Articoli by ivan.palumbo

Test asta nuda STC X-Shaft Free su Airbalete

Nell’attesa di montare il kit sottovuoto sul mio fucile pneumatico, Omer Airbalete, ho comprato e allestito un’asta nuda “X-shaft Free” fornita da STC e prodotta da SigalSub. Anche se il fucile non ha ancora la “mambizzazione” ho comunque ritenuto utile fare delle prove con questa asta che, a detta sia del produttore che da altri utenti, dovrebbe avere migliori prestazioni.

In teoria l’asta nuda, priva sia di codolo che di scorrisagola, offre meno attrito e raggiunge una maggiore velocità e quindi gittata. Questo tipo di aste hanno un foro per la sagola verso la punta, a circa due centimetri sotto l’aletta, quindi l’impiombatura del filo viene fatta qui in alto. Un po’ inusuale come punto di legatura però la STC ha ben pensato di fornire anche un minuscolo anello in plastica che ha funzione esclusiva di mantenere la sagola allineata all’asta fino alla fine. Grazie ad uno stopper in silicone applicato all’altezza giusta sarà impedito a questo anello di finire fuori dall’asta. Che dire, geniale.

Airbalete Omer: ripariamo una perdita d'aria

Dopo un’anno d’uso e qualche bella spigola alle spalle, il mio caro Airbalete Omer ha deciso di cominciare a perdere pressione, me ne sono accorto durante l’ultima pescata quando in fase di caricamento dell’asta vedevo uno sbuffo di bollicine fuoriuscire dalla volata. Poi, a casa, provando a inserire un po’ l’asta sentivo proprio il sibilo dell’aria.

In un primo momento ho pensato al peggio, cioè a qualche rottura sulla volata, poi con molta calma ho deciso di andare a fondo e capire se potevo intervenire io o rispedire a Omer Sub. Fortunatamente ho scoperto che le cause della perdita d’aria erano semplicemente le guarnizioni usurate del pistone, purtroppo la Omer Sub non ha ancora messo in commercio le parti di ricambio quindi dovevo per forza trovare un sostituto compatibile sapendo solo che la canna interna misura 11mm.

Test Mares Phantom 110 FV

Con l’arrivo delle pescate di settembre e ottobre, sognando l’avventura con la grossa ricciola, ho deciso di attrezzarmi per l’aspetto puro con un’arma adeguata. Per questo tipo di tecnica e di prede ci voleva un fucile lungo, dal 100 in su, che mi permettesse di allestirlo come piace a me, ovvero con una gittata medio-lunga, veloce e facile da caricare. In realtà tutti i fucili ad elastici possono essere allestiti in questo modo, quindi i miei parametri di scelta si sono spostasti sia sul piano economico che estetico.

Dopo la felice esperienza con il 75 FV sono stato ben contento di comprare anche il Mares Phantom 110 FV, quindi non il modello in carbonio ma il classico in fibra di vetro. Intanto parliamo del prezzo, poco più di 100 euro per un 110 fatto bene. Del Mares Phantom poi mi piace tutto, il materiale nero opaco e ruvido al tatto, la testata semplice e comoda da impiombare, la forma futuristica e sopratutto la silenziosità. Forse il nome phantom (fantasma) viene proprio da questa caratteristica, la silenziosità, infatti grazie al materiale utilizzato il fucile non emette il fastidioso tonfo metallico quando lo urtiamo sugli scogli, importante quindi mentre ci stiamo appostando sul fondo per non spaventare preventivamente le nostre eventuali prede.

Tecniche di pesca sub: l'aspetto!

La tecnica dell’aspetto sul fondo è stata scoperta molto tempo fa dai pescatori subacquei nel tentativo di riuscire ad avvicinare i dentici, successivamente si è visto che è valida per quasi tutte le specie ittiche. L’espediente di successo della pesca all’aspetto è sicuramente la curiosità innata dei pesci nell’andare a vedere cosa è caduto sul fondo, con la speranza magari che si tratti di cibo.

Sostanzialmente semplice come concetto, la tecnica di pesca all’aspetto prevede un discesa lenta, armoniosa e un appostamento sul fondo che sia soppratutto immobile ma anche sufficientemente coperto da non svelare tutta la nostra massa. La tecnica dell’aspetto può esserre effettuata con successo a qualsiasi profondità come per esempio a soli 2 metri di fondale nel caso delle spigole o a più di 10 metri per avvicinare i dentici.

Test Scarpetta Salvimar Delta One

salvimar delta one Con l’acquisto delle mie pale in carbonio ho deciso di accessoriarle con una scarpetta di adeguata performance. Dopo aver letto un po di forum e con il consiglio del venditore delle pale ho scelto la scarpetta Salvimar Delta One.

Esteticamente si presenta bene, morbida nella parte superiore e rigida la suola. La taglia per me è 43/44 avendo un 42 di piede e calzari da 3mm.

La parte del tallone è molto morbida e con una comoda linguetta a V sporgente, infatti provo a indossarla e il piede entra facilmente senza nessuna costrizione, anche toglierla è altrettanto comodo. La prima sensazione è eccellente sento il piede fasciato sul collo ma non stretto, percepisco una presa salda ma allo stesso tempo comoda sia sopra che sulla pianta.

Fai da te: incollare le pale in carbonio

Le pinne in carbonio sono un  acquisto quasi obbligato per tutti i pescatori più evoluti. Oggigiorno molti di questi acquisti vengono fatti online e per corrispondenza quindi ben presto avremo tra le nostre mani queste amate pale, rimane quindi il problema della scarpetta. Ovviamente dovremo comprare anche le scarpette o cannibalizzare un vecchio paio di pinne.

Grazie alla chiaccherata fatta con Tony, titolare di Carbonio GFT, vi illustro la procedura consigliata per incollare la scarpetta con le pale.

Prima di tutto diciamo che ci sono due metodi per fissare le pale, con o senza viti. Per avere una realizzazione duratura e ferma è meglio usare le viti, purtroppo però bucando le pale indeboliamo la struttura e potrebbe verificarsi una rottura sotto sforzo proprio nei pressi dei buchi. Figuriamoci poi se non facciamo un lavoro preciso e pulito, prorio per questo decade la garanzia delle pale in carbonio nel momento che interveniamo con il fai da te. Molti infatti preferiscono procedere semplicemente con l’incollaggio.

Prova Arbalete Omer XXV 90

Con XXV e XXV Gold la Omer Sub ha introdotto nel mercato una misura inconsueta di fusti per arbalete, invece del classico 28mm misurano solo 25mm di diametro, inoltre in carbonio. La durezza del carbonio assicura il rischio di imbarcamento per questo fusto più sottile. A coronare l’esperimento Omer Sub ha inoltre realizzato un calcio più sottile chiamato T10 (discendente del classico T20). La testata invece è la moderna soluzione polivalente che permette l’uso aperto, chiuso, con la coppia di elastici o singolo circolare. XXV è il modello con fusto circolare semplice  e XXV Gold con guida asta integrale, quest’ultimo viene inoltre venduto già equipaggiato di mulinello.

Tutto sommato ci troviamo di fronte ad un arbalete minuto e minimalista, esticamente bello, leggero e dal brandeggio eccellente. Sicuramente controtendenza rispetto ad altri marchi che immettono sul mercato prodotti sempre più “cattivi”. Probabilmente la Omer Sub ha pensato di rivolgersi ad una precisa fascia di pescatori, fornendo un prodotto ottimizzato per l’agguato e la pesca sottocosta.

Elastico SigalSub Reactive Brown 14,5mm

Da un po di tempo si sta sentendo parlare nel mondo dei fucili arbalete di questi elastici da 14mm, a cosa servono? Se pensate che stiamo discutendo di fuciletti per polpi vi sbagliate, l’elastico da 14 è invece stato inventato dagli americani per attrezzare potenti fucili per tonni. Infatti questa piccola misura è la migliore per allestire in maniera graduale un arbalete multi elastico.

Il vantaggio della gomma da 14 è sicuramente un caricamento ultrafacile con qualsiasi misura di fucile, avere livelli di potenza intermedi rispetto alle gomme da 16 o 18, hanno un rinculo molto più morbido e gestibile.

La SigalSub ha ben pensato di aggiungere in catalogo anche questa misura, un elastico esattamente di 14,5mm di diametro, ambra interno e un bel color vinaccia all’esterno. L’elastico è progressivo e restituisce con ottima energia tutto lo stiramento ottenuto, forse prorio per questo l’hanno chiamato “Reactive”.  Il fattore consigliato per il Reactive da 14,5 è del 320%.