salda ma allo stesso tempo comoda sia sopra che sulla pianta.

C4 Wahoo Brown '09

c4-wahoo-brownCiao a tutti i lettori del blog, questa volta tocca alle pinne C4 Wahoo. Inizio col dire come si presentano al primo “impatto” sulla terra ferma.

la prima cosa che salta all’occhio è certamente il design made in c4, in particolare si nota nelle suddette pinne la stretta parentela con le ben più blasonate e performanti mustang, dalla particolare scarpetta al flap.

La differenza principale risiede nel materiale utilizzato per le pale: carbonio per le mustang, e tecnopolimero (in pratica plastica) misto a vtr (fibra di vetro) per le wahoo, e questa differenza si ripercuote, oltre che sulle performance delle pale ovviamente, anche e soprattutto sul prezzo, sia chiaro però che le mustang sono pale ideate e pensate per la pesca su medio e alto fondale…

Ritorniamo alle wahoo: nella confezione troviamo le pale già montate sulle scarpette, il laccio elastico, e l’ago per passare quest’ultimo nei fori delle scarpette.

Pinne trasparenti Omer Sub Millenium Ice

pinne omer sub icePerchè comprare delle pinne trasparenti? Sempre per la ricerca del miglior mimetismo possibile, ovviamente le pinne da apnea allungano la nostra figura di ben 90cm e i poveri pesci quindi ci vedono come dei giganti predatori. Le pinne trasparenti in acqua scompaiono diventando quasi invisibili. Nessuno saprà mai effettivamente la portata o l’efficienza di tutti i nostri accessori mimetici, nel dubbio ha pensato bene la Omer Sub di produrre queste bellissime pinne trasparenti chiamate Ice (come il ghiaccio).

Il progetto delle pinne Ice nasce dal modello Millenium, dove l’unica differenza è la pala trasparente. Peccato per la scarpetta nera, l’avessi progettate io avrei fatto la scarpetta marrone terra come altri prodotti Omer. L’idea è stata molto apprezzata da tantissimi pescasub, sembra però che le prime produzioni siano state difettose con l’eventualità di rottura della pala sotto particolare sforzo, onestamente però la Omer Sub ha subito provveduto gratuitamente alla sostituzione di una nuova versione senza questo antipatico difetto, sia a chi l’aveva già comprata sia alle giacenze dei negozianti.

Pinne in carbonio GFT Bassofondo Medium

pale in carbonio gft bassofondoHo sempre letto su molti forum delle eccezionali prestazioni delle pinne in carbonio, a sentire alcuni utenti sembra che con queste pinne nuoti come se avessi un motore ai piedi. A questo punto volevo provarle anche io e dopo tante letture e ricerche ho finalmente trovato il prodotto giusto fra prezzo e caratteristiche, ovvero le GFT modello Bassofondo. Le pinne in carbonio costano più del doppio di una normale pinna in polimero (plastica) quindi dovevo scegliere per bene, visto il portafoglio risicato non potevo permettermi errori.

Ho cominciato quindi a spulciare online tutti i cataloghi dei produttori di artcoli in carbonio e ho scelto la GFT perchè i suoi prodotti, a parità di caratteristiche, costano qualcosina in meno e soprattutto hanno dei modelli dedicati alle varie profondità di esercizio o tecniche di pesca. Altro particolare che mi è piaciuto è la loro sobrietà estetica con un colore grigio/nero opaco privo di loghi o disegnini dai colori vivaci.

La lista della spesa

attrezzatura pesca subacqueaLo so bene: per diventare un bravo pescatore subacqueo ci vogliono tanta pratica, attenzione, costanza e determinazione. E anche un buon allenamento psicofisico, aggiungo.
Tuttavia io sono un inguaribile consumista, e se fosse per me passerei giornate intere per negozi a spendere e a lasciarmi sedurre dal demone dello shopping selvaggio.
Fortunatamente perso di potermi ritenere una persona responsabile e sufficientemente equilibrata, e nonostante questo mi comporti una certa frustrazione, riesco a contenere in qualche modo i miei istinti spendaccioni.
Questo per dire che si, per diventare un buon pescatore bisogna… imparare a pescare, prima di tutto. Ma se potessi comprerei ogni giorno nuova attrezzatura, da provare, ammirare e “collezionare”.
E visto che il gioco mi piace, provo a immaginare cosa acquisterei oggi se mi trovassi con le tasche inaspettatamente e misteriosamente piene di soldi.
Facile dire che il primo acquisto sarebbe un nuovo fucile. Inutile girarci intorno, alla fine ciò che più affascina noi pescatori è l’arma che ci permette di catturare la preda. Metto però un attimo da parte ciò che più mi piace e per vedere invece ciò che più mi serve.

Omer MIK1 o pinne in carbonio GFT?

Omer MIK1A breve mi rientrerà dalla riparazione in garanzia il Sector Dive Master, orologio/ profondimetro di cui ho già parlato in questo articolo. Il problema consisteva in un blocco anomalo della parte analogica.
Mi è stato già preannunciato dalla Sector che anziché procedere alla riparazione mi invieranno il Dive Master modello 2010, con sensore di profondità spostato sul lato anziché dietro la cassa.
Non appena lo avrò tra le mie mani lo metterò in vendita su Ebay. E’ sicuramente un bell’orologio, con tante funzioni per il diving: e questo è per me il suo difetto principale. In pratica ha le stesse funzioni dell’Acqualand della Citizen, adatte all’immersione con le bombole ma non adeguate per l’apnea.
Spero di riuscire a spuntare una cifra congrua (considerato che lo venderò come nuovo, ma a un prezzo molto più contenuto dei 365 € necessari per comprarlo in gioielleria).
Con il ricavato vorrei finanziare l’acquisto di qualche accessorio importante. Sono fortemente indeciso tra l’acquisto del nuovo orologio/profondimetro della Omer, il MIK1, e un paio di pinne in carbonio adatte alla pesca nel bassofondo. Al momento il preventivo migliore è quello della GFT, azienda che a quanto si dice in giro realizza prodotti affidabili e performanti.
So bene che per quanto ruguarda l’azione di pesca otterrei maggior beneficio dall’acquisto di un paio di pinne in carbonio.
Con le Cressi LD 3000 mi trovo abbastanza bene, soprattutto negli agguati e nei piccoli spostamenti nel bassofondo. Tuttavia, nonostante l’acronimo LD stia per Long Distance, nei lunghi spostamenti mi affaticano tantissimo e mi sembra di avanzare ad una velocità ridicola. Se poi mi trovo in condizioni di corrente contraria o vento, bè, mi sembra quasi di rimanere inchiodato sul posto. Con le pinne in carbonio, gradazione soft, dovrei ovviare a questi inconvenienti. Certo, si tratta di un prodotto abbastanza delicato, e probabilmente dovrò scordarmi di “camminare” negli scogli come a volte faccio con le Cressi. Ma a detta di molti in questi ultimi anni il settore delle pinne in carbonio è migliorato soprattutto dal punto di vista della sicurezza, e le rotture sono diventate estremamente rare.
Però costano un botto.Pinna in carbonio GFT
Con la vendita del Sector difficilmente riuscirò a coprire il costo di un paio di pinne in carbonio complete.
Il costo del MIK 1 della Omer invece dovrei riuscire a coprirlo tranquillamente. Non nascondo che l’idea di dotarmi di un orologio/profondimetro migliore del mio Swatch Scuba mi stuzzica non poco. E poi, anche esteticamente, il MIK1 è un bell’oggetto, mentre lo Swatch è un obbrobrio (che utilizzo come orologio per tutti i giorni, tra l’altro).
Queste sono le intenzioni. Intanto la Sector è enormemente in ritardo con la spedizione, e finché non riuscirò a riavere indietro l’orologio, metterlo su ebay e riuscire a venderlo, avrò abbastanza tempo per decidere cosa fare…

Pinne mimetizzate col metodo Mytom

Pinne Mimetiche

Riporto la foto di un paio di pinne mimetizzate seguendo il “metodo mytom”.
La mimetizzazione è venuta davvero bene, e con l’occasione faccio i miei complimenti a Antonio, autore dell’opera e utente di pescafacile.com.
L’auspicio è che i materiali utilizzati reggano al contatto con l’acqua. Per quanto mi riguarda, sulle mie cressi la tenuta dei colori è ancora buona, nonostante qualche graffio e quasi un anno di pescate alle spalle.
Certo, non sarebbe male se la Cressi mettesse in produzione per conto proprio una versione mimetica delle sue Gara Professional. Ci risparmierebbe tempo, fatica e denaro. Nel frattempo chi vuole arrangiarsi per conto proprio non deve far altro che leggersi questo articolo.

Le mie Pinne Mimetizzate

Cressi Gara 3000 LD Mimetizzate

Cressi Gara 3000 LD Mimetizzate

Qualche articolo addietro ho descritto il sistema da me utilizzato per mimetizzare le mie Cressi Gara 3000 LD. Il lavoro vero e proprio risale a qualche mese fa, maggio se non sbaglio, e dopo un bel po’ di uscite posso affermare che la mimetizzazione ha tenuto decisamente bene. Date uno sguardo alla foto “live” pubblicata in alto. Certo, sono presenti un bel po’ di graffi e, soprattutto lungo i bordi e nel rinforzo centrale in gomma, un po’ di colore si è staccato. Questo non vuol dire che le caratteristiche mimetiche ne abbiano risentito negativamente. Anzi, credo proprio che tutti quei graffi e tutte quelle imperfezioni non facciano altro che migliorare il risultato generale. Penso proprio che ancora per un bel po’ di tempo eviterò di ritoccare il lavoro fatto.