Articoli by ivan.palumbo

Il Kayak per la Pesca Sub

Tutti desideriamo ogni tanto andare a pescare in alcuni tratti di costa particolarmente interessanti, i più facoltosi hanno risolto con il gommone che è il mezzo per eccellenza del pesca sub, altri invece hanno gli acqua-scooter a benzina. Di recente un altro gruppo di pesca sub si sta rivolgendo al Kayak (o canoa), molto più usato dai cugini d’oltre oceano e meno da noi comodi italiani.

Il Kayak/Canoa potenzialmente ti può portare anche lontano e non ha bisogno di carburante, per cui oltre ad essere ecologico è anche economico. Non richiede quindi manutenzione ma solo un po’ di volontà nel pagaiare e preferibilmente mare calmo. Io non ho ancora provato questa soluzione, però spesso mentre pesco a Gallipoli mi vedo passare uno o due di questi giovani sportivi che procedono spediti, infatti a vederli sembra che il kayak richiede pochissimo sforzo e raggiunge una velocità interessante.

Aste, Alette e Precisione

Non tutti sanno che l’asta è la componente principale per la precisione del tiro, non tanto nelle brevi distanze (sotto i 2mt) ma quanto più lungo è il tiro tanto più importanti diventano i piccoli dettagli.

L’attrito dell’acqua nella prima parte del tiro ha poca influenza rispetto alla massa e velocità dell’asta, dopo invece, con la perdita della forza, questa proporzione si inverte e assume una importanza maggiore l’idrodinamica dell’asta, e qui tutto diventa discutibile.

La componente di maggiore influenza è senza dubbio l’aletta, in quanto sporge dal profilo dell’asta creando un gradino e quindi un ostacolo all’idrodinamica generale, oltre che può fungere da timone e deviare il tiro. Apriamo una parentesi sulle aste monoaletta, spesso sento dire che è meglio posizionata sotto ma questo espediente non mi convince in quanto se l’asta viene deviata dall’effetto flap dell’aletta poco importa se è sotto o sopra.

Pesca Sub a Primavera

Finalmente dopo il torbido inverno arriva il sole e le belle giornate dove il mare, blu intenso, comincia a risplendere. Come un effetto ipnotico ci porta la mente a vagare sui passati incontri e sulle future prede, dove spesso le aspettative superano la realtà ma a volte accade il miracolo e l’esatto opposto, e ritorniamo a casa con il dentice dell’anno.

A primavera tutto il mondo animale (in generale) si sveglia e comincia la ricerca sia del cibo che dell’accoppiamento, ma soprattutto una specie in particolare diventa maggiormente attiva, scatenando tutta la sua vera natura di cacciatore. Con un’istinto feroce questo eterno predatore riccore a qualunque mezzo o attrezzo pur di ritornare alla sua tana con una o più prede. Stiamo parlando dell’uomo, che dopo aver conquistato il pollice opponibile si è evoluto all’indice sul grilletto.

Giman Sub: montiamo la Video Camera sul fucile

Grazie a Youtube, Vimeo e altri servizi di hosting video neigli ultimi anni sono aumentati notevolmente i piccoli registi sub. Dal principiante all’esperto, possiamo trovare in rete numerose catture documentate, a volte anche le padellate o al contrario la prova di incontri mostruosi. Tuttavia, registrare la propria pescata è una gran bella cosa, utile soprattutto per condividere in parte l’esperienza con amici e familiari.

Come si fanno questi video? Ovviamente abbiamo bisogno di una video camera stagna, ma il vero problema è come portarsi appresso anche questo strumento, le mani sono occupate quindi la scelta migliore è montare la videocamera sul fucile, in modo da inquadrare sempre il centro dell’azione. Operazione non semplice perchè dobbiamo stare attenti a non disturbare il normale funzionamento del fucile, creando ostacoli per la sagola o per l’operazione di riarmo.

Alemanni Roller Tube e Kit roller per arbalete

Ultimamente i roller gun sono diventati un argomento acceso che si dibatte quotidianamente sui vari forum per i pesca sub. Ed è così che ho deciso di fare luce sull’argomento e mettere alla prova un fucile Alemanni, nota azienda del settore che più di altri si sta muovendo in un questo nuovo segmento di fucili per la pesca sub.

La Alemanni ha in catalogo una serie di Roller artigianali in legno, armi dedicate ad un pubblico esigente che spazia dalla tana fino ai grandi predatori oceanici, basta il nome dei fucili “i Cattivi” per capire di che genere parliamo. Armi possenti che spingono aste da 8mm, posso solo immaginare la forza d’impatto di queste frecce e la mole delle bestie a cui si rivolgono.

Discutiamo: il doppio elastico differenziato

Da sempre abbiamo saputo che su un arbalete a doppio elastico è necessario installare gomme di simile diametro. In modo cioè che ogni elastico lavori con una spinta uguale, se invece mettiamo due elastici di diametro diverso è possibile che l’elastico più forte annulli la spinta di quello più debole.

Non sono un ingegnere quindi non posso matematicamente affermare ne smentire tale teoria, però il dubbio mi ha spinto a fare quello che mi riesce meglio, cioè provare. Alcuni miei fucili, quelli allestiti a doppio elastico sono con gomme da 14mm, che hanno un’ottima spinta e pochissimo rinculo. La configurazione a doppio 16mm invece mi è sempre sembrata troppo potente, con il risultato ricorrente di sbagliare i tiri facili, quelli vicini e invece centrare le prede lontane.

Arbalete per tana e torbido – Cressi Comanche 60

Non sono ancora un pescatore di tana assiduo, ma certi giorni di inverno quando l’acqua è veramente torbida mi serve un fucile corto, anzi cortissimo. E’ risaputo che quando andiamo sul corto il fucile pneumatico è imbattibile, purtroppo io con questi aggeggi a pressione non ho mai trovato feeling quindi mi sono dedicato alla scelta di un piccolo arbalete.

In questo caso non sapevo esattamente cosa volevo, tranne per la misura che doveva essere 60, invece la maggior parte dei corti si trovano in vendita come 50 o 55. Mi sono prefissato questa misura perchè l’intento non era di pescare in tana ma di andare a caccia di spigole fra gennaio e febbraio quando la visibilità dell’acqua è sotto i due metri, quindi volevo un fucile corto ma comunque sufficientemente potente da tentare un tiro non vicinissimo.

Scopriamo l'arbalete roller

Come per le mode del momento, oggi si parla molto dei fucili ad elastici Roller, in realtà non è una nuova scoperta perchè ho visto in rete delle versioni di questo fucile vecchie di molti anni. Il principio di un arbalete Roller infatti è semplice, grazie a delle pulegge possiamo sfruttare la corsa degli elastici fino alla testata.

In un normale arbalete l’elastico è agganciato alla testata e viene poi tirato (per circa il triplo della sua lunghezza originale) fino all’ultima tacca dell’asta, quindi la spinta è fino al momento che l’elastico ritorna alla sua forma originale, ovvero circa 2/3 del fusto.

In pratica sui nostri comuni arbalete non sfruttiamo tutta la lunghezza e quindi potenza realizzabile, per questo motivo ora stiamo rispolverando il vecchio progetto del Roller, che ha il beneficio di sfruttare tutta la lunghezza del fusto.