Il punto di non ritorno

pesca sub

Dopo la recente scomparsa di Erik, un giovane promettente che in una tranquilla giornata di pesca è sceso a 20mt e non più risalito, raccolgo e pubblico per intero un pensiero del nostro amico Teddy Sciurti, noto profondista salentino, che ci ricorda di quanto sia importante agire più con la testa che con il fisico.

“Un’altra perdita di un nostro amico fraterno, Erik Radin, ha portato ad oscurare l’entusiasmo e la felicità che ci accompagna nelle avventure che il nostro amato Mare ci regala . La scomparsa di Erik come quella degli altri nostri fratelli di avventura ci obbliga a fare delle riflessioni che siano quanto più oggettive possibili affinché si arrivi ad avere una serena e reale visione del Tutto .

Partendo dal presupposto, ovvio, che la vita ha un valore inestimabile, dobbiamo avere la consapevolezza che questo è uno sport dove a differenza di tanti altri l’errore lo paghi caro. Questo non significa, che a prescindere da tutto è letale , ma che venendo meno a determinate regole, la possibilità di un incidente si erige a livelli esponenziali. 

LA SINCOPE è sempre in agguato, e chi sta esponendo questo pensiero è un pescatore che ama la pesca profonda e ne ha fatto una ragione di vita portandolo a fare tante scelte molto impegnative per poter soddisfare questo amore morboso. Alla soglia dei miei 43 anni e pescando da 33 vi posso dire che solo da pochi anni ho raggiunto quella maturità mentale che mi permette di affrontare quote, e di conseguenza apnee, impegnative.

A 20 anni ero sicuramente molto più potente e prestante di oggi, ma vi posso assicurare che rendo maggiormente ora, sia a queste quote che a pochi metri. In determinate situazioni venatorie, rendo molto di più ora, perché ho imparato ad ascoltare il mio corpo ed a rispondere alle sue esigenze prescindendo da tutto, dal dentice della nostra vita alla ludica competizione che si instaura con i nostri amici di pesca.

Dobbiamo avere il coraggio e l’onestà di dire che indipendentemente dalla presenza del barcaiolo o del compagno di immersioni in mare per vari elementi (che vanno dalla torbidità delle acque alle forti correnti e via dicendo), siamo prevalentemente SOLI. Soli con noi stessi, con i nostri limiti e con le incognite insidie che il mare ci può presentare da un momento a l’altro.

Il messaggio che con profonda umiltà voglio trasmettere, senza arrogarmi la pretesa di nulla , è di non forzare i tempi e le situazioni perché con la calma, la costanza e l’umiltà il Mare ci regalerà tutto quello che ha da darci , e se queste disgrazie accadono è solo perché abbiamo errato noi in qualcosa.

Adesso non mi pare il momento giusto per affrontare il discorso sotto un profilo tecnico, lo si potrà fare in seguito, ora è il momento di pensare ai nostri amici che non sono più con noi con la loro presenza fisica ma lo saranno per sempre con la loro anima, continuando, per l’eternità ad accompagnarci nelle meravigliose avventure che il mare ci regalerà.”

Teddy Sciurti

6 Commenti

  1. CarbonioGFT ha detto:

    Grazie Ivan e grazie Teddy
    Ciao Erik

  2. Mytom ha detto:

    Mi spiace tanto. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia.
    Dopo Federico un altro che viene a mancare nel giro di poche settimane.

  3. Fabio Fama' ha detto:

    E’ proprio vero quello che dice Teddy…purtroppo, si deve avere sempre la consapevolezza che il nostro sport và affrontato prima con la testa, senza mai sopravvalutare le nostre condizioni e capacità e senza sottovalutare il nostro mare…
    Un pensiero a Erik e ai suoi poveri cari…

  4. fabio ha detto:

    grazie a ivan e teddy per queste belle parole e ricche di significato speriamo che tutti noi amanti del mare possiamo riflettere su tutto questo

  5. ilgrandegiano ha detto:

    ciao fratello condoglianze vivissime alla famiglia anche da parte mia.

  6. Alessio Sera ha detto:

    un altro fratello del mare se n’è andato… :’-(

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